Lui è Diventato
Impotente, Lei Desidera un Altro.
Ma Tradire Sarà
Indolore?
Ancora oggi posso dire
in tutta sincerità di amare molto mio marito e lo risposerei altre mille volte
perché è un uomo affascinante, intelligente, dolce, affettuoso, devoto a me e
ai nostri figli. Purtroppo per un problema di salute è impotente da due anni. Le cure non hanno avuto
effetto e ora la frustrazione reciproca ci ha portati all’allontanamento
fisico. In tutto questo si è insinuata la presenza di un mio vecchio amico,
attualmente single, che da sempre dichiara di desiderarmi come mai un’altra
donna. In tanti anni non ho mai ceduto, dribblando le sue avance, da qualche
tempo però sono tentata. Sono consapevole che pur volendomi bene non è
innamorato di me e ciò che vuole è soltanto portarmi a letto, ma penso che
anche per potrebbe andare bene così. Amo mio marito, ma sono ancora troppo
giovane per rinunciare al sesso.
Finora col mio amico c’è stato solo qualche tenero bacio,
cercato da me e finito in un abbraccio più da fratelli che da amanti. Lui non
sa nulla dei problemi sessuali con mio marito, ma si è reso conto che sono più
recettiva di una volta e mi provoca con maggiore insistenza. E’ un bell’uomo,
virile e molto prestante, rispettoso e di buon carattere, e so che potrebbe
essere un amante sensibile, generoso e appassionato. I sensi di colpa nei
confronti di mio marito mi dilaniano, ma non lo verrebbe mai a sapere, in fondo
che male gli farei? E io perché devo negarmi un piacere che non toglierebbe nulla
a nessuno?
Lettera firmata
Il Gran Premio Speciale
della Giuria al Festival di Cannes del 1996 andò a Le onde del destino, del
regista di culto Lars von Trier. E’ la storia della passione fisica tra una
ragazza e un giovane operaio, che resta paralizzato e impotente in seguito a un
incidente di lavoro. E’ lui a chiedere all’amatissima moglie di diventare
promiscua per poi raccontargli le sue esperienze sempre più degradanti. Questo
ovviamente non è il suo caso, perché se lo fosse lei potrebbe “non negarsi il
piacere” senza provare sensi di colpa. Invece si dilania, ancor prima di
“cedere”, verbo che a me non piace per niente, perché significa resa, e non
slancio appassionato d’amore. Lei dice che soddisfacendo la sua voglia di sesso
con un uomo sensibile che non l’ama e che lei non ama, non farebbe e male a suo marito perché non verrebbe mai a
saperlo. Ma che cosa glielo fa pensare? Conoscendola, suo marito avrà capito
benissimo la sua frustrazione, e capirà benissimo poi la sua eventuale
soddisfazione. Se l’ama, non pretenderà un sacrificio per lei tanto gravoso;
sta a lei decidere se avere il coraggio di parlargli o preferire il peso
dell’ipocrisia e del tradimento.
Natalia Aspesi –
Venerdì di Repubblica – 4 Ottobre 2013
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