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giovedì 28 novembre 2013

Lo Sapevate Che: Pantheon....


Dialetto e falchetto forzista perfetto

L’ha detto Angelino Alfano nella conferenza dell’addio al Pdl: quel che conta è il futuro (ci poteva essere frase più perfida per un canuto leader?). Ma al futuro ci ha pensato prima Daniela Santanchè, il 14 novembre, con la cena dei falchetti nella sede di Forza Italia a Roma, cena anche salutare per preparare il Paese a un altro elettroshock, l’avanzata della nuovi cavalierini.
I Ragazzi Del’94 Il linguaggio telemitologico dei falchetti non può che allietare i fans del genere, certo anche del generone. “Mi consenti?”, chiede Luca Zappacosta, cravattone alla Emilio Fede (individuato su Facebook con il fratello Andrea da Lorenzo Mazzato, figlio della Santanchè) preposto a buttafuori con lista degli invitati come per una festa ai Parioli. L’amata espressione-simbolo del 1994 allarga il cuore, ecco le stimmate da Silvio, peccato però che vengano offuscate da un’affermazione non proprio da Crusca: “Non ho nulla di protestare”. Colpisce il sofisticato interloquire. “Serve un ricambio?”, chiede un giornalista a un falchetto. La risposta è da classe dirigente globale, modello Maurizio Gasparri: “Ahò! E noi che ce stamo a fa’?”.
Nidiate Alla Guerra Sotto il cielo dell’ex Pdl la confusione omitologica, tra falchi e colombe, è grande, non parliamo poi della bagarre tra i rampolli delle varie nidiate. Oltre ai falchetti figli della pitonessa (altro che irocervo!), ci sono le colombe della “Giovane Italia” di Annagrazia Calabria, amica di Santanchè e di Alfano, ma fedele a Berlusconi. Rumoreggiano indispettiti dalla popolarità mediatica delle nuove covate “L’esercito di Silvio” e gli “Studenti per la Libertà”. Motto politico della vibrata protesta: “E noi che finora ci siamo fatti un mazzo così?”. Il futuro appare rassicurante.
Il Verbo è stato tramandato.
Cavaliere Di Pancia Di sicuro a garantire il passaggio di una solida tradizione culturale saranno state madri come questo fulgido esempio di genitrice di falchetto invitata alla cena: “Abbiamo sempre votato per Berlusconi. Quando è sceso in campo”, dichiara circondata da microfoni (si noti la scelta perfetta delle espressioni berlusconiane), ero al settimo mese di gravidanza. All’annuncio della vittoria, mio figlio ha scalciato di gioia nella mia pancia”. Finalmente la dimostrazione scientifica: il Cavaliere sa parlare davvero alla pancia degli italiani.
Da Alberto A Silvio Poi si materializza un ritardatario, la cravattona non lascia dubbi: è un falchetto. “Ho fatto palestra fino a mo’”, spiega forbito. E nell’attesa che i suoi genitori arrivati in orario alla cena intervengano per farlo entrare, lancia perle degne di Alberto Sordi ai reporter: “Oh! Boni, state boni! Mbè? Per me Berlusconi è un mito, ha fatto un sacco di cose perbene per l’Italia e per Roma, sotto ogni volta, ha incentivato i commerci”. Sui commerci, nessun dubbio, in tutti i sensi. Ma quali provvedimenti ha apprezzato di più?, incalza disperato un giornalista: “Mo’, dire le cose in particolare, ? non lo so, zia!” Zia? Improvvisamente il portone si apre. Il falchetto prova a infilarlo ma senza fortuna. Commento politico: “Porco….due, cane!”. Se lo sente Dudù.

Denise Pardo – L’Espresso 28 Novembre 2013

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