E’ Tornato Billy Rayban
Sarà il paninaro
sessantaquattrenne a curare i rapporti con la stampa della resuscitata Forza
Italia. Proprio come vent’anni fa.
Entusiasti i falchetti
allevati in un resort del Mar Nero perché non capissero i danni di vent’anni di
berlusconismo
Il ritorno di Forza Italia corrisponde per caso a un generale
arretramento della destra italiana, a un suo ripiegamento nostalgico? Una secca
smentita a questa ipotesi è arrivata da Billy Rayban, il paninaro sessantaquattrenne
che Berlusconi ha nominato nuovo portavoce del partito. Rientrato apposta da
Ibiza, dove gestisce l’unica spiaggia al mondo dove si può fare la lampada
abbronzante anche in pieno agosto, Billy ha ricevuto la stampa in piazza San
Babila in modo del tutto informale, seduto sulla sua Vespa Primavera blu con la
sella bianca, mostrando a tutti le scarpe a punta col fiocchetto. Esattamente
come vent’anni fa, la stampa si è divisa sul suo conto: è un fascista o un
cretino?
Il Corteo Storico La rinascita di Forza Italia è stata celebrata da un
festoso corteo in costume che ha visto sfilare, con legittimo orgoglio, tutte
le componenti storiche del berlusconismo. Il servizio d’ordine indossava la
parrucca di Gullitt. C’erano le vecchie glorie televisive, alcune imbalsamate,
come Gei Ar e Iva Zanicchi, e c’era la nouvelle vague di Mediaset, artisti
irrequieti e intellettuali scomodi come Umberto Smaila e Memo Remigi. C’era la
componente bocconiana del partito, che si batte da vent’anni per inserire
l’accendino Ronson nel paniere dei consumi protetti, e c’erano gli abbonati de
“il Giornale” che gridavano “comunisti” ai passanti e insultavano genericamente
anche gli altri partecipanti al corteo. Isolati dal servizio d’ordine e tenuti
a distanza dagli altri manifestanti, i più animosi si sono messi le mani
addosso tra loro.
Le Donne Compatte le massaie berlusconiane,
innamorate del loro Silvio come al primo giorno nonostante nel frattempo siano
diventate poverissime, sdentate, senza i soldi per pagarsi la dentiera, con le
vene varicose non più mutuabili e le borsette svuotate dalla crisi; al loro
fianco gli ultras liberisti, che cercavano di riempire le borsette vuote delle
massaie con i subprime della Jp Morgan. Una nota allegria al passaggio delle
Olgettine, che hanno improvvisato dei festosi girotondi con i tacchi del
tredici e hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.
Gli Avvocati Ma è all’arrivo degli avvocati, da
sempre la componente più numerosa e anche la più pittoresca, che la folla è
esplosa in un applauso interminabile, soprattutto durante la suggestiva “corsa
con la borsa”, conclusa come sempre dall’improvvisa apertura della borsa di
cuoio e la conseguente dispersione lungo la via dei faldoni, migliaia e
migliaia di fogli di carta subito raccolti dai bambini.
I Gadget Silvio ha regalato a tutti i
presenti una cravatta di Marinella, come fa da trent’anni. Un minuto di
silenzio è stato riservato agli imprenditori che nel frattempo ci si sono
impiccati, dimostrando l’eccellente robustezza del tessuto. Per le ragazze, il
ciondolino con la farfallina e la promessina di un weekendino con il tubino a Portofino
per un bianchino e un bacino. Entusiaste.
Le Nuove Leve Ecco i falchetti, le nuove leve
reclutate dalla Santanché, l’immagine stessa del rinnovamento. Sono convinti
che la discesa in campo di Silvio sia la novità in grado di cambiare la scena
politica. Per non fargli sapere che Berlusconi fa politica da vent’anni e ha
governato per quattordici, sono stati rapiti in culla alla nascita e allevati
in Russia in un lussuoso resort sul Mar Nero messo a disposizione da Putin.
Il Look Rinnovatissimo. Doppiopetto di
Caraceni per Silvio, lo stesso di vent’anni fa ma in tessuto elasticizzato per
contenere il ventre rilasciato e il doppio mento che, grazie al lifting, è
sceso all’altezza del torace. Per Marcello Dell’Utri il classico rigato
palermitano è reso più sportivo e giovanile da un panciotto apparentemente
identico, ma con le righe leggermente più sottili. Novità ecologista per la
messa in piega delle signore: anziché con l’antiquata e inquinante lacca, oggi
è ottenuta con colla di pesce e chiara d’uovo, e una reticella di ferro per
tenere lontani i piccioni.
Michele Serra – L’Espresso – 28 Novembre 2013
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