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giovedì 28 novembre 2013

Lo Sapevate Che: Renzi piace a tutti, ma non ai politici...


Ce la farà davvero a vincere? Si vedrà, ma intanto ha già il merito di avere oscurato le vecchie star

Piace perché è giovane, ma per questo tanti ne diffidano; a qualcuno fa venire il nervoso perché gira in bicicletta per far vedere ch è ragazzo e non spreca i soldi delle auto blu; altri apprezzano la sua pettinatura composta, per bene, confrontandola con gli antipatici riccioloni grigi di Grillo o il malinconico scalpo di Berlusconi, del resto in là tutti e due con gli anni, 65 il primo, 76 il secondo: mentre lui ne compirà 39 il prossimo gene a naio. Non si riesce ad immaginarlo che corre dietro alle ragazze, ma forse chissà, magari un colpo di fulmine. Né forse le ragazze osano, perché pur con quel sorriso vero e certe volte quello sguardo languido, si sa che i suoi pensieri sono altri, tutti politici, di carriera e di viva l’Italia. Del resto ha famiglia, moglie e tre figli, che non sfoggia per niente e che devono aver molta pazienza con lui, che sta sempre da un'altra parte a fare il sindaco di Firenze o a prepararsi a correre l’8 dicembre per la segreteria del suo partito, il Pd, e con la fissa di vincere poi le primarie per le elezioni politiche, e quindi le elezioni politiche stesse, quando ci saranno, diventando il prossimo presidente del Consiglio.
Matteo Renzi in tanti lo danno vincente ed è per questo che soprattutto buona parte del suo partito gli fa la guerra: come si permette, lui che dice cose di sinistra e di destra insieme, però comprensibili, talvolta facete, sempre appassionate e mai usando il politichese tanto caro al suo partito; che risponde allegro a ogni domanda anche villana ed elenca una gragnuola impressionante di cifre; che sa sbeffeggiare i nemici, amici e avversari con simpatica ironia, senza traculenza di Grillo, le menzogne di B e il veleno di certi mostri sacri della sua parte politica. Che lo  temono per quel che ha detto di voler fare, mandare tutto all’aria, mandarli tutti a casa.
Si capisce che queste colonne del nostro passato di sinistra rifiutino l’idea di non essere più amati, se non dagli aficionados di corrente. Meno si capisce perché non si siano accorti, o non vogliano accorgersi, che il tempo passa e pure le idee, i principi, il linguaggio e anche la cravatta cambiano, e che con quell’andazzo immobile e di linciaggio interno han finito sempre per perdere.
E’ cambiata pure la sinistra, passata dal Pci al Pds al Ds e attualmente attestata sul Pd, e ha ripudiato il comunismo, ha cancellato la falce e martello, poi persino il rosso delle bandiere, si è riempita di democristiani (lo stesso presidente del consiglio Letta, lo stesso Renzi, anche se apparentemente laici) e purtroppo si è fatta talvolta sorprendere con le mani nel sacco, azione considerata erroneamente patrimonio esclusivo di una certa destra briccona troppo spesso al governo e non abbastanza in galera.
Ecco quindi che al piacione Renzi, che ha contro tutta la destra, tutto il grillismo e buona parte della sinistra, si oppongono duramente, per la segreteria, il coetaneo Pippo Civati, 38enne di Monza, Gianni Pittelle, 55 anni di Potenza, e il rivale più forte, Gianni Cuperlo, 58 anni, triestino. Bravissime persone costrette dai tempi di intontimento televisivo a inventarsi anche loro una versione piaciona, vistosamente contraria alla loro natura di apparato. E’ la crudeltà di questi tempi che ancora risentono di ministre coi tacchi a spillo, di informazione massimamente tarocca, di parlare sempre d’altro insultandosi e del continuo rimandare parlamentare e governativo di tutto, per stare a galla, senza che nulla cambi e pazienza per il precipizio.
La politica rifiuta Renzi, anche quella che sa vedere lontano, che sfronda il personaggio dal suo magnetismo oratoriale e ne teme l’inconsistenza e l’impreparazione. Ma da troppo tempo ogni giorno gli italiani si beccano una delusione politica, sono disgustati e allontanati dal voto. Però ancora sperano che qualcuno sappia fargli sognare un cambiamento, dia loro un’idea di futuro più sicuro e dignitoso.
Saprà farlo quel simpatico giovanotto chiacchierone in pantaloni a tubo e camicia senza cravatta , quasi rock, che rincuora le folle come un presentatore televisivo tra i suoi fan? Non lo sappiamo, ma intanto è senz’altro un passo avanti che Matteo Renzi sia riuscito ad oscurare vecchie star in via di rottamazione come Silvio Berlusconi e pure Beppe Grillo.

Natalia Aspesi – Donna di Repubblica – 23 Novembre 2013

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