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sabato 30 novembre 2013

Lo Sapevate che: Satira Preventiva...


Berlusconi Vuole La Grazia Da Putin

Per superare le lungaggini procedurali e gli ostacoli politici che si incontrano in


Italia gli avvocati del Cavaliere hanno chiesto l’atto di clemenza in Russia. Ma Ghedini pensa anche a una stretta di mano informale con Napolitano…

Scritta su pergamena con inchiostro di china e preziose incisioni ai margini, raffiguranti scene di vita curtense nel corso delle quattro stagioni. Sarebbe questa l’ultima richiesta di Berlusconi per la sua grazia. Ma dalle febbrili trattative in corso potrebbero emergere anche altre soluzioni. Vediamo quali.
Grazia Internazionale Lo staff del Cavaliere è certo di poter by-passare le lungaggini burocratiche e le assurde resistenze politiche che ostacolano, in Italia, il rilascio di quello che, dopotutto, è solo un pezzo di carta. A questo scopo è stata richiesta all’amico Putin la grazia russa, valida negli stessi Paesi (ormai 126) che riconoscono la patente di guida internazionale. Putin ha subito provveduto facendo dono all’amico Silvio di una dozzina di grazie russe ed ex sovietiche, alcune di notevole interesse storico, come le famose grazie post-mortem che Stalin amava far recapitare alle sue vittime e la grazia che lo stesso Putin ha venduto un paio di anni fa, per 10 milioni di euro, a un magnate suo rivale.
Grazia Informale I gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle, lavorandoci una settimana in seduta plenaria, hanno calcolato che tra carta, inchiostro, ore di lavoro dei funzionari, telefonate da e per il Quirinale, il provvedimento di grazia costerebbe tra i 90 e i 120 euro. Uno spreco vergognoso in tempi di crisi. Perché perdere tempo e denaro? Cogliendo la palla al balzo, lo staff di Berlusconi ha proposto di risparmiare quel denaro adottando “grazia informale”. Mutuata dalle antiche trattative sulle fiere di bestiame, consiste in una vigorosa stretta di mano tra Napolitano e Berlusconi, seguita da un bicchiere di vino. “Tra gentiluomini le parole non servono”, spiega l’avvocato Ghedini.
Grazia Diurna E’ la classica soluzione di compromesso, nel tipico spirito di collaborazione delle larghe intese. Il provvedimento di grazia varrebbe solo per il giorno, consentendo a Berlusconi di esercitare pienamente il proprio tuolo di leader, rientrando a Poggioreale dopo il tramonto. Un’ipotesi complicata dalla richiesta di Forza Italia di spostare Camera e Senato a Napoli, per evitare al Cavaliere di perdere tempo negli spostamenti e consentirgli la piena agibilità politica.
Grazia A  Dispense E’ la soluzione proposta dal Pd. La grazia può essere concessa, ma deve uscire a dispense, in comodi fascicoli settimanali, in modo da dare il tempo di svelenire il clima. Frutto della collaborazione tra Quirinale e Fratelli Fabbri editori, la grazia a dispense promette di diventare il classico caso editoriale. Corredata di belle immagini di Napolitano nei giardini del Quirinale e di fotografie aeree e di dettagliate piantine del palazzo presidenziale e della villa di Arcore, regala in allegato ben due collezioni di soldatini: i corazzieri con la caratteristica divisa e le olgettine senza. Con l’ultimo fascicolo, in omaggio anche un flaconcino di cloroformio.
Grazia Secretata Concederla, ma senza farlo sapere in giro, decretando subito il provvedimento, evitando così spiacevoli polemiche che finirebbero per ostacolare l’azione del governo. E’ la soluzione proposta da Angelino Alfano, che però, mal consigliato dal suo staff, l’ha resa pubblica in un’affollata conferenza stampa.
Grazia Retroversa E’ la soluzione proposta da Renato Brunetta. In questo caso sarebbe Berlusconi che concede la grazia a Napolitano, applicando un codicillo della legge Salica ritrovato dall’avvocato Ghedini nella celebre libreria Falsoni di Firenze, specializzata in volumi antichi contraffatti a regola d’arte. Nel raro documento mostrato da Ghedini si può leggere: “Gratiando ezcellentissimo puote gratiare suo gratiatore, per divina valutate, coram populo, sigillum virgatum, ex libris, de gustibus
Alea jacta est, ecco tuttum”. Il documento è all’esame degli esperti, ma desta qualche sospetto l’inchiostro ancora fresco.

Michele Serra – L’Espresso – 5 dicembre 2013

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