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domenica 24 novembre 2013

Lo Sapevate Che: Influenza....


Basta prendere antibiotici a caso!

Il 28% degli italiani li usa al primo starnuto.
E così sta sempre peggio.
Incredibile ma vero: Secondo un sondaggio condotto da Assosalute (Associazione nazionale dei farmaci di automedicazione) su mille italiani tra i 18 e i 64 anni, ben il 27,7 percento assume gli antibiotici di propria iniziativa per “curare” l’influenza. Ma come, dopo tante campagne di informazione, c’è ancora chi pensa che prendere subito l’antibiotico sia il modo migliore per stroncare i sintomi influenzali? Evidentemente il messaggio che gli antibiotici non servono contro le infezioni virali, come l’influenza, ma soltanto contro quelle batteriche non è ancora stato recepito.

Con Gli Antibiotici Il Virus Dura Di Più
“in questa stagione molti pazienti entrano in ambulatorio con in mano la confezione dell’antibiotico che avevano in casa chiedendomi: l’ho terminato, me lo prescrive dottore?” racconta il dottor Aurelio Sessa, presidente regionale della SIMG Lombardia (Società italiana di Medicina Generale). “Ma usare gli “avanzi” di antibiotici di testa propria, nell’illusione di debellare prima un’infezione virale, non solo non serve a nulla ma peggiora la situazione. Perché gli antibiotici, se non usati appropriatamente, distruggono anche quei batteri “buoni” che normalmente albergano nell’intestino, ricoprendo importanti funzioni biologiche e protettive. Solo mantenendo una buona flora intestinale, infatti, è possibile affinare la nostra risposta immunitaria di fronte all’attacco di germi di ogni tipo. Ed è sempre grazie ai batteri “buoni” (soprattutto lattobacilli e bifido batteri) che si garantisce un buon assorbimento, a livello intestinale, di sali minerali e vitamine idrosolubili”. Se questo ecosistema viene alterato da antibiotici presi a casaccio, si rischia che l’influenza duri di più dei classici 5-7 giorni.

A Volte E’ Colpa Anche Dei Medici
Eppure  alcuni medici, soprattutto pediatri, prescrivono l’antibiotico in anticipo: “non si sa mai, qualora la situazione dovesse peggiorare”… Ma è giusto ricorrere a questa classe di farmaci per prevenire eventuali sovrainfezioni batteriche? “No. I medici dovrebbero prescrivere la terapia antibiotica solo dopo aver accertato una sovra infezione batterica in atto. Invece che giocare d’anticipo, dovrebbero  visitare il paziente in terza o quarta giornata, qualora segnali un aggravamento dei sintomi. Confermata l’ipotesi di una complicanza batterica, ecco che l’antibiotico diventa giustificato”. Certo, discriminare tra “vera” influenza e infezioni batteriche non è sempre facile. Ma qualche indizio ce l’hai. “Una tosse che da secca e stizzosa diventa grassa, con espettorato denso e colorato (ad esempio, verde-giallognolo). Oppure la presenza di difficoltà respiratorie e di dolore toracico che possono essere segno di bronchite o di broncopolmonite. O quando il mal di gola, che spesso è di origine virale, è accompagnato da placche biancastre sulle tonsille e linfonodi ingrossati. O, ancora, quando la febbre in terza giornata non inizia a scendere o, dopo un momentaneo abbassamento, si rialza”.

La “Vera” Cura: Lana, Latte, Letto
Ma se i farmaci amati dagli italiani, in questo caso non servono, come si cura l’influenza? “Lana, latte e letto”, dicevano le nonne. Perché l’influenza non ha dei farmaci specifici (l’antivirale viene prescritto solo con un quadro clinico molto grave o in pazienti immunocompromessi) ma beneficia solo di comportamenti di buon senso che “alleggeriscono” il suo naturale decorso. “Innanzitutto il riposo”, precisa Aurelio Sessa. “Stare a letto, sotto le coperte, favorisce la sudorazione e abbassa la temperatura corporea. E poi, mangiare poco e leggero, per non sovraffaticare l’organismo già impegnato a combattere il nemico, e bere tanti liquidi (non solo latte scremato, ma tè, tisane, succhi di frutta e spremute) per reintegrare quelli persi con la febbre. E, naturalmente usare i farmaci di automedicazione (quelli  da per intenderci) che non hanno un’azione diretta sul virus influenzale ma aiutano ad alleviare i sintomi”. Quali?...
Per ogni sintomo c’è il suo farmaco da banco
(…)
Mal di Gola – Colluttori antisettici oppure pastiglie da sciogliere in bocca a base di sostanze disinfettanti: dorexidina, cetilpiridinio, benzidamina, dequalinio. Agiscono localmente alleviando il bruciore alla gola
Tosse – Se è secca, usa sciroppi sedativi e base di destrometorfano, dropropizina o doperastina. Se è grassa, punta su sciroppi fluidificanti e mucolitici che facilitano l’espettorazione. Contengono carbocisteina, acetilcisteina, bromexina, ambroxolo o guaifenesina.
Febbre  e Dolori – Antipiretici e antinfiammatori per abbassare la febbre e ridurre il malessere generale. Oltre al paracetamolo, ok a l’ibuprofene, il diclofenac, il naprossene, il ketoprofene e acido acetilsalicilico. Le dosi cambiano per ogni farmaco.

Rossella Briganti – Star Bene di Novembre  2013

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