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mercoledì 5 giugno 2013

Lo Sapevate Che: L'Anima Della Sinistra...


L’Anima Della Sinistra E’ Il Cambiamento.
Altrimenti Che Sinistra E’?

Caro Serra, l’informazione ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più lontano dalla sua missione: informare, appunto. Mi sembra che ormai l’opinione prevalga sempre  sulla notizia, indugiando in particolare sugli aspetti più più negativi delle cose. Per non parlare dei titoli spesso esasperati e a tinte forti. Parole dette dal politico di turno che diventano “scontri tra”, “attacchi a”, come se ci fosse costantemente una guerra di tutti contro tutti. Tutto sbagliato e tutti maestri. Tutto teso a dimostrare quanto la politica sia degenerata e irresponsabile, dando in questo modo un grosso aiuto all’antipolitica tout-court.
Tutto va bene? Ovviamente, ma non credo sia giusto esasperare un’opinione pubblica che già affronta le conseguenze di certa malapolitica per indirizzarla contro a prescindere. Essendo un’elettrice del PD voglio aggiungere anche il disagio nel leggere ogni giorno critiche a volte sprezzanti verso l’operato di questo partito. Vedo anch’io i limiti del centrosinistra ma vedo anche operare una vera demonizzazione dell’unico partito da cui sembriamo aspettarci solo il meglio. L’informazione dovrebbe ripensare a se stessa, recuperando dignità individuali e precise responsabilità. Non abbiamo bisogno certo di questo invasivo circo mediatico, dell’accanimento nell’inseguire tutto ciò che può fare scalpore.
Carla Ceccarelli

Cara Carla, sulla tendenza perniciosa dei media a esasperare gli aspetti più cruenti dello scenario sociale, trattando la realtà come un ininterrotto spettacolo, sono totalmente d’accordo con lei. Anche io non sopporto i titoli seriali dove ogni discussione diventa “rissa” e ogni dichiarazione vagamente polemica diventa “dichiarazione choc”. In questa frenesia non c’è solo l’antica attrazione degli umani per gli scandali e le disgrazie (altrui), la stessa che alimenta da più di un secolo il successo della stampa scandalistica. C’è anche la travolgente tendenza della cultura di massa (e di rimbalzo della politica e dell’informazione) alla semplificazione. Tutto dev’essere tradotto in pochi e spesso rudimentali concetti. Tutto riassunto in pochi slogan, spesso prosciugato del suo senso per renderlo appetibile. La complessità è faticosa, spesso poco attraente e poco vendibile.
Mi convince di meno la seconda parte della sua lettera. Non credo che il Pd sia vittima più degli altri della mala informazione – anche se non c’è dubbio che non goda di buona stampa. Credo che sia vittima, inevitabilmente, di un’opinione pubblica e di un elettorato esigenti, che dalla sinistra pretendono molto di più di quanto un elettore di centrodestra (che, tra l’altro, sovente non legge i giornali) pretende dal Pdl. Lo scrive benissimo lei: il Pd è “l’unico partito dal quale sembriamo aspettarci solo il meglio”. A parecchi anni dall’esaurirsi del mito della “diversità comunista”, l’opinione pubblica di sinistra non ha smesso di pretendere che i suoi rappresentanti incarnino, almeno in parte, un differenza percepibile: di programmi, di parole, di comportamenti. La sinistra è, dalla sua nascita, strumento di cambiamento. Quando questo smette di essere vero è inevitabile che lo spaesamento sia profondo, e fioccano le crisi di identità, le critiche radicali, le ribellioni.

lapostadiserra@repubblica.it  - Venerdì di Repubblica 31-05-13

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