La fine del conflitto: vincitori e vinti
Il Sud uscì dal conflitto totalmente
sconfitto, dal punto di vista bellico, politico e, non ultimo, economico. I 13
Stati della Confederazione, infatti, si preparavano a vivere una stagione di
grande recessione con il reddito pro capite a meno 40 percento. Anche lo
schiavismo degenerò in segregazione razziale e
grave emarginazione sociale.
Al Nord del Paese, invece, gli americani
vissero un capitolo di grande crescita dal punto di vista economica. La
politica subì una forte scossa quando Abraham Lincoln, rieletto alla presidenza
e sostenuto da repubblicani e democratici, stati di confine, schiavi emancipati
e potenze oltreoceano, fu assassinato da un fanatico sudista il 14 aprile del
1865.
Il grande tema della guerra di secessione americana:
lo schiavismo
Il 1° gennaio del 1863 Abraham Lincoln
promulga il “Proclama di emancipazione”.
Il documento mette nero su bianco due ordini esecutivi.
- Il primo decreta la liberazione di tutti gli schiavi dagli stati
confederati a partire da quel momento.
- Il secondo elenca i 10 Stati nei quali il proclama avrebbe avuto
effetto.
Si stima che il Proclama abbia condotto
alla la libertà circa 4milioni di persone, fino al luglio 1865.
La schiavitù o altra forma di costrizione
personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno
soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il
quale l’imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura.
Dal XIII emendamento
della Costituzione degli Stati Uniti d’America
Lo schiavismo diventa finalmente
fuorilegge con il tredicesimo
emendamento, pubblicato il 18 dicembre del 1865. Il
XIII, il XIV, per i diritti degli ex schiavi, e il XV, per il diritto di voto
ai nuovi cittadini, sono noti come emendamenti
della ricostruzione.
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