“L'artista deve amare la vita e mostrarci che è bella.
Senza di lui non ne saremmo tanto sicuri.” Anatole France
Polemica d'autore
François-Anatole Thibault nasce a Parigi il giorno 16
aprile 1844, in un quartiere di editori, librai e antiquari. Il padre François,
originario della Beauce e già sottufficiale monarchico, si faceva chiamare
France Libraire e al numero 19 del quais Malaquais aveva il proprio negozio di
libri. Proprio dal genitore Anatole prenderà lo pseudonimo "France"
con il quale è soprattutto noto.
Studia prima presso l'Institution Sainte Marie e poi
al Collège Stanislas; esce dall'istituto classico nel 1862 senza una brillante
carriera scolastica e ottiene il baccellierato nel 1864. Fin da giovanissimo
aiuta il padre nel suo commercio: nella libreria, specializzata in opere e
documenti sulla Rivoluzione francese, si appassiona alla conoscenza erudita.
Dal 1863 Anatole France inizia a collaborare a riviste
bibliografiche, come il "Bullettin du bouquiniste", lo "Chasseur
bibliographe" e l'"Intemediaire des chercheurs et des curieux",
finché nel 1867 viene assunto dall'editore parigino Lemerre come lettore: il
suo incarico consiste nel proporre e curare la pubblicazione di nuove opere.
Il primo scritto di Anatole France, un saggio su Alfred de Vigny,
risale al 1868, quando ha solo 24 anni.
In occasione della rivoluzione comunarda non prende
posizione e si allontana da Parigi. Rientra nella capitale solo alla fine del
1871.
Comincia poi a scrivere poesie, due delle quali
vengono pubblicate nel 1872 nel "Parnasse Contemporain"; l'anno dopo
esce il volume di poesie, di fattura parnassiana, "Poèmes dorés"
(Poemi dorati). Nel 1875 France cura la terza antologia poetica del
"Parnasse Contemporain", e l'anno seguente pubblica il dramma in
versi "Les noces corinthiènnes" (Le nozze di Corinto), tratto da una
ballata di Goethe.
Nel 1876 viene assunto presso la Biblioteca del Senato,
impiego che gli permette di raggiungere una certa stabilità economica. Così nel
1877 si unisce in matrimonio con Marie-Valérie Guérin de Sauville, dalla quale
avrà la figlia Susanne (1881).
Dopo la pubblicazione dei due racconti
"Jocaste" e "Le chat maigre" (Il gatto magro, 1879), nel
1881 ottiene il primo grande successo con la pubblicazione del romanzo "Le
crime de Sylvestre Bonnard membre de l'Institut" (Il delitto
dell'accademico Sylvestre Bonnard), premiato dall'Académie Française.
Anatole France è ormai uno scrittore affermato e
ricercato nei salotti parigini; caro amico di Ernest Renan,
pubblica nel 1882 "Les désirs de Jean Servais" (I desideri di Jean
Servais) e nel 1883 "Le livre de mon ami" (Il libro del mio amico),
collaborando anche come critico letterario a diversi quotidiani. Il risultato
di queste collaborazioni saranno i quattro volumi de "La Vie littéraire",
pubblicati tra il 1888 e il 1893: in quest'opera France non risparmia aperte
polemiche con il creatore del naturalismo Émile Zola,
e nemmeno con il poeta parnassiano Leconte de Lisle, dal quale viene perfino
sfidato a duello.
Intanto il suo matrimonio conosce una grave crisi: nel
1888 France intreccia una relazione sentimentale con Arman de Caillavet, donna
non più giovane che sembra aver avuto un importante influsso sull'orientamento
delle idee politiche dello scrittore; da un progressismo illuminato di matrice
settecentesca France si orienta infatti verso le posizioni socialiste che
avevano allora, in Francia, il più popolare rappresentante nella figura di Jean
Jaurès.
Nel ventennio seguente France realizza le sue opere di
maggiore qualità: pubblica nel 1890 "Thaïs" (Taide), nel 1893
"La rôtisserie de la reine Pédauque" (La rosticceria della regina
Piedoca), una sorta di romanzo filosofico che ha un seguito nello stesso anno
con "Les opinions de M. Gérôme Coignard".
Celebre in tutta la Francia, Anatole France viene
insignito della Legion d'onore;
amante dell'antichità classica, visita l'Italia e prosegue la produzione
letteraria con il romanzo "Le lys rouge" (Il giglio rosso) del 1894,
e con i racconti "Il pozzo di Santa
Chiara" (1895), mentre ne "Le jardin
d'Épicure" (Il giardino di Epicuro)
affronta con ironia temi filosofici, volgendosi a dimostrare quanta
irrazionalità vi sia nella società di quel tempo.
Divenuto accademico di Francia nel 1896 al posto di
Ferdinand de Lesseps, inizia a scrivere la tetralogia della "Storia
contemporanea" (1897-1901), quattro romanzi - "L'orme du Mail"
(l'olmo del viale), "Le mannequin d'oisier" (il manichino di vimini),
"L'anneau d'améthyste" (L'anello d'ametista) e "M. Bergeret à
Paris" (Bergeret a Parigi) - che hanno per protagonista il signor
Bergeret, modesto e disilluso, ma colto e arguto professore di un liceo di
provincia, attraverso i cui occhi France descrive la società del suo tempo, le
sue miserie e le sue ipocrisie, mantenendo tuttavia fiducia nella possibilità
del riscatto e dell'elevamento umano.
L'ultimo volume della serie è dedicato
all'affare Dreyfus,
il celebre caso giudiziario dell'ufficiale francese ebreo, accusato
ingiustamente di spionaggio e deportato alla Caienna, sul quale la Francia si è
divisa in colpevolisti - i clericali e i nazionalisti - e innocentisti, a capo
dei quali c'era Émile Zola,
che avrebbe denunciato il complotto ai danni di Dreyfus con
il celebre articolo «j'accuse». Zola riceve l'appoggio di Anatole
France, il quale nell'occasione rompe il suo rapporto con gli intellettuali
colpevolisti come François Coppée, Paul
Bourget e Maurice Barrès.
Da lì in avanti l'impegno politico di Anatole France
si fa più stringente: plaude alla Rivoluzione russa del
1905 e condanna la repressione zarista; con la "Vita di Giovanna
d'Arco", del 1908, attacca uno dei miti
cattolici e nazionalistici, quello della pulzella d'Orléans; nello stesso anno
pubblica "L'île des Pinguins", una satira sulla storia e i destini
della Francia. Nel 1909, oltre a "Les contes de Jacques Tournebroche"
e "Les sept femmes de Barbebleu", raccoglie i suoi scritti polemici
nel tre volumi di "Vers les temps meilleurs".
Nel gennaio 1910 la sua compagna, la signora de
Caillevet, muore. France pubblica molte meno opere ma nel 1912 ottiene un vero
trionfo con "Les Dieux ont soif" (Gli dei hanno sete), ambientato ai
tempi della Rivoluzione francese. Dopo i saggi de "Le génie latin"
(Il genio latino) del 1913, con "La révolte des anges" (La rivolta
degli angeli), del 1914, si conclude il suo impegno narrativo.
France si ritira nella sua residenza di campagna della
Béchellerie, presso Tours, con la moglie Emma Laprévotte, in precedenza
cameriera della signora de Caillevet. Mentre giustifica la guerra della Francia
contro la Germania, approva la Rivoluzione russa del
1917 e scrive libri di memorie, come "Le petit Pierre" (Pierino) nel
1918. Nel 1920 la Chiesa cattolica mette all'indice tutte le sue opere.
L'anno seguente, nel 1921, Anatole France viene
insignito del premio Nobel per
la Letteratura "in riconoscimento della sua brillante realizzazione
letteraria, caratterizzata da nobiltà di stile, profonda comprensione umana,
grazia, e vero temperamento gallico".
Il suo ultimo libro di memorie è "La vie en
fleur" (La vita in fiore) del 1922.
Muore il 12 ottobre 1924: dopo grandiosi funerali di
Stato, la sua salma viene sepolta nel cimitero di Neuilly-sur-Seine, a Parigi.
https://biografieonline.it/biografia-anatole-france
Nessun commento:
Posta un commento