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giovedì 28 aprile 2022

Lo Sapevate Che: Nasce il Fondo per l’Ambiente Italiano: Storia, arte e natura da salvare e restituire ai cittadini italiani, rinverdendo in questi ultimi la consapevolezza e l'orgoglio di avere a pochi passi da casa un patrimonio inestimabile da preservare per le future generazioni. Un merito che da decenni viene riconosciuto agli attivisti del Fondo per l'Ambiente Italiano, il cui atto di nascita venne sottoscritto il 28 aprile del 1975, a Milano


 

Il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano è una fondazione italiana senza scopo di lucro, sorta nel 1975[1] con l'intento di agire per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano attraverso il restauro e l'apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazioneeredità o comodato.
Promuove l'educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell'arte e della natura e l'intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei 
beni culturali italiani.

 

Storia

 

La fondazione nasce dall'idea di Elena Croce, figlia del filosofo marzio Benedetto Croce, di emulare il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty britannico, creato nel 1895 al fine di preservare i beni artistici del Paese anglosassone.

Nel 1975 Giulia Maria Mozzoni Crespi[2], Renato BazzoniAlberto Predieri e Franco Russoli firmano l'atto costitutivo e lo statuto del FAI con lo scopo di contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d'arte, natura e paesaggio italiano. Il Fondo viene fondato il 28 aprile e inizia le attività il 18 ottobre. Fin dai primi anni di attività il Fondo per l'Ambiente Italiano vanta acquisizioni e donazioni.

Nel 1976 la prima donazione avviene da parte di Piero, con il figlio Carlo di Blasi, con un terreno di oltre 1000 metri quadrati a Panarea, grazie a cui il FAI riesce ad assicurare, negli anni successivi, la mancata lottizzazione del territorio, mantenendo intatta gran parte dell'isola.

Nel 1977 Emanuela Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini, dona al FAI il Castello di Avio e la fondazione inizia interventi di restauro per salvare il bene dal degrado. Con questa acquisizione il FAI stabilisce il principio in base al quale i donatori e i loro eredi possano godere del diritto abitazione in una parte della dimora donata, senza partecipare alle spese di restauro, manutenzione e custodia. Nello stesso anno iniziano i lavori di restauro per il Monastero di Torba (VA) acquistato da Giulia Maria Mozzoni Crespi, per donarlo al FAI e per salvarlo dal totale deperimento.

Nel 1981 la famiglia De Grossi dona il Promontorio e Torre di Punta Pagana a San Michele di Pagana, frazione di Rapallo (GE) e nel 1983, sempre in Liguria, la famiglia Doria Pamphili dona al FAI il borgo di San Fruttuoso (GE), con l'abbazia benedettina del XIII secolo e trentadue ettari di macchia mediterranea, un intero borgo da restaurare, e il FAI decide di far collaborare la piccola comunità che vi abita. Nel 1984 Elisabetta de Rege Thesauro Provana del Sabbione dona al FAI il Castello della Manta. Nel 1986 la Italsider dona la Baia di Ieranto; nel 1987 il FAI acquista Castello Grumello (SO), mentre la famiglia Carbone dà la gestione di Casa Carbone a Lavagna. Tra il 1988 e 1989 il FAI acquisisce il Castello di Masino, la Villa del Balbianello, la Villa Della Porta Bozzolo e la Torre di Velate.

Negli anni novanta altre acquisizioni: un'edicola per giornali ottocentesca a Mantova, la minuscola barbieria dagli interni decò a Genova, dipinti, mobili, ceramiche e porcellane della Collezione Alighiero de' Micheli a Milano, il Maso Fratton-Valaia, ai confini del Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta; il Giardino della Kolymbetra, cinque ettari di terra con aranceti e mandorleti ai piedi della Valle dei Templi di Agrigento dati in concessione dalla Regione Siciliana; il Teatrino di Vetriano a Pescaglia.

Nel 2000 è stata aperta al pubblico Villa Panza a Varese, donata nel 1996 da Giuseppe Panza di Biumo, con la sua collezione di arte contemporanea americana; mentre due anni più tardi lo Stato italiano ha dato in concessione il Parco Villa Gregoriana e, nel 2003, l'area naturale di Punta Don Diego in Sardegna.

Nel 2005 Lydia Campatelli dona il Palazzo e la Torre omonimi a San Gimignano e lo stesso anno il fondo acquisisce il Mulino di Baresi in Provincia di Bergamo segnalato durante il primo censimento nazionale "I Luoghi del Cuore" nel 2003.

Nel 2008, la storica azienda vinicola siciliana Donnafugata dona un giardino pantesco sull'Isola di Pantelleria; sempre nel 2008, dopo tre anni di lavori di restauro, è stata aperta al pubblico Villa Necchi Campiglio nel cuore di Milano; nel 2011 Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia e il Bosco di San Francesco ad Assisi.

Nel 2009 Giuseppe Roi ha donato Villa Fogazzaro Roi a Oria Valsolda; nel 2011 Assicurazioni Generali ha affidato in concessione l'ex Negozio Olivetti nel cuore di Venezia, in Piazza San Marco; nel 2012 l'Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce. Nel 2020 Pupa Carnevale Miniati lascia in eredità Villa Rezzola a Lerici.

Attività

Attività

Oltre al censimento nazionale I Luoghi del Cuorecensimento biennale dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI assieme a un gruppo bancario, la Fondazione ha lanciato nel 2010 il progetto Puntiamo i riflettori, grazie al quale le delegazioni FAI possono segnalare i beni del loro territorio abbandonati o vittime di degrado facendosi promotori della loro rinascita attraverso un'attività di sensibilizzazione e raccolta fondi a livello locale.

Da diversi anni il FAI organizza delle campagne rispettando la propria missione. Dal 1993 si svolge la Giornata FAI di primavera, manifestazione che offre la possibilità di visitare numerosi beni italiani di interesse culturale e naturalistico normalmente chiusi al pubblico. Oltre ai beni aperti, grazie al lavoro di 7000 volontari della Fondazione, vengono proposte visite guidate ed eventi[6].

Ricordati di salvare l'Italia è un'altra campagna nazionale di raccolta fondi che avviene nel mese di ottobre, durante la quale si svolge la Faimarathon[7], maratona culturale per riscoprire le bellezze che circondano gli italiani.

Per dare concretezza all'articolo 9 della Costituzione italiana (“La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”), dal 2011 ha lanciato il progetto Via lattea per promuovere e valorizzare il patrimonio di natura e cultura costituito dalla cintura agricola che cinge Milano[8].

Numerose sono le mostre e gli incontri organizzati nei beni della Fondazione[9], tramite le 116 delegazioni FAI distribuite su tutto il territorio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Ambiente_Italiano

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