Il cantante lirico Luciano Pavarotti con la sua voce
ha incantato la scena mondiale per oltre quarant’anni, portando prestigio all’Italia e alla sua lunga tradizione di tenori.
Dal cuore dell’Emilia ai palcoscenici più prestigiosi del mondo,
dando nuovo lustro a quella lunga tradizione di tenori inaugurata da Enrico Caruso e proseguita con Gigli, Del Monaco e Di Stefano. Nacque così la parabola di “Big Luciano“.
Luciano Pavarotti, il tenore italiano noto in tutto il mondo
Luciano Pavarotti era
figlio del fornaio nell’Arma dei Carabinieri, Fernando Pavarotti e
di Adele Venturi; dal matrimonio nacque anche la sorella
minore, Gabriella. Luciano dalla voce grandiosa e innata,
riceve l’amore per il canto e la musica operistica dal padre che si dilettava a
cantare a livello amatoriale in una piccola associazione di coristi non
professionisti, la “Corale Gioachino Rossini” di
Modena.
Nonostante le sue
incredibili doti, Pavarotti, non intraprese immediatamente la carriera
musicale. Per un lungo periodo, invece, dedicò i suoi studi all’insegnamento,
per diventare un docente di educazione fisica e insegnare, in seguito, alle
scuole elementari. Insieme ai suoi studi scolastici continua anche quelli
canori con il tenore Arrigo Pola (di
cui manterrà canoni e principi nella sua futura carriera) e alla partenza di
questi per il Giappone, proseguì la sua preparazione con il maestro Ettore Campogalliani, con il quale perfezionò
la tecnica del fraseggio e della concentrazione.
Dopo essere entrato in
maniera effettiva nel mondo della lirica, il giovane tenore ottenne un primo
successo musicale in una delle sue esibizioni con il padre e la Corale Rossini in Galles, nel
corso del Festival di Llangollen dove la
corale si aggiudicò il primo premio.
Luciano Pavarotti debutta nella lirica, nasce “Big Luciano”
“Big Luciano” ha fatto il suo esordio nella lirica
il 29 aprile 1961 al Teatro
“Romolo Valli” di Reggio Emilia. La musica era un aspetto predominante della
quotidianità della famiglia modenese dei Pavarotti. Il
padre Fernando, fornaio di professione, nutriva una
sconfinata passione per il canto, che aveva trasmesso al figlio Luciano.
Gli inizi
Le spiccate doti del
giovane erano emerse attraverso gli studi con il tenore Arrigo Pola e il Maestro Ettore Campogalliani. Nel frattempo, allenava l’udito
con i dischi dei grandi di allora, sperando un giorno di imitarne le gesta. Il
giovane Luciano, influenzato dal genitore, studiò canto lirico, allenando costantemente l’udito
ascoltando le opere dei sopracitati maestri.
Dopo aver vinto un
concorso intitolato alla memoria del compositore emiliano Achille Peri, Pavarotti venne
scritturato ne La Bohème di Giacomo Puccini nel ruolo di Rodolfo. Nonostante un po’ di nervosismo alla vigilia
dell’esibizione il giovane tenore riuscì
a conquistare tutti con una magistrale interpretazione di “Che gelida manina”. Il pubblico si spellò le mani
dagli applausi.
Il salto di qualità
Dopo soli quattro anni
di carriera trionfale in Italia Pavarotti iniziò il suo tour negli Stati Uniti, che gli
aprirono le porte per il successo mondiale. Una carriera di tutto rispetto, con
331 concerti e 315 recital, per un
totale di 1.266 rappresentazioni in più di 60 Paesi nel
globo, fino alla sua scomparsa nel 2007.
Gli anni Novanta lo
videro impegnato in indimenticabili concerti all’aperto, tenuti nei luoghi
simbolo delle principali capitali del mondo: dall’Hyde Park di Londra al Central Park di New York nel 1993 (davanti a oltre mezzo milione
di persone e a milioni di telespettatori collegati
da ogni parte), fino all’esibizione parigina all’ombra della Torre Eiffel.
Negli stessi anni rimasero indelebili nella memoria i concerti dei «Tre Tenori» con Placido
Domingo e José Carreras.
L’amore per l’Italia e i grandi successi
Il forte legame con la
terra natia lo spinse a fare di Modena il cuore
di un evento di respiro internazionale e animato da scopi benefici. Dal 1992 al
2003 “Pavarotti & Friends” portò nella città
emiliana le grandi star del pop e del rock internazionale, da Bono Vox ai Deep Purple, protagonisti
di suggestivi duetti con “Big Luciano“. È
ricordato oggi come uno dei dieci tenori più grandi di tutti i tempi.
Vita privata e morte
La prima moglie di
Pavarotti è stata Adua Veroni, al fianco della quale
il tenore ha trascorso 36 anni di matrimonio. I due si sono conosciuti quando
lui aveva solo 17 anni, e fu davvero un colpo di fulmine. Dalla loro unione
sono nati i primi tre figli di Pavarotti: Lorenza, Cristina e Giuliana.
Durante i primi anni
’90, la coppia attraversa un profondo periodo di crisi e il cantante si
avvicina alla sua assistente dell’epoca: Nicoletta Mantovani.
Dopo una dura battaglia legale per il divorzio con Adua, nel 2003 Nicoletta
dona a Luciano una figlia, Alice Pavarotti,
quarta bambina del tenore.
Purtroppo però, ad
accompagnare la lieta notizia, ci sarà anche la morte di Riccardo, il secondo bimbo che Nicoletta aspettava, e
che perderà la vita proprio durante il parto. Un anno dopo, nel 2014, i due
convoleranno a nozze, e Nicoletta rimarrà al fianco di Luciano fino alla fine
dei suoi giorni.
La morte di Pavarotti
è avvenuta il 6 settembre del 2007, alle 5 del mattino nella sua villa alle
porte di Modena. A fermare il suo cuore fu un tumore al pancreas contro il quale Luciano
combatté duramente, ma che alla fine prevalse su di lui. (Margherita Liguori)
https://www.occhionotizie.it/debutta-lirica-luciano-pavarotti/
Nessun commento:
Posta un commento