Puntuale come ogni anno, l’arrivo
della primavera porta con sé le celebrazioni della Pasqua. Uova di cioccolato,
fiori e pulcini invadono le case degli italiani, mentre i giorni del calendario
vengono scanditi da funzioni religiose e processioni. Se le origini di alcune
di queste tradizioni secolari rimangono un mistero irrisolto, molte altre
affondano le loro radici nella cultura cristiana e pagana.
Seguici in questo viaggio alla
scoperta delle tradizioni più antiche e curiose del Bel Paese!
Qual è il significato della Pasqua?
Perché festeggiamo la Pasqua? Cosa
si cela dietro ai rituali che siamo abituati a dare per scontato? Moltissime
testimonianze confermano l’esistenza di celebrazioni e feste con cui gli
antichi si congedavano dall’inverno per dare il benvenuto alla primavera. Dai
riti pagani a quelli cattolici ed ebraici, la genesi delle nostre usanze va
cercata in un labirinto di credenze religiose e non.
Qui trovi solo alcune delle
possibili origini della Pasqua:
Gli antichi
erano soliti celebrare
l’arrivo della primavera con
balli propiziatori, canti e sacrifici agli Dei. Si pregava per un raccolto
abbondante, una terra fertile e un buon inizio nel nuovo anno.
La Pasqua
viene spesso associata alla tradizione giudaica, in particolar modo alla festa del “Pessach” (letteralmente “oltrepassare”). La
Pasqua ebraica celebra la fine della schiavitù del popolo ebraico e l’esodo
dall’Egitto.
La maggior
parte dei nostri rituali pasquali affondano le loro radici nella cultura cristiana. I giorni che scandiscono la
Settimana Santa vengono riportati nelle Sacre Scritture e ripercorrono gli
ultimi momenti della vita di Gesù, dal tradimento di Giuda fino alla
Resurrezione.
La Settimana Santa – Cosa
festeggiamo in questi giorni?
Giovedì
Santo: è il giorno
che segna l’inizio del Triduo pasquale. Il ricordo corre all'Ultima Cena e al
bacio con cui Giuda consegna Gesù ai romani, decretandone di fatto la morte.
Ancora oggi si richiama alla mente questo momento con il rituale della “lavanda
dei piedi”, con cui si rivive l’atto di umiltà di Gesù che lava i piedi ai
dodici Apostoli.
Venerdì di
Pasqua: nel primo
pomeriggio iniziano messe e commemorazioni della Passione e morte di Gesù. In
molte città italiane hanno luogo suggestive rievocazioni che ricordano il
percorso verso il Golgota. La Via Crucis più nota è quella che si snoda per le
strade di Roma.
Sabato di
Pasqua: è un giorno
di riflessione, calma e silenzio. Le Chiese rimangono buie, spoglie di
ornamenti e spesso prive di crocefisso. Alle 22 inizia la Veglia Pasquale che
si conclude verso mezzanotte con l’annuncio della resurrezione di Cristo. Per
sottolineare la solennità del momento, le chiese suonano le campane a festa.
Domenica di
Pasqua: i
festeggiamenti raggiungono finalmente il loro culmine. Passeggiate all’aria
aperta, pranzi succulenti e attività con amici e parenti scandiscono la
domenica delle famiglie italiane. Di mattina ci si reca in chiesa per la messa
che celebra la Resurrezione di Cristo.
Lunedì
dell’Angelo (più noto
come lunedì di Pasqua o Pasquetta): è il giorno in cui ricordiamo l’incontro tra le pie
donne, dirette al sepolcro di Gesù, e l’angelo che annuncia loro che Cristo è
risorto.
Siamo soliti definire la Pasqua una
“festa mobile”. A differenza del Natale, ogni anno corriamo a controllare sul
calendario “quando cadranno” le celebrazioni (e quindi le vacanze). Senza
perdersi in calcoli troppo complessi, basta sapere che la Pasqua coincide con
la domenica successiva alla prima luna piena che si verifica dopo l’equinozio
di primavera. Per questo motivo, la festa deve avere luogo in un periodo compreso tra il 22 marzo e
il 25 aprile.
Riti e tradizioni – Come si festeggia la Pasqua in
Italia?
Quando sentiamo la parola Pasqua, i
nostri pensieri corrono immediatamente a uova di cioccolato, colombe, cestini
con coniglietti e pulcini e fiori dalle tonalità pastello. Qui trovi un breve
elenco delle tradizioni più diffuse:
Dalla Domenica delle Palme alle
rievocazioni in costume
La Pasqua è una festa cattolica,
accompagnata da messe, processioni e rituali religiosi ancora molto sentiti
lungo tutto lo Stivale. Durante la domenica che precede la Pasqua, ad esempio,
viene commemorata l’entrata di
Cristo a Gerusalemme.
Processioni e cortei di fedeli che sventolano rami di ulivo o palme riempiono
le strade di quasi tutte le città italiane.
Il Venerdì Santo vede invece
l’organizzazione di rievocazioni
in costume della Passione di Cristo. Figuranti e fedeli riportano in scena il martirio di
Gesù, scandendo la salita al Golgota con passi delle Sacre Scritture e musica.
Le uova di cioccolato
Le uova sono da sempre simbolo di
vita e rinascita. L’usanza di regalare uova di cioccolato, però, è
relativamente recente e si deve ad un’azienda dolciaria inglese, la Cadbury. È comunque solo ad inizio secolo
che, con la produzione di uova di cioccolato al latte, la tradizione inizia a
diffondersi oltre Manica, conquistando anche il Bel Paese. L’idea di aggiungere
una sorpresa all’interno delle uova porta invece la firma del famoso orafo Fabergé che,
rifacendosi alla tradizione russa delle matriosche, realizzò per la zarina
Maria di Russia un gioiello a forma di uovo che conteneva una seconda sorpresa.
La colomba pasquale
Non esiste famiglia
italiana che non finisca il pranzo di Pasqua con una bella fetta di colomba. Ma
quali sono le origini di questo dolce? Impossibile dirlo, visto che le leggende
legate alla nascita di questa prelibatezza tutta italiana sono praticamente
infinite. Tra le tante, quella della regina longobarda Teodolinda. Si
narra infatti che intorno al 610 la regina abbia accolto l’arrivo a corte di
San Colombano con un banchetto degno di un re. Trattandosi però di periodo di
Quaresima e digiuno, il santo si trovò obbligato a declinare il dono e, per non
offendere i sovrani, trasformò i piatti che imbandivano la tavola in bianche
colombe di pane.
Per i meno romantici,
l’invenzione della colomba è da attribuire ad un pubblicitario mantovano, Dino
Villani, che negli anni 30 pensò ad un dolce che potesse sostituire la
produzione del panettone durante i mesi primaverili.[4]
L‘agnello
L’usanza di mangiare
l'agnello deriva dalla tradizione ebraica del Pessach. In realtà, il rituale
dell’agnello sacrificale, con il quale propiziarsi il volere degli Dei,
esisteva già in molte culture pregiudaiche. La lana bianca è da sempre un
simbolo di purezza, ma l’agnello viene associato all’idea di vita perché
offre carne per mangiare, lana per i vestiti e latte per dissetarsi.
Il picnic di Pasquetta
“Natale con i tuoi,
Pasqua con chi vuoi”. Questo modo di dire trova conferma soprattutto dopo i
pranzi di rito della domenica. Il lunedì si dedica a gite fuori porta, visite
ai musei, passeggiate o scampagnate in bicicletta. Inutile negare che si tratta
anche di una pratica soluzione per finire gli avanzi del giorno prima e
svuotare il frigorifero. La torta Pasqualina è deliziosa anche fredda
e non può quindi mancare nel tuo cestino per il picnic.
È praticamente impossibile citare tutte le tradizioni che accompagnano questo
periodo dell’anno, soprattutto se si considera che ogni regione, se non
addirittura città o famiglia, custodisce usi e costumi propri. Si tratta spesso
di rituali che non travalicano i confini dei singoli paesi e il cui significato
va lasciato ad interpretazioni personali.
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