Biografia
Il
successo di "Nessuno mi può giudicare"
Gli
anni d'oro: la seconda metà degli anni '60
Caterina Caselli è un'artista italiana che ha avuto
una carriera lunghissima: da cantante a produttrice discografica conta numerosi
successi in campo musicale. E' stata anche attrice e conduttrice televisiva.
Scopriamo di più su di lei in questa breve biografia.
Gli esordi
Caterina Caselli nasce
il 10 aprile 1946 a Modena. L'infanzia è segnata da un tragico evento: ha solo
14 anni quando il padre si suicida, lasciando la moglie - magliaia - e le due
figlie. E' il 1960.
Caterina si dedica alla musica come sfogo e passione:
dopo la gavetta iniziale, durante la quale suona il basso con
alcuni complessi che si fanno notare nelle balere emiliane, partecipa a
diciassette anni al concorso di Castrocaro "Voci
nuove", raggiungendo la semifinale.
Viene notata da Alberto Carisch, discografico, e
scritturata dall'etichetta da lui fondata pochi anni prima: la milanese MRC.
Registra così il suo primo singolo "Sciocca / Ti
telefono tutte le sere": pur venendo presentato durante "La fiera dei
sogni" - programma televisivo condotto da Mike Bongiorno -
non ottiene il successo sperato.
L'anno dopo, Caterina sottoscrive un accordo con
la CGD dei Sugar. Si fa apprezzare al "Cantagiro"
con "Sono qui con voi", versione italiana del brano dei Them
"Baby please don't go".
Il 45 giri esce assieme a un altro brano "La
ragazza del Piper".
Il successo di "Nessuno
mi può giudicare"
Il vero successo per Caterina Caselli sopraggiunge
solo nel 1966, quando Adriano Celentano decide
di presentarsi al Festival di Sanremo con "Il ragazzo della via
Gluck", anziché con "Nessuno mi può giudicare". Quest'ultima è una
canzone che era stata preparata apposta per lui, ma che poi viene affidata a
Caterina Caselli - che canta in gara in coppia con Gene Pitney.
Una curiosità: inizialmente la
canzone avrebbe dovuto avere la base ritmica di un tango; Caterina si rifiutò e
ottenne di modificare la musica.
Proprio in questa circostanza, la giovane interprete
emiliana diventa per tutti Casco d'oro: il soprannome viene
dall'acconciatura a caschetto bionda, ideata apposta per lei dagli stilisti
Vergottini, omaggio non troppo velato ai Beatles:
da allora, il soprannome le terrà compagnia per il resto della carriera.
La rassegna dell'Ariston viene vinta da Gigliola Cinquetti e Domenico Modugno con
"Dio, come ti amo"; tuttavia è proprio "Nessuno mi può
giudicare" a scalare le classifiche di vendita, con oltre un
milione di copie vendute.
Il brano rimane per nove settimane di seguito in cima
alle classifiche e permette a Caterina Caselli di ottenere un successo
immediato.
Anche per questo motivo, viene chiamata da Ettore
Maria Fizzarotti per girare il film omonimo "Nessuno mi può
giudicare", che la vede recitare al fianco di Gino Bramieri, Nino Taranto
e Laura Efrikian.
La fama di Caterina e del brano superano i confini
nazionali, arrivando fino in Spagna (con "Ninguno me puede
juzgar") e in Francia (con "Baisse un peu la radio",
che viene incisa pure da Dalida).
Gli anni d'oro: la seconda
metà degli anni '60
Successivamente incide "Tutto nero", cover
del brano dei Rolling
Stones "Paint it black".
Nello stesso anno, il 1966, vince il Festivalbar con
la canzone "Perdono"; mentre con "L'uomo d'oro", altro lato
del 45 giri, partecipa a "Un disco per l'estate", dove giunge al
quarto posto.
Ancora Fizzarotti la chiama per tradurre
"Perdono" in un film, un musicarello in cui compaiono ancora Laura
Efrikian e Nino Taranto, oltre a Fabrizio Moroni.
Poco dopo, sempre nel 1966, escono due album. Il primo
è "Caterina meets the We Five", il suo primo 33 giri,
condiviso con la band inglese che ha ottenuto la fama grazie a "You were
on my mind".
Poi viene pubblicato "Casco d'oro",
33 giri in cui sono presenti "Puoi farmi piangere" (cover di "I
put a spell on you", di Screamin' Jay Hawkins) e "E' la pioggia che
va".
Caterina Caselli torna a Sanremo nel 1967 con "Il
cammino di ogni speranza", presentato in coppia con Sonny & Cher;
propone anche "Sono bugiarda", cover del brano dei Monkees "I'm
a believer".
Caterina conduce in tv "Diamoci del tu",
insieme con Giorgio Gaber,
e pubblica l'omonimo album (il terzo per lei), prima di interpretare "Io
non protesto, io amo", film musicale con Mario Girotti (il futuro Terence Hill),
Tiberio Murgia e Livio Lorenzon.
Fa parte del cast del film del 1967 "Quando dico
che ti amo", con, tra gli altri, Jimmy Fontana, Lucio Dalla, Enzo Jannacci e Tony Renis.
Poi incide:
- "Il volto della vita", che le permette
di trionfare al Cantagiro;
- "Insieme a te non ci sto più",scritta
da Paolo Conte;
- "L'orologio", con cui prende parte a
"Un disco per l'estate".
Nel 1968 recita nel film "Non ti scordar di
me", di Enzo Battaglia. L'opera anticipa il suo ritorno a Sanremo con
"Il gioco dell'amore", proposta in coppia con Johnny Dorelli.
La sua "Cento giorni" viene utilizzata come fondo musicale per
"Il cervello", pellicola francese di Gerard Oury del 1969.
Caterina Caselli negli anni
'70
Il 1970 è l'anno della svolta, sia nella
vita che nella carriera: dopo aver partecipato a Sanremo insieme con Nino
Ferrer con "Re di cuori" e aver proposto "Spero di svegliarmi
presto" a "Un disco per l'estate", la cantante modenese si sposa a
giugno con il figlio di Ladislao Sugar, Piero Sugar, responsabile
dell'etichetta discografica omonima.
Da quel momento la sua attività canora si dirada
sempre di più: dopo "Viale Kennedy", presentata a Canzonissima,
torna sul palco dell'Ariston nel 1971 con "Ninna nanna (cuore mio)",
insieme con i Dik Dik.
Nello stesso periodo diventa mamma di Filippo
Sugar.
L'anno successivo, Caterina presenta l'LP "Caterina
Caselli", composto da cover di pezzi di Louis Armstrong,
Bill Withers, Harry Nilsson e numerosi altri interpreti.
Gli anni Settanta la vedono interpretare, inoltre,
"Le ali della gioventù", presentata a Venezia alla Mostra
Internazionale di Musica Leggera, e "Un sogno tutto mio", il cui
testo è composto dall'ex membro dei Pooh Valerio Negrini.
L'album "Primavera", prodotto da Giancarlo
Lucariello, risale al 1974: contiene arrangiamenti con orchestra e pianoforte
molto sofisticati, ma viene accolto in maniera decisamente fredda dal pubblico.
Il ritiro ufficiale dalle scene avviene
nel 1975, dopo "Una grande emozione", programma tv tutto suo e disco
omonimo.
Da questo momento in avanti Caterina Caselli alterna
l'attività di mamma con quella di produttrice discografica; la sua
etichetta si chiama Ascolto e viene fondata nel 1977.
Non disdegna saltuarie collaborazioni canore, per
esempio con Pierangelo Bertoli in
"L'Erminia teimp adree", o con Dario Baldan Bembo in
"Falò".
Gli anni '80 e '90
La sua casa discografica chiude nel 1982, ma
l'attività di Caterina Caselli prosegue comunque prima con la CGD e poi con la
Sugar Music.
Caterina Caselli torna a Sanremo nel 1990, cantando
"Bisognerebbe non pensare che a te": si tratta di una parentesi che
si chiude presto. Continua invece la sua attività di talent scout di
successo. E' lei a scoprire numerosi talenti; tra gli altri:
- Giuni Russo;
- Andrea Bocelli;
- Paolo Vallesi;
- Elisa Toffoli;
- gli Avion Travel;
- i Negramaro;
- Gerardina Trovato;
- Malika Ayane;
- i Gazosa;
- Raphael Gualazzi.
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Il nuovo millennio
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Dopo una breve incursione nel mondo del
cinema nel 1997 con "Tutti giù per terra", commedia di Davide
Ferrario in cui Caterina interpreta la zia del protagonista Valerio Mastandrea,
partecipa nel 2009 al progetto "Artisti uniti per l'Abruzzo",
incidendo con altri 56 cantanti italiani il brano "Domani 21/04.09",
il cui ricavato viene destinato in beneficenza alle popolazioni colpite dal
sisma dell'Aquila.
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Torna a cantare dal vivo su un palco il
25 giugno del 2012, quando canta "Insieme a te non ci sto più" in
occasione del "Concerto per l'Emilia" andato in scena a Bologna:
anche questa volta per sostenere le popolazioni che hanno dovuto fare i conti
con il terremoto.
Alla fine del 2021, dopo tanti anni
lontana dalle scene, torna in tv ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa;
l'occasione è quella di parlare del suo nuovo docufilm biografico, dal titolo "Caterina Caselli - Una vita 100 vite" (regia
di Renato De Maria).
https://biografieonline.it/foto-caterina-caselli#foto-caterina-caselli-9
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