Jurij Gagarin, il primo uomo
nello spazio
Il 12 aprile 1961 il cosmonauta
russo Jurij Gagarin contemplò la Terra dallo spazio. Fu il primo uomo a
compiere un'impresa simile. Il governo sovietico approfittò della sua fama per
azioni di propaganda politica; gli fu addirittura proibito di tornare nello spazio
per salvaguardare la sua vita. Ma uno sfortunato incidente aereo finì per
causare la morte di questo pioniere dello spazio
orvegliato da giovani cadetti, un obelisco segnala il punto esatto dove,
alle 10,30 del 27 marzo 1968, il caccia MiG-15 pilotato da Jurij Gagarin, di 34
anni, il primo cosmonauta del mondo, e il suo istruttore di volo,
Vladimir Seryogin, precipitava in picchiata vicino la città di
Kirzhach nella regione di Vladimir, a 135 chilometri a est di Mosca. Entrambi
gli uomini morirono. Le misteriose circostanze che avvolsero il tragico
incidente trasformarono il cosmonauta sovietico in una leggenda (a
questo bisogna aggiungere alcune strane teorie sull’incidente).
Incredibilmente
perfetto
Gagarin rappresentava il prototipo del "nuovo uomo" sovietico,
possedeva il profilo perfetto per diventare il cosmonauta che avrebbe
conquistato lo spazio in un momento in cui le due superpotenze mondiali, Stati
Uniti e Unione Sovietica, erano in competizione fra di loro nella "guerra
fredda". Dotato di una simpatia travolgente e con un sorriso
"luminoso", per diventare un cosmonauta superò prove fisiche
impegnative dimostrando le sue doti nel dominare la complessità di un volo
orbitale.
Gagarin proveniva da una famiglia modesta, e prima di arruolarsi nelle
forze aeree, dove ottenne il grado di ufficiale, lavorò come fonditore
in un’acciaieria e in seguito in una fabbrica di trattori agricoli. Racconta
sua figlia, Elena Gagarina, che durante la Seconda guerra mondiale, un aereo
sovietico fu abbattuto vicino al paese dove viveva la famiglia Gagarin. Il
giovane Jurij e un suo amico salvarono il pilota e lo nascosero alle
truppe naziste fino al momento in cui fu prelevato dalle truppe aeree.
Fu in questo momento che Jurij capì che voleva diventare un pilota.
Integro e serio
Diversamente dai suoi colleghi, Gagarin non fu mai coinvolto in
scandali (o per lo meno non furono così importanti da incrinare la sua
reputazione di austronauta). Invece, German Titov, il secondo pilota di
Gagarin, ebbe sempre fama di donnaiolo e ubriacone, come gli altri tre
astronauti del gruppo: Grigorij Neljubov, Ivan Anikeyev e Valentin Filatiyev,
che furono espulsi a seguito di una sbronza grandiosa seguita, nel caso di
Nelyubov, dal loro rifiuto a chiedere perdono. I tre caddero in
disgrazia e le loro immagini sparirono da tutte le foto ufficiali. Queste
sparizioni senza spiegazioni dei tre astronauti russi nello spazio diedero
adito alla leggenda della loro morte, messa a tacere dalle autorità.
Nel 1959, il Cremlino diede via libera al progetto d'inviare un uomo nello
spazio dopo aver mandato in orbita la cagnolina Laika. La preselezione dei
candidati iniziò in tutte le basi aeree del Paese. Le caratteristiche del
profilo richiesto erano: pilota giovane, eccellente forma fisica e non
più di un metro e settanta di altezza. Gagarin si presentò alle
selezioni assieme ad altri candidati candidati e ottenne i punteggi migliori.
Possedeva inoltre una caratteristica che alla fine gli avrebbe permesso di
diventare il prescelto: misurava solo 1,57 metri di altezza.
Scelto per la gloria
Dopo essere stato sottoposto a una serie di esperimenti e prove per
determinare la sua resistenza fisica e psicologica durante il volo, il
mercoledì 12 aprile del 1961 Gagarin divenne il primo essere umano a
viaggiare nello spazio. Alcuni minuti prima di entrare nella navicella
Gagarin disse: «Cari amici, conosciuti e sconosciuti a me, concittadini e
persone di tutti i paesi e continenti! In pochi minuti una potente astronave mi
porterà nelle distanti distese dello spazio. Cosa posso dirvi in questi ultimi
minuti prima dell'inizio? Tutta la mia vita sembra essere condensata in
un momento meraviglioso. Tutto ciò che ho sperimentato e fatto finora
è stato in preparazione di questo momento».
Il nome scelto per la navicella fu Vostok 3KA-3, più conosciuta come Vostok
1. Il nome in codice di Gagarin durante il volo fu Kedr (in
russo кедр, cedro). I nomi in codice degli operatori di terra furono Zaryá (Заря,
Aurora) e Vesná (Весна, primavera). La durata totale
del volo fu di 108 minuti: nove per entrare in orbita e i restanti per
un’orbita intorno alla Terra. Durante il volo, Gagarin si limitò a
parlare per radio e a mangiare qualcosa, allo scopo di verificare se un essere
umano avrebbe potuto comportarsi in modo "normale" a gravità zero.
Miti e leggende
Durante la manovra di rientro nell’atmosfera terrestre, e in seguito a un
errore di sistema, la Vostok 1 non atterrò nel punto stabilito, a 110
chilometri da Stalingrado, l'attuale Volgograd. Dopo essere stato
espulso dalla capsula, Gagarin discese con il paracadute atterrando sul
villaggio di Smelovka, dove una contadina spaventata lo prese per un
extraterrestre per l’uniforme arancione che indossava. Gagarin
le rispose: «Certo, sì però non si preoccupi, sono sovietico».
Il fatto che Gagarin si fosse lanciato con il paracadute fu riconosciuto
dall'Unione Sovietica almeno dieci anni dopo: non fu ammesso prima perché le
regole della Federazione Aeronautica Internazionale richiedevano al
pilota di decollare e atterrare all’interno della propria navicella, e
questo avrebbe potuto invalidare il volo. Inoltre fu detto che il luogo del
decollo fu la località di Bajkonur, ma in realtà il lancio fu coordinato dal
centro di Tyuratam. A quanto pare, una semplice precauzione per
mantenere riserbo sulla base di lancio.
Gagarin fu nominato Eroe dell’Unione Sovietica e decorato con l’Ordine di
Lenin. Godette immediatamente di fama internazionale, e come
membro della "Missione di pace" Gagarin viaggiò in tutto il mondo
promuovendo la sua impresa per due anni. Incontrò re, presidenti, politici,
scienziati, artisti e musicisti. Una delle attestazioni più affettuose fu
quella che gli riservò il governo cubano quando lo nominò presidente
della Società di amicizia Sovietico-Cubana.
Gagarin non tornò mai nello spazio, soprattutto in seguito al disastro della
missione sovietica Soyuz 1, in cui era il pilota di riserva e nella quale morì
il pilota titolare, Vladimir Komarov, poiché non si aprì il paracadute durante
il rientro della capsula nell’atmosfera terrestre. Gagarin era diventato un
simbolo troppo importante per rischiare di essere messo in pericolo. Ciononostante,
e malgrado quel fatidico incidente, gli fu concesso di pilotare dei caccia; e
finì per perdere la vita in un volo di esercitazione.
Teorie sulla morte di
Gagarin
Ci sono varie versioni sulla morte di Jurij Gagarin. Nel 2011, in
concomitanza con il 50° anniversario del suo primo volo spaziale, il governo
russo rivelò i risultati di un'indagine nella quale, attraverso le parole del
funzionario di Archivio presidenziale, Alexander Stepanov, «la ragione più
probabile della catastrofe fu una manovra brusca realizzata per evitare di
scontrarsi contro un grosso pallone meteorologico che avrebbe portato il caccia
a un regime di volo critico e a cadere in una spirale discendente». Ma esistono
altre teorie sulla morte del famoso cosmonauta sovietico. Dalla versione secondo
la quale l’istruttore di Gagarin ebbe un attacco di cuore, a quella per cui la
cabina si depressurizzò, che ci fu un’anomalia tecnica o che
addirittura un altro aereo si schiantò contro il suo.
Si arrivò ad
affermare che, non essendo in grado di accettare il declino della sua carriera,
Gagarin fu rinchiuso in un manicomio o che fu assassinato dal KGB per aver effettuato un volo non
autorizzato a una quota non adeguata per un volo supersonico. Tutte queste
versioni non sono state dimostrate e sono a tutti gli effetti solo
speculazioni. Non essendo mai stata ritrovata la scatola nera, le vere cause
dell’incidente non verranno mai alla luce. La più probabile è che Gagarin e il suo collega
morirono per colpa di una serie di tragiche circostanze tra
cui difficoltà tecniche, il maltempo, e probabilmente, alcuni errori umani.
https://www.storicang.it/a/jurij-gagarin-il-primo-uomo-nello-spazio_15156
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