“Se in questo paese sappiamo fare le automobili,
dobbiamo saper fare anche la benzina.” Enrico Mattei
Il sogno di un'indipendenza
energetica
Enrico Mattei nasce il 29 aprile 1906 ad Acqualagna
(Pesaro). La famiglia è modesta, il padre brigadiere dei carabinieri.
Finite le scuole elementari, Enrico frequenta la
scuola tecnica inferiore. Il padre lo fa assumere nella fabbrica di letti di
Scuriatti come verniciatore di letti di metallo, nel 1923 entra come garzone
alla Conceria Fiore. La carriera di Mattei nell'Azienda è rapida: prima
operaio, poi, a soli vent'anni, direttore del laboratorio e infine
collaboratore principale del padrone della Conceria.
Nel 1929 cominciano a sentirsi gli effetti della crisi
economica generale e anche la Conceria Fiore chiude, Mattei è seriamente
colpito da questo avvenimento, che tenta in ogni modo di evitare. Tutto quello
che aveva costruito in anni di lavoro sembra completamente cancellato. Il suo
prestigio nel paese ne avrebbe sofferto in modo insanabile. Non resta che
cambiare ambiente, cercando fortuna altrove. Giovanni Fiore gli dà delle
lettere di ringraziamento e di presentazione per uomini d'affari che conosceva,
ed una liquidazione che Enrico definirà più tardi come "superiore a
quella stabilita dalla legge".
Si trasferisce a Milano dove continua la sua attività
industriale; nel 1934 fonda l'industria Chimica Lombarda. Lo sviluppo
dell'impresa assume un ritmo veloce, cresce rapidamente anche il fabbisogno di
materie prime. Mattei tenta di trovare una propria fonte attraverso
l'integrazione verticale dell'impresa. Condotta un'analisi attenta delle
possibilità offerte dalla pesca nel Mar Rosso, prepara un progetto per la
creazione di una flottiglia da pesca e di uno stabilimento per il primo
trattamento del pescato. Presenta il progetto al ministero delle Corporazioni e
chiede una concessione per la pesca industriale in Eritrea, sperando di
ottenere dalla pesca di squali e delfini i grassi che gli servono.
Il fratello Umberto si reca nel Mar Rosso in maggio.
Ma la conservazione del pesce e la sua lavorazione in loco, si mostrano
difficili, e dopo un primo atteggiamento positivo del Ministero, il progetto
viene insabbiato, forse anche per l'opposizione degli altri operatori italiani
del settore.
In quegli anni, ha scritto Boldrini, "vivemmo
assieme, quasi isolati, mentre maturavano le sventure della patria...Quando
giunse il momento, per non servire ai tedeschi, Mattei chiuse la sua fabbrica,
sottrasse gli operai alle razzie, continuando a corrispondere loro i salari e
li ebbe collaboratori clandestini nella difesa degli impianti tecnici e delle
merci immagazzinate, con cui avrebbero ripreso insieme il lavoro alla fine
della guerra".
Mattei si diploma ragioniere e si iscrive
all'Università Cattolica. Nel maggio 1943 incontra Giuseppe Spataro attraverso
il quale entra in contatto con i circoli antifascisti milanesi. Viene creato,
nel 1944, un Comando militare Alta Italia del CLNAI (Comitato di Liberazione
Nazionale Alta Italia) di cui Enrico Mattei fa parte per la Dc.
Nei giorni successivi alla tormentata fine della
guerra civile in Italia, Enrico Mattei venne incaricato di liquidare le
attività dell'Agip ma Mattei sceglie di disattendere questa indicazione; nel
1953 fonda l'Eni.
Con la stessa intraprendenza e tenacia che lo aveva
caratterizzato tutta la vita, Mattei riesce ad affermare il ruolo strategico
dell'energia nello sviluppo economico italiano e a ispirare fiducia nel
possibile miracolo dell'indipendenza energetica.
E' abile nel costituire una rete di collaboratori
capaci di muoversi sulla scena internazionale e questo diverrà uno dei punti di
forza che la società, oltre gli interessi specifici, saprà offrire all'azione
diplomatica dell'Italia. E' tra i primi a coltivare lo spirito di frontiera e
il rispetto delle culture diverse. Nel film "Il
caso Mattei" il protagonista dice a un
giornalista: "Il petrolio fa cadere i governi, fa scoppiare le
rivoluzioni, i colpi di stato, condiziona l'equilibrio nel mondo...se l'Italia
ha perso l'autobus del petrolio è perché gli industriali italiani, questi
grandi industriali, non se ne sono mai occupati...non volevano disturbare la
digestione dei potenti... Il destino di milioni e milioni di uomini nel mondo
in questo momento dipende da 4 o 5 miliardari americani... La mia ambizione è
battermi contro questo monopolio assurdo. E se non ci riuscirò io, ci
riusciranno quei popoli che il petrolio ce l'hanno sotto i piedi".
Il 27 ottobre 1962 il "Morane Saulnier 760"
di Mattei proveniente da Catania e diretto a Linate precipita a Bascapè
(Pavia). Ad oggi sono ancora discordi le opinioni sulla natura dell'incidente
mortale occorso a Mattei, da varie ipotesi confermate da testimonianze di mafiosi pentiti
negli anni '90, sembrerebbe che fosse stata piazzata una bomba sull'aereo e che
si fosse trattato quindi di un sabotaggio. Totale incertezza si ha sui
possibili mandanti, si va da ipotesi che vanno dalla CIA, alle "Sette
Sorelle" (le sette grandi multinazionali del petrolio nate per lo più alla
fine dell'Ottocento ad opera di alcuni famosi petrolieri), a interessi politici
italiani rivali di Mattei.
https://biografieonline.it/biografia-enrico-mattei
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