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sabato 2 aprile 2022

Lo Sapevate Che: Aldo Fabrizi: Personalità simbolo della romanità nel cinema, Aldo Fabrizi è stato uno dei migliori attori italiani del Novecento.

 

Di famiglia modesta (la madre gestiva un banco di ortofrutta a Campo de' Fiori), a undici anni rimase orfano del padre. Costretto ad abbandonare gli studi per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia che comprendeva anche cinque sorelle - tra le quali Elena Fabrizi, (1915-1993) in seguito soprannominata la sora Lella - si adattò a fare molti lavori, anche quelli più umili.

Nonostante le difficoltà, però, l'anima di artista di Fabrizi non rinunciò ad esprimersi, pubblicando nel 1928 presso la Soc. Tipografica Romana (non si sa se a proprie spese) un volumetto di poesie romanesche intitolato Lucciche ar sole, che riuscì a far recensire sul Messaggero [1], partecipando alla redazione del giornale Rugantino. Nello stesso periodo cominciò a calcare le scene, prima con la Filodrammatica Tata Giovanni, poi come dicitore in teatro delle sue stesse poesie, come era ancora uso in quegli anni [2].

Nel 1931, a 26 anni, fece il suo debutto come macchiettista nei teatrini della capitale proponendo caricature dei tipi caratteristici della capitale - il vetturino, il guidatore di tram e lo sciatore - diventando in breve tempo popolare e costituendo una sua compagnia, che nel 1937 vide transitare per breve tempo un imberbe Alberto Sordi.

Nel 1942 fece il suo esordio sul grande schermo con un film diretto da Mario BonnardAvanti c'è posto e anche nelle due pellicole seguenti, Campo de' fiori, sempre diretto da Bonnard, e L'ultima carrozzella per la regia di Mario Mattòli, si limitò a riproporre le macchiette che aveva già interpretato a teatro - rispettivamente quelle del bigliettaio, del pescivendolo e del vetturino - accanto ad Anna Magnani, con la quale avrà un rapporto conflittuale.

Storia diversa, invece, col film che apre ufficialmente la corrente neorealistaRoma città aperta di Roberto Rossellini, dove interpretò il ruolo più significativo e più bello sul grande schermo, il sacerdote don Morosini che si sacrificò durante l'occupazione nazista della capitale finendo fucilato.

Si dedicò in maniera saltuaria anche al doppiaggio: sue sono le voci di Giuseppe Varni, il bidello della scuola femminile nel film Maddalena... zero in condotta (1940) e Gino Saltamerenda, il netturbino che aiuta Lamberto Maggiorani ed Enzo Stajola a ritrovare la bicicletta rubata nel mercato di Porta Portese, nel film Ladri di biciclette (1948), entrambi diretti da Vittorio De Sica.

Da quel momento interpretò poco meno di 70 film, ottenendo sempre grande successo, non disdegnando ruoli drammatici ma privilegiando sempre ruoli brillanti e comici; da ricordare i film interpretati insieme a Totò (Totò contro i quattro del 1963Guardie e ladri del 1951 I tartassati del 1959 e Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi del 1960), Peppino De Filippo (Signori in carrozza del 1951Accadde al penitenziario del 1955 e Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo del 1956) portando sempre dietro una grande carica di bonaria umanità che lo accompagnerà durante tutta la sua carriera.

Vincitore di due Nastri d'Argento, nel 1950 per Prima comunione di Alessandro Blasetti e nel 1974 con C'eravamo tanto amati di Ettore Scola, si aggiudicò nel 1951 il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes per Guardie e ladri di Stefano Vanzina e Mario Monicelli.

Lavorò anche con il grande regista del muto Georg Wilhelm Pabst in due film: La voce del silenzio del 1952 e il bizzarro Cose da pazzi del 1953 pubblicato in DVD nel 2005, dove interpretò sicuramente quello che resta il ruolo più particolare della sua carriera, un matto che crede di essere un primario ospedaliero.

Tra il 1948 e il 1957 diresse anche nove film, tutti dignitosi, a partire da quello d'esordio, girato in ArgentinaEmigrantes (1948), alla trilogia delle avventure della famiglia Passaguai, da lui anche prodotta per la sua Alfa Film XXXVII, fino ad Hanno rubato un tram (1954), girato a Bologna con la fotografia del grande Mario Bava e anche questo riemerso nel 2005 in DVD, fino all'accorato e malinconico Il maestro (1957), la sua ultima regia.

Sul palcoscenico, nella stagione 1962-1963 ottenne un immenso successo personale interpretando il ruolo del boia Mastro Titta nella commedia musicale Rugantino scritta e diretta da Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile. Il grande trionfo è completato con una memorabile trasferta negli Stati Uniti d'America, a Broadway, dove fanno sempre il tutto esaurito. L'ultima sua apparizione teatrale invece è datata 1967, con lo spettacolo Yo-Yo Yè-Ye scritto da Dino Verde e Bruno Broccoli. Ritornerà ad interpretare Mastro Titta in Rugantino nell'edizione 1978 della commedia.

Sul piccolo schermo esordì nel 1959, come interprete dello sceneggiato La neve nel bicchiere diretto da Anton Giulio Majano. Per molto tempo, preso da impegni cinematografici e teatrali, questo sarà l'unico suo lavoro televisivo, fino al 1971, quando ottenne un altro grande trionfo nel varietà del sabato sera Speciale per noi diretto da Antonello Falqui, accanto ad Ave NinchiPaolo Panelli e Bice Valori, che è anche l'unica testimonianza visiva rimasta delle sue macchiette teatrali.

Sposato con Beatrice Rocchi, cantante di varietà molto nota negli anni venti col nome d'arte di Reginella, ha avuto da lei due figli gemelli e ne rimase vedovo nell'estate del 1981. Come Ugo Tognazzi aveva l'hobby della gastronomia e si dilettava a cucinare tutti i tipi di pasta, sulla quale scriverà poi anche alcune poesie in dialetto romanesco.

Fabrizi si spegne nella primavera del 1990, a 84 anni, pochi giorni dopo aver ricevuto un David di Donatello alla carriera. Tre anni dopo lo seguirà anche la popolarissima sorella, la sora Lella, che aveva recitato nel cinema soprattutto con Alberto Sordi e Carlo Verdone.

Filmografia

Attore

§  Avanti c'è posto di Mario Bonnard (anche soggetto e sceneggiatura) (1942)

§  Campo de' fiori di Mario Bonnard (anche soggetto e sceneggiatura) (1943)

§  L'ultima carrozzella di Mario Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1943)

§  Circo equestre Za-Bum (episodi Dalla finestra e Il postino) di Mario Mattoli (1944)

§  Roma città aperta di Roberto Rossellini (1945)

§  Mio figlio professore di Renato Castellani (anche soggetto e sceneggiatura) (1946)

§  Vivere in pace di Luigi Zampa (anche soggetto e sceneggiatura) ([1946)

§  Il delitto di Giovanni Episcopo di Alberto Lattuada (anche sceneggiatura) (1947)

§  Natale al campo 119 di Pietro Francisci (anche soggetto e sceneggiatura) (1947)

§  Tombolo, paradiso nero di Giorgio Ferroni (1947)

§  Emigrantes di Aldo Fabrizi (1948)

§  Antonio di Padova di Pietro Francisci (1949)

§  Benvenuto, reverendo! di Aldo Fabrizi (1949)

§  Vita da cani di Steno e Mario Monicelli (anche soggetto e sceneggiatura) (1950)

§  Prima comunione di Alessandro Blasetti (1950)

§  Tre passi a Nord (Three steps North) di William Lee Wilder (1950)

§  Francesco, giullare di Dio di Roberto Rossellini (1950)

§  Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer (1951)

§  Signori, in carrozza! di Luigi Zampa (1951)

§  La famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi (1951)

§  Guardie e ladri di Steno e Mario Monicelli (anche sceneggiatura) (1951)

§  Cameriera bella presenza offresi... di Giorgio Pàstina (1951)

§  Fiorenzo il terzo uomo di Stefano Canzio (apparizione) (1951)

§  Altri tempi (episodio Il carrettino dei libri vecchi) di Alessandro Blasetti (1952)

§  La famiglia Passaguai fa fortuna di Aldo Fabrizi (1952)

§  Cinque poveri in automobile di Mario Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1952)

§  Papà diventa mamma di Aldo Fabrizi (1952)

§  La voce del silenzio di Georg Wilhelm Pabst (1952)

§  Una di quelle di Aldo Fabrizi (1953)

§  L'età dell'amore di Lionello De Felice (1953)

§  Siamo tutti inquilini di Mario Mattoli (1953)

§  Cose da pazzi di Georg Wilhelm Pabst (1953)

§  Cento anni d'amore (episodio Garibaldina) di Lionello De Felice (1953)

§  Questa è la vita (episodio Marsina stretta) di Aldo Fabrizi (1954)

§  Café chantant di Camillo Mastrocinque (1954)

§  Hanno rubato un tram di Aldo Fabrizi (1954)

§  Accadde al penitenziario di Giorgio Bianchi (1955)

§  Carosello di varietà di Aldo Quinti e Aldo Bonaldi (1955)

§  Io piaccio di Giorgio Bianchi (1955)

§  I due compari di Carlo Borghesio (anche soggetto e sceneggiatura) (1955)

§  Donatella di Mario Monicelli (1956)

§  I pappagalli di Bruno Paolinelli (1956)

§  Un po' di cielo di Giorgio Moser (1956)

§  Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo di Mauro Bolognini (1956)

§  Festa di maggio (Premier mai) di Luis Saslavsky (1957)

§  Il maestro di Aldo Fabrizi (1957)

§  I prepotenti di Mario Amendola (anche soggetto) (1958)

§  Prepotenti più di prima di Mario Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)

§  Ferdinando I, re di Napoli di Gianni Franciolini (1959)

§  I tartassati di Steno (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)

§  Un militare e mezzo di Steno (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)

§  La sposa bella (The angel wore red) di Nunnally Johnson (1960)

§  Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi di Mario Mattoli (1960)

§  Fra' Manisco cerca guai di Armando William Tamburella (1960)

§  Gerarchi si muore di Giorgio Simonelli (1961)

§  Le meraviglie di Aladino di Mario Bava (1961)

§  Twist, lolite e vitelloni di Marino Girolami (1962)

§  I quattro monaci di Carlo Ludovico Bragaglia (1962)

§  Gli italiani e le donne (episodio Chi la fa, l'aspetti) di Marino Girolami (1962)

§  Il giorno più corto di Sergio Corbucci (apparizione) (1963)

§  Totò contro i quattro di Steno (1963)

§  I quattro moschettieri di Carlo Ludovico Bragaglia (1963)

§  I quattro tassisti (episodio L'uomo in bleu) di Giorgio Bianchi (1963)

§  Das feuerschiff di Ladislao Vajda (in Germania) (1963)

§  Made in Italy di Nanni Loy (1965)

§  Sette monaci d'oro di Marino Girolami (1966)

§  Tre morsi nella mela (Three bites of the apple) di Alvin Ganzer (1967)

§  Cose di Cosa Nostra di Steno (anche soggetto e sceneggiatura) (1970)

§  La Tosca di Luigi Magni (1973)

§  C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974)

§  I baroni di Giampaolo Lomi (1975)

§  Nerone di Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore (1976)

§  Il ginecologo della mutua di Aristide Massaccesi (1977)

§  Giovanni Senzapensieri di Marco Colli (1985)

Regista

§  Emigrantes (anche soggetto e sceneggiatura) (1948)

§  Benvenuto, reverendo! (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1949)

§  La famiglia Passaguai (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1951)

§  La famiglia Passaguai fa fortuna (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1951)

§  Papà diventa mamma (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1952)

§  Una di quelle (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1953)

§  Questa è la vita (episodio Marsina stretta, anche soggetto e sceneggiatura) (1954)

§  Hanno rubato un tram (anche soggetto e sceneggiatura) (1954)

§  Il maestro (anche soggetto e sceneggiatura) (1957)

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana

Roma, 27 Settembre 1977

https://www.classicistranieri.com/it/articles/a/l/d/Aldo_Fabrizi_4306.html

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