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martedì 22 ottobre 2019

Lo Sapevate Che: CULTURA: NEL 1982, 36 ANNI FA, DEBUTTA RAMBO


Debutta Rambo«Allora vedo che non ha capito. Io non sono qui per salvare Rambo da voi. Io sono qui per salvare voi da lui». È l’avvertimento che il colonnello Trautman rivolge allo sceriffo che ha ingaggiato una vera e propria guerra contro il soldato John Rambo, reduce dalla guerra in Vietnam e perseguitato dal poliziotto per il solo fatto di essere un vagabondo.

Arriva nelle sale cinematografiche Rambo di Ted Kotcheff, con protagonista Sylvester Stallone, già amato dal pubblico per la celebre saga del pugile "Rocky Balboa". Ispirato al romanzo First Blood (titolo della versione originale del film, cambiato in "Rambo" nell'adattamento italiano) di David Morrell, la pellicola lancia nel mondo di Hollywood un nuovo tipo di eroe, che combatte una guerra personale contro la società.

La stessa società che lui ha difeso da berretto verde in Vietnam lo umilia e lo emargina, costringendolo a combattere per sopravvivere. Estremamente violento e sanguinario nel romanzo, il personaggio è stato riadattato nella trasposizione cinematografica, grazie al contributo dello stesso Stallone che ha collaborato alla sceneggiatura con Michael Kozoll e William Sackheim.

La produzione inizialmente si era rivolta ad altri attori, tra cui Clint Eastwood, Robert De Niro e Al Pacino, alcuni dei quali scartati per l’età, altri non disponibili a una parte ritenuta troppo violenta. Stallone si rivelerà una scelta azzeccata anche per alcuni tratti positivi che egli stesso riprenderà dal personaggio di Rocky Balboa.

In Italia, uscito a novembre dello stesso anno, la fortuna del film sarà ancora una volta legata allo storico doppiaggio di Ferruccio Amendola, voce inseparabile di Stallone e di altri mostri sacri americani.

L’enorme successo al botteghino e la fama crescente del personaggio porterà alla realizzazione di tre sequel: Rambo II: la vendetta (1985), Rambo III (1988) e John Rambo (2008).


35 anni fa usciva “Rambo”, il cult con Stallone sul veterano del Vietnam


Il 22 ottobre 1982 usciva in USA il cult con Sylvester Stallone che racconta la storia di John Rambo, veterano del Vietnam e del suo difficile reinserimento sociale, dei demoni del passato, il disagio e le discriminazioni post-guerra, esperienze facilmente condivisibili da tantissimi americani.


35 anni fa, il 22 ottobre 1982, usciva degli USA “Rambo”(“First Blood”, nella versione originale), di Ted Kotcheff, pellicola con Sylvester Stallone che diventerà, sin da subito, un grandissimo cult della cinematografia mondiale. Nel film, basato sul romanzo “Primo sangue”, di David Morrell, il granitico attore è nei panni di John Rambo, veterano del Vietnam che, arrivato ad Hope per andare a trovare un ex commilitone, ma scoprirà che è morto. Quando lo sceriffo Will Teasle (Bill McKinney) lo becca per le strade della cittadina, e facendosi ingannare dal suo aspetto trasandato, lo arresta per vagabondaggio. Ribellatosi alla sua brutalità, Rambo fugge sulle montagne e viene braccato dai poliziotti. La sua perfetta preparazione militare gli consente di tenere in scacco oltre duecento uomini della Guardia Nazionale. Mentre si trova alla stazione di polizia, Rambo viene malmenato dagli stessi poliziotti e, così, dopo essersi liberato dalla loro grinfie, riesce a fuggire sulle montagne rubando una moto, dando il via ad una caccia all’uomo senza esclusione di colpi.


 Rambo simbolo dei disagi post-Vietnam


Quando Sylvester Stallone ha girato “Rambo” era già una star planetaria grazie alla saga di “Rocky”, di cui stava girando il terzo capitolo, proprio nel 1982. Fu proprio grazie al clamore del personaggio di Rocky Balboa che l’attore ottenne la parte di John Rambo, inizialmente pensata per altre star come Clint Eastwood, Al Pacino, Robert De Niro e Michael Douglas. E’ difficile immaginare, però Rambo senza Stallone, perché col tempo sono diventati un tutt’uno, un’unica icona che continua, a 35 anni di distanza, ad affascinare i cinefili di tutto il mondo. D’altra parte, l’attore collaborò anche alla stesura della sceneggiatura, con Michael Kozoll e William Sackeim, eliminando parecchie scene di violenza presenti nel libri di Morrell, a favore di una maggiore introspezione. Per lui, la cosa più importante era sviluppare nel dettaglio le tematiche portanti del film che erano, e sono, molto forti. Il difficile reinserimento sociale, i demoni del passato, il disagio, le discriminazioni sono tutte esperienze condivise con i veterani e i reduci della Guerra del Vietnam, e in moltissimi, all’epoca, si riconobbero.

Il ribelle alla ricerca di un nuovo posto nel mondo
Oltre ad essere un eccellente film d’azione, “Rambo” è un thriller che colpisce anche per la grande umanità del suo protagonista, vittima prima dei vietcong e bistrattato poi dalla società “civile”, che gli impedisce di ritrovare la sua integrità, portandolo quindi alla ribellione. John Rambo non è un sovversivo fine a se stesso, ma una persona che lotta per l’abbattimento dei soprusi, un uomo che, dopo anni di patimento, cercava di nuovo il suo posto nel mondo e, tutto ciò, esplode chiaramente nel finale (che non vi sveleremo), una delle scene più toccanti del film.

I sequel e gli incassi
Il successo di critica di “Rambo” seguì di pari passo quello al botteghino. “Rambo” fu enorme. Partendo da un budget di 15 milioni di dollari, la pellicola riuscì ad incassarne ben 125 globalmente e, anche se inizialmente Stallone e la produzione non avevano pensato di girare dei sequel. Nel 1985, però, esce “Rambo 2 – La vendetta”, di George Pan Cosmatos, che incasserà 300 milioni di dollari e “Rambo III”(1988), che di milioni ne porterà a casa 189. Il pathos e l’impatto emotivo del primo capitolo, però, si perderà di sequel in sequel, a favore dell’azione e di un pizzico di esagerazione che però ha fatto la felicità degli amanti del genere. L’ultimo capitolo risale al 2008 e s’intitola “John Rambo”, diretto e interpretato da Stallone. Costato 50 milioni di dollari, il film non si rivelò un blockbuster (ha incassato 113 milioni di euro) e la critica si è spaccata. I più cattivi lo hanno definito una sorta di videogame senza trama, tutta brutalità e violenza.


Biografia Arnold Schwarzenegger


Arnold Schwarzenegger: Nato a Thal, nel sud-est dell'Austria, è uno dei più popolari attori e produttori di Hollywood ma per i suoi concittadini della California è anche un politico di primo piano.

Formatosi giovanissimo come culturista, sul fisico possente ha costruito la carriera, acquisendo grande fama come interprete del genere action movie e "duro" del grande schermo, in concorrenza con Sylvester Stallone, al quale è legato da grande amicizia.

Ha interpretato svariati ruoli, tra i più famosi: Conan il guerriero e il famosissimo Terminator. È poi entrato in politica, nel partito repubblicano. Nel 2003 è stato eletto governatore dello stato della California per essere poi riconfermato nel 2006.

Al centro della attività istituzionale ha posto la lotta al razzismo e all'inquinamento. Nel 2014 è protagonista de I mercenari 3, accanto all'amico Stallone, e l'anno seguente di Terminator Genisys, quinto capitolo della saga che lo ha reso celebre. Nel 2017 escono nelle sale "Aftermath - La vendetta" e "Killing Gunther", nel 2019 il fantasy russo-cinese Journey To China - The Mystery of Iron Mask, con Jackie Chan, e il fantascientifico, sesto della serie, Terminator - Destino oscuro.

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