Tra sabato
26 e domenica 27 ottobre torna l’ora solare, con le lancette dell’orologio che
saranno spostate un’ora indietro dalle 3 alle 2 del mattino, fino al 29 marzo
2020, quando tornerà l’ora legale. Ma questa potrebbe essere l’ultima volta che
cambia l’ora: entro aprile 2020 l’Italia dovrà decidere se abolire o meno il
passaggio da ora legale a ora solare. In questo caso, tuttavia, i vantaggi non
sarebbero pochi: secondo Terna si risparmierebbero 800 milioni di kilowattora
di consumi, equivalenti in termini economici a 160 milioni di euro all’anno.
Conto alla
rovescia per il cambio da ora legale a ora solare: nella notte tra sabato 26 e
domenica 27 ottobre torna infatti l'ora solare. Ciò significa che, oltre a
spostare le lancette indietro di un'ora, dalle 3 alle 2, ci sarà un'ora di buio
in più tutti i giorni anche se ci sarà più luce alla mattina, almeno fino a
domenica 29 marzo 2020, quando tornerà l'ora legale. Attenzione, però, perché
questa potrebbe essere l'ultima volta: a livello europeo, infatti, è stata avanzata
la richiesta dell'abolizione del cambio orario stagionale, ma tutto
dipenderà dalla decisione di ciascun Stato membro, tra cui anche l'Italia, che
ha tempo fino ad aprile 2020 per stabilire il da farsi. Anche perché il cambio
d'ora non è sempre vantaggioso: oltre ad avere delle conseguenze sulla salute
delle persone, bisogna considerare anche gli effetti sui consumi di energia e
sulle tasche delle famiglie.
Dall'ora
legale all'ora solare: meno ore di luce e più consumi
Il passaggio
dall'ora legale a quella solare ha ripercussioni non solo sulla salute umana ma
anche sui consumi energetici, che durante i mesi autunnali e invernali, quando
scatta l'ora solare, diventano più onerosi per le famiglie e per l'ambiente
circostante. Parlando di numeri, Terna, la società che gestisce la rete
elettrica nazionale, aveva stimato in relazione all'ultimo passaggio all'ora
legale, avvenuto il 31 marzo 2019, un minor consumo di energia elettrica pari a
circa 510 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno
medio annuo di circa 200mila famiglie. Non solo, dal punto di vista ambientale,
sempre Terna ha calcolato anche minori emissioni di anidride carbonica in
atmosfera pari a 250mila tonnellate. Spostando in avanti le lancette di
un’ora, infatti, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in
cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Così nei mesi
estivi, da giugno ad agosto, l'effetto "ritardo" nell’accensione
delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono
per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di
risparmio di elettricità.
Abolizione
cambio d'ora: risparmi stimati per 160 milioni di euro all'anno
Ma Terna ha
fatto di più. Con riferimento alla decisione di abolire i cambi di ora
nell'Ue a partire dal 2021, presa dal Parlamento europeo il 26 marzo 2019, la
società ha effettuato anche un’accurata analisi sulle ricadute per il sistema
elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza. In altre parole,
quanto conviene abolire il passaggio dall'ora solare a quella legale? Dallo
studio di Terna emerge che lo scenario ora legale tutto l'anno garantirebbe il
massimo beneficio in termini di risparmi energetici: ai circa 500 milioni di
kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale
attualmente in atto, cioè per i mesi da aprile a ottobre, si aggiungerebbero
altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche
ai periodi invernali, per un totale di circa 800 milioni di kilowattora
risparmiati in un anno, corrispondenti a 400mila tonnellate di CO2 in meno in
atmosfera. Il risparmio economico annuo complessivo ammonterebbe invece a 160
milioni di euro.
Ora solare e
ora legale: quando deciderà l'Italia se abolire il cambio
Come si è
visto, a partire dal 2020 ciascuno Stato membro dell'Ue potrà decidere o meno
se abolire il passaggio da ora solare a ora legale e viceversa. L'Italia
non ha ancora preso una decisione sul da farsi. Ma il tempo stringe: il termine
ultimo per decidere è infatti fissato ad aprile 2020. Da quel momento, chi
vorrà tenere il cambio dell'ora dovrà farlo entro l'ultima domenica di marzo
del 2021, mentre chi l'abolirà dovrà spostare le lancette indietro per l’ultima
volta l'ultima domenica di ottobre del 2021.
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