12 Ottobre 1492: l'eroica impresa di Colombo portava
alla scoperta dell'America
Non c’è bisogno di grosse
presentazioni.
Questo stesso giorno, 526 anni fa,
un genovese un po’ disorientato cambiava per sempre i confini del mondo facendo
sfociare l'uomo in quella che, convenzionalmente, viene definita l'età
moderna.
Grazie ai finanziamenti della corona spagnola, e in particolare grazie alla regina Isabella di Castiglia che credette nel sogno dell'esploratore, Cristoforo Colombo salpò il 3 agosto 1492 dalle coste di Spagna con le leggendarie tre caravelle per approdare due mesi dopo a San Salvador.
Convinto di stare navigando verso le Indie (o forse no, già sospettando la presenza di “qualcosa nel mezzo”), Cristoforo volle dimostrare come la terra non fosse effettivamente uno strano frisbee con problemi di incontinenza, bensì qualcosa di ancora più curioso: una palla, in pratica (aprendo così tutte quelle questioni che porteranno alla teorizzazione della forza di gravità).
Grazie ai finanziamenti della corona spagnola, e in particolare grazie alla regina Isabella di Castiglia che credette nel sogno dell'esploratore, Cristoforo Colombo salpò il 3 agosto 1492 dalle coste di Spagna con le leggendarie tre caravelle per approdare due mesi dopo a San Salvador.
Convinto di stare navigando verso le Indie (o forse no, già sospettando la presenza di “qualcosa nel mezzo”), Cristoforo volle dimostrare come la terra non fosse effettivamente uno strano frisbee con problemi di incontinenza, bensì qualcosa di ancora più curioso: una palla, in pratica (aprendo così tutte quelle questioni che porteranno alla teorizzazione della forza di gravità).
Grazie a quell’arte tutta
italiana del “saper arrangiarsi”, Colombo riuscì a convertire un errore
potenzialmente fatale nel suo biglietto per l’immortalità, aprendo una nuova
frontiera per le esplorazioni e portando alla svolta innumerevoli aspetti della
vita europea. Il commercio, le spedizioni e i viaggi subirono una spinta prima
inimmaginabile; l'alimentazione divenne più variegata e ricca con
l'introduzione di prodotti fondamentali come il mais, il pomodoro e la patata;
il manifatturiero si sviluppò nella costante ricerca di nuovi impieghi per le
materie appena giunte in Europa, con una nuova nascita di quello che ora
considereremmo il “settore del lusso”; la scienza e la geografia si
rivoluzionarono, la concezione del mondo fu stravolta.
Per onestà non è possibile non dire come l'enorme afflusso di metalli preziosi condusse anche all'inflazione e alla crescita della speculazione, a discapito dei ceti contadini e subalterni, ma questa è un'altra storia.
Per onestà non è possibile non dire come l'enorme afflusso di metalli preziosi condusse anche all'inflazione e alla crescita della speculazione, a discapito dei ceti contadini e subalterni, ma questa è un'altra storia.
Dato
che la storia di Cristoforo è conosciuta da tutti, a volte meglio a volte
peggio, è bene spostare l'attenzione su un altro fatto, forse meno conosciuto:
il massacro che l’iconografia di questa fondamentale figura storica sta vivendo
in quella stessa America da lui scoperta
L’anno scorso, in occasione del Columbus Day (ricorrenza celebrata per la prima volta a San Francisco nel 1869 e divenuta poi nel 1937, con F.D. Roosevelt, festa nazionale degli Stati Uniti), una scimmiesca e selvaggia ondata di vandalismo si è abbattuta sull’innocente esploratore.
L’anno scorso, in occasione del Columbus Day (ricorrenza celebrata per la prima volta a San Francisco nel 1869 e divenuta poi nel 1937, con F.D. Roosevelt, festa nazionale degli Stati Uniti), una scimmiesca e selvaggia ondata di vandalismo si è abbattuta sull’innocente esploratore.
Houston,
Detroit, Baltimora, Lancaster, Columbus, San Jose…. nel 2017 le aggressioni ai
monumenti al personaggio sono state molte, troppe, mentre lo stesso Sindaco di
New York, Bill de Blasio, sempre nel 2017 ha ordinato l’abbattimento del
monumento di 21 metri collocato a Columbus Circle (per fortuna non avvenuto).
Il motivo di quest’odio improvviso? Stando alle dichiarazioni ufficiali, per
una buona parte dei super pacifisti Stati Uniti Colombo sarebbe un simbolo di
odio, di discriminazione razziale. Sarebbe un criminale, un genocida; sarebbe
tutte quelle cose che già troppo spesso sentiamo ripetere da una certa ala del
parlamento, nel tentativo ipocondriaco e sadomasochistico di trovare il male
supremo in qualsiasi cosa abbia segnato la storia del mondo.
Anche
nel 2018 la tendenza iniziata l'anno scorso sembra continuare: in sempre più
città il Columbus day sarà rimpiazzato da una generica festa dei nativi (quei
nativi che, secondo l’approfondita cultura liberal, lo stesso genovese avrebbe
ucciso), mentre le istanze di protesta degli italo-americani vengono soffocate
con il silenzio. A quanto pare, una certa parte del mondo non è autorizzata a
preservare la propria identità.
Con ciò non intendiamo assolutamente affermare che i nativi non meritino una loro celebrazione, ma semplicemente crediamo che il collocare questa festa il giorno della ricorrenza di un grande sognatore ed esploratore non sia altro che un capriccio, una inutile istanza di “virtue signalling”.
Con ciò non intendiamo assolutamente affermare che i nativi non meritino una loro celebrazione, ma semplicemente crediamo che il collocare questa festa il giorno della ricorrenza di un grande sognatore ed esploratore non sia altro che un capriccio, una inutile istanza di “virtue signalling”.
Non
tutto è perduto comunque: questo 8 ottobre, il Presidente stesso degli Stati
Uniti, Trump, ha dichiarato come Cristoforo Colombo vada celebrato e ammirato
per via dei suoi “incredibili risultati” di esploratore e per come sia stato
“ispirazione per generazioni e generazioni di americani” grazie al suo “spirito
di avventura e determinazione”. Parole che dovrebbero essere da tutti condivise
e accettate con onore, e che vengono invece da molti interpretate come offesa,
dimostrando sempre più come questo mondo stia diventando una parodia di
se stesso.
Detto
questo, oggi resta un giorno di festa per tutti noi italiani, un giorno simbolo
della grandezza di cui siamo stati capaci e, forse, preludio di cosa potremmo
tornare ad essere. Non permettiamo che il veleno liberal inquini la memoria di
un grande esploratore, di un grande genovese, di un grande italiano. Per questo
motivo, così da finire su una nota più dolce, desidero lasciarvi con un passo
che riassume perfettamente quello che Colombo fu e quello che ancora può
insegnare ad ognuno di noi: l’osare a spingersi sempre più in là. Perché,
prendendo in prestito le parole di Cau, “nulla è più bello dell'uomo quando
avanza”. E Colombo, senza dare ascolto a nessuno, ha avanzato oltre i confini
stessi del mondo.
《Potete star sicuri che Colombo era felice non
nel momento in cui scoprì l'America, bensì quando era in viaggio per scoprirla;
potete star sicuri che il momento della sua massima felicità fu forse quando,
proprio tre giorni prima della scoperta del Nuovo Mondo, l'equipaggio disperato
si ribellò, e per poco non lo costrinse a volgere indietro, verso l'Europa, la
prua del vascello! L'importante non era quel Nuovo Mondo, che magari poteva
anche inabissarsi. Colombo infatti morì senza quasi averlo visto, e in pratica
senza sapere che cosa aveva scoperto. L'importante sta nella vita, soltanto
nella vita, nel processo della sua scoperta, in questo processo continuo e
ininterrotto, e non nella scoperta stessa!》 - Dostoevskij
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