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sabato 5 ottobre 2019

Lo Sapevate Che: Cultura: Il duo comico italiano Franco Franchi e Ciccio Ingrassia


Franco e Ciccio è stato un duo comico italiano formato dagli attori Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che ha goduto di particolare notorietà negli anni sessanta e settanta in Italia protagonista di 116 film, molti dei quali come protagonisti assoluti ed altri al fianco di attori come TotòDomenico ModugnoBuster Keaton e Vincent Price.

 La loro collaborazione iniziò nel 1954 e si concluse con la morte di Franchi nel 1992. Al cinema la coppia esordì nel 1960 con il film Appuntamento a Ischia, in cui furono lanciati da Modugno che dopo averli visti li volle con sé nel suo film, e rimase attiva fino al 1984 quando girarono il loro ultimo film insieme, Kaos, anche se ci furono delle interruzioni nel 1973 e dal 1975 al 1980.

 Nonostante i loro film venissero etichettati come opere minori del cinema italiano dalla critica cinematografica che non considerava come degni di nota i loro film comici, spesso parodia di film del periodo, venivano premiati da importanti riscontri di pubblico con incassi notevoli; a esempio I due figli del leopardo, parodia del Il Gattopardo di Visconti, incassò dieci volte di più dell'originale che all'epoca non era neanche riuscito a coprire le spese di produzione. Vi furono comunque eccezioni ai giudizi negativi della critica come Alberto Moravia e Carmelo Beneche ammisero di apprezzare la loro opera. Recitarono in film realizzati certamente in fretta con pochi mezzi, come quelli girati con il regista Marcello Ciorciolini, arrivando a realizzarne in un anno anche una decina, spesso privi di una vera e propria sceneggiatura e dove spesso improvvisavano sul set; di migliore fattura risultano i tredici film diretti da Lucio Fulci che fu l'artefice del ribaltamento dei loro ruoli tipici facendo diventare Ciccio quello serio, la spalla, e Franco quello comico.[4] Lavorarono anche con registi importanti come Pasolini e i fratelli Taviani. Considerati da sempre come protagonisti di film trash vennero successivamente rivalutati per la loro comicità e le capacità creative divenendo oggetto di studio. Il grandissimo successo di pubblico è testimoniato dagli incassi che negli anni sessanta rappresentarono il 10% di quelli annuali in Italia.

Gli inizi a teatro

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Nel 1954 la compagnia teatrale di Pasquale Pinto si spostò da Napoli a Palermo. Un attore, Nino Formicola, si ammalò e il capocomico Giuseppe Pellegrino si doveva occupare di sostituirlo: la scelta cadde su Ciccio. Ingrassia, però, era tornato a lavorare come tagliatore-modellista di calzature e inizialmente rifiutò, proponendo di contattare Franco. Pellegrino non era convinto della scelta, in quanto avrebbe dovuto ingaggiare uno sconosciuto che non era neanche un vero attore, e contropropose a Ciccio di ingaggiarli insieme. A questo punto entrambi furono assunti dalla compagnia.
Avrebbero dovuto semplicemente interpretare la canzone Core 'ngrato, ma Franco propose una variante: Ciccio avrebbe cantato mentre lui lo disturbava. Nella preparazione allo spettacolo, Ingrassia lavorò molto su Franchi, che oltre ad avere delle gravi lacune in lingua italiana non aveva neanche le basi della vera e propria recitazione. Debuttarono al teatro "Costa" di Castelvetrano e ne venne fuori uno sketch che ebbe un grande successo tra il pubblico. Il numero, che all'inizio durava circa 5 minuti, negli spettacoli successivi raddoppiò la sua durata e fu anche portato al Salone Margherita di Napoli.(..)
Dopo i successi in Sicilia, andarono a Napoli, dove recitarono anche per i soldati della NATO e a poco a poco conquistarono una notorietà sempre maggiore. Nel 1957 furono notati da Giovanni Di Renzo, un capocomico, che li assunse per una tournée in nord Italia; nella compagnia figurava anche il Complesso Calì (di cui faceva parte la futura moglie di Ciccio, Rosaria Calì), tre fratelli e due sorelle cantanti che li avrebbero accompagnati per un paio di anni. Debuttarono a Como e Bergamo con Al Texas Club di Gallucci. Poi Amedeo Sollazzo fornì loro Due in allegria e cinque in armonia, che presentarono inizialmente a Roma, poi dal 1959 si trasferirono in Veneto, dove Franco con delle ballerine rischiò la vita in un teatro di Belluno a causa di un incendio, riuscendo egli stesso a domarlo e mettere tutti in salvo. Quell'anno Franco ottenne il premio Mascotte come rivelazione dell'anno e fu premiato insieme a Ciccio a Roma.
Nel 1960 furono prima a Genova, dove Ciccio si sposò con Rosaria (con cui ebbe il figlio Giampiero), e poi in Francia dove vennero ingaggiati dall'impresario Metz a cui era piaciuta la commedia Due in allegria e cinque in armonia e che era convinto che i due potessero parlare il francese. I comici palermitani recitarono la prima a Nizza, dove si accorsero che le battute in italiano erano assolutamente inutili perché incomprensibili e, non sapendo assolutamente nulla di francese, si basarono sulla mimica riuscendo a far ridere il pubblico. Il titolo di un giornale fotografò perfettamente la situazione "Nous avons ri, mais nous n'avons rien compris." (Abbiamo riso, ma non abbiamo capito niente). In seguito, si esibirono a Cannes senza il complesso Calì. Alle prove gli organizzatori furono molto delusi dalla loro impreparazione e disorganizzazione e riservarono al loro numero solo tre minuti prima dell'inizio dello spettacolo vero e proprio ma riuscendo a conquistare ancora una volta il pubblico. Rientrati in Italia, furono anche sul punto di partire per il Sudamerica per un musical organizzato da Gianni Ravera e Michele Galdieri. Vennero anticipate loro 250.000 lire, ma lo spettacolo non sarebbe stato mai messo in scena. In quel periodo, infatti, a Bivona Franco e Ciccio incontrarono il regista Mario Mattoli, che li avrebbe lanciati nel mondo del cinema[9]. Fu grazie a Domenico Modugno che venne loro concessa una parte nel film-commedia Appuntamento a Ischia (1960), di cui egli era protagonista.[2] Li aveva conosciuti nel 1958, durante uno spettacolo a Reggio Calabria e li aveva chiamati solo per invitarli a formare con lui una compagnia teatrale, ma sul set furono notati dal regista che li mise alla prova chiedendo loro di recitare un'orazione funebre con l'intento di farlo ridere e, riuscendovi, vennero scritturati per il film, dove interpretarono un ruolo secondario, ma sufficiente a convincere Modugno a offrire loro un contratto di cinque anni; i due restituirono l'anticipo a Ravera, rescindendo il contratto che li legava alla tournée in Sudamerica e abbandonando il teatro per lavorare a tempo pieno nel cinema, tranne due pause nel 1961 e nel 1963.

Il Cinema 
Franchi e Ingrassia iniziarono a comparire in una lunga serie di produzioni cinematografiche inizialmente in ruoli di secondo piano. Esordirono come protagonisti in L'onorata società, il cui discreto successo (oltre 300 milioni di incasso) mostrò le potenzialità commerciali della coppia. Al film prese parte anche Vittorio De Sica, che accettò di partecipare a patto di avere la coppia nel suo film Il giudizio universale; nonostante il notevole cast il film si rivelò un flop, tanto che la distribuzione corse ai ripari tentando allora di spacciare il film per una pellicola con Franco e Ciccio protagonisti, pubblicizzandolo con lo slogan Ciccio e Franco nel giudizio universale, il film più comico dell'anno. Il vero successo arrivò con I due della legione - diretto da Lucio Fulci agli esordi e che dirigerà poi altri dodici film della coppia - la Titanus spese per la produzione circa 100 milioni di lire e ne incassò oltre 430. Il successo valse a Franco e Ciccio l'appellativo di coppia d'oro. Nel 1963 il produttore Edmondo Amati, che aveva a disposizione alcuni filmati di repertorio di spogliarelli realizzati nei night-club parigini e avrebbe voluto renderli più interessanti aggiungendo la presenza comica di Franchi e Ingrassia, propose al regista Giorgio Simonelli di firmare la pellicola, dal titolo provvisorio Due siciliani a Parigi; il regista però convinse il produttore a cambiare il soggetto, riuscendo a ritagliare uno spazio centrale alla loro comicità; da questo cambio di registro nacque una serie che ebbe grande successo sia in Italia che all'estero con film come I due mafiosi, parodia del Mafioso di Lattuada e che incassò quasi un miliardo di lire, seguito da Due mafiosi nel Far WestDue mafiosi contro Goldginger (entrambi sopra il miliardo) e 2 mafiosi contro Al Capone (oltre settecento milioni). Nel 1963 la coppia sciolse il contratto con Modugno accettando di comparire gratis al suo film d'esordio da regista, Tutto è musica e iniziò la collaborazione con l'agente Alfredo Adami. Per tutti gli anni sessanta gli incassi si mantennero alti (sui 500-800 milioni di lire a film), spesso con tempi ristretti di produzione (si arrivò anche ad appena tre settimane per Don Franco e don Ciccio nell'anno della contestazione del 1970) .

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Tra la metà degli anni sessanta e l'inizio dei settanta toccarono il massimo del loro successo. Franco raccontò che una volta girarono tre film nello stesso giorno, e ciò rende chiara la frenesia del loro lavoro. Al cinema si aggiunsero altri impegni: la televisione, con la partecipazione a varietà come I due nel saccoCantatutto e Partitissima, la musica, con la pubblicazione di vari singoli 45 giri, i caroselli e la radio; addirittura la coppia fu protagonista di una serie di fumetti, con 16 albi pubblicati tra il 1967 e il 1968.
Al grande successo di pubblico corrispondeva tuttavia il disinteresse, a volte velato di disprezzo, della critica. La coppia continuava a recitare un gran numero di film l'anno, spesso di mediocre fattura, ma occasionalmente fu anche coinvolta in progetti di grande valore artistico, come per l'episodio del film Capriccio all'italiana diretto da Pier Paolo Pasolini Che cosa sono le nuvole?, al fianco di Totò. Degna di nota fu anche l'interpretazione del gatto e della volpe ne Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, nel 1972.[10]
La coppia ebbe anche modo di lavorare con il regista horror Mario Bava in Le spie vengono dal semifreddo (dove Franchi e Ingrassia se la dovevano vedere con il "mad doctor" Vincent Price), e con l'icona del cinema muto Buster Keaton, che incontrarono in Due marines e un generale.
La coppia sembrava anche indissolubile. Entrambi rifiutavano le parti da solista per non mettere in discussione la solidità della coppia. Ciccio disse di no a Salvatore Samperi per Malizia, Franco rifiutò Pasolini per Uccellacci e uccellini e Fellini per Satyricon.

 La separazione
«Non erano finiti loro, come attori. Era finito un certo tipo di cinema.»

Nei primi anni settanta Franchi aveva partecipato al Festival di Napoli come cantante suscitando qualche irritazione nel partner, che ebbe a dichiarare «Franchi s'è messo in testa di fare il cantante. E adesso per la musica trascura il cinema che è il nostro pane quotidiano.»[11] Ingrassia, da parte sua, ruppe il patto non scritto di rifiutare parti soliste per partecipare al film drammatico Violenza: quinto potere, ma la rottura definitiva si ebbe nel 1972, all'indomani della partecipazione alla serie televisiva Pinocchio, quando Ingrassia, ricoverato per una grave forma di ulcera perforata, si vide sostituito da Luigi Pistilli come partner di Franchi nel film Il gatto di Brooklyn aspirante detective (che in origine si sarebbe dovuto intitolare Il gatto di Siracusa e la volpe di Trapani). Alla base della rottura vi era anche una diversa visione delle loro scelte artistiche, che il più ambizioso Ingrassia avrebbe voluto più ponderate, dando più peso alla qualità che alla quantità. Una breve riconciliazione avvenne nel 1973 quando il Programma Nazionale commissionò una commedia in sicilianoIl cortile degli Aragonesi, che fu rappresentata una sola volta e poi trasmessa in televisione. L'anno dopo girarono due film insieme, Paolo il freddo e FarfallonPaolo il freddo era il primo film che vedeva Ciccio come regista.

 Nei piani di Ingrassia, Lino Banfi avrebbe dovuto essere il protagonista della parodia del romanzo Paolo il caldo; i produttori però vollero Franco e così i due si riavvicinarono. Franco riusciva a esprimere tutto ciò che gli altri registi non gli avevano saputo tirare fuori e la sceneggiatura firmata da Ciccio esaltava le qualità del compagno. Ciccio avrebbe voluto fare ancora una volta il regista con Franco nel sequel de L'Esorciccio (L'Esorciccio contro King Kong), ma la proposta fu talmente stravolta che dovette rinunciarvi. Stessa sorte per il progetto di un ennesimo film parodia su Sandokan inserito poi nel riuscito varietà Due ragazzi incorreggibili del 1976, come naufragò la loro idea di scrivere e dirigere un film in coppia. Nel 1974 tornarono a lavorare separatamente ma rincontrandosi sul set in due occasioni, la prima in Crema, cioccolata e pa... prika del 1981 e Kaos del 1984. Franco continuò sulla scia dei film comici ma tentando anche la via drammatica (Tango blu); Ciccio invece passò con successo a fare l'attore drammatico partecipando ad AmarcordTodo modo (che gli fruttò un Nastro d'argento), L'ingorgoDomani accadràCondominio (per cui vinse un David di Donatello).

 Nel 1977 sorse un contenzioso con il produttore Edmondo Amati, che aveva realizzato un video (Amici più di prima) formato da un collage di vari film di Franco e Ciccio senza contattarli. Ciccio, indignato per l'accaduto e abbattuto per varie vicissitudini che lo avevano colpito dall'ultima volta in cui aveva litigato con Franco, a una festa a cui erano presenti tutte le case di produzione, denunciò l'accaduto in pubblico. Si attirò le simpatie di Marco Bellocchio, che inserì lo sfogo ripreso in diretta ne La macchina cinema, ma non quelle degli altri presenti, che lo isolarono. Si era nel frattempo riavvicinato a Franco - riconciliazione che avvenne pubblicamente nel corso dell'ultima puntata dell'edizione 1976 del programma televisivo Ieri e oggi condotto da Mike Bongiorno. Nel 1977 Gino Landi li contattò per La granduchessa e i camerieri, che interpretarono fino a quando non finirono di pianificare una tournée negli Stati Uniti. Per problemi contrattuali però, litigarono nuovamente e Ciccio fu sostituito da Lino Banfi. Franco e Banfi ottennero un buon successo oltreoceano ma la vecchia coppia perse alcuni contratti importanti che avevano firmato insieme. Nel 1980 Ciccio si scusò pubblicamente a Domenica in e avvenne la riconciliazione fra i due[12]. Così parteciparono insieme al programma televisivo di Gianni Boncompagni Drim, che permise un rilancio della coppia. Vennero anche contattati per mettere in scena a teatro Cavalleria rusticana nel 1980, senza però riuscire a realizzarla. Nel 1982 iniziarono a lavorare per la Fininvest[13]. Continuarono a partecipare a vari programmi televisivi, sia come presentatori che come ospiti, fino al 1992. Nel 1986, durante Grand Hotel, Ciccio ebbe un malore e venne rimpiazzato dal figlio Giampiero; nel 1992 fu Franco ad avere un malore e a lasciare il compagno durante Avanspettacolo. A dicembre Franco morì dopo una lunga malattia che lo aveva più volte costretto a rinunciare agli impegni televisivi. Ciccio visse per altri undici anni, quasi totalmente fuori dal mondo dello spettacolo.


 Impatto culturale
La coppia fu protagonista a fine anni sessanta anche di una serie a fumettiCiccio & Franco; le storie erano originali, ma riprendevano le gag già proposte al cinema.
L'8 settembre 2004, durante la 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di VeneziaDaniele Ciprì e Franco Maresco presentarono fuori concorso il film-documentario Come inguaiammo il cinema italiano, sulla vita di Franco e Ciccio. Malgrado i problemi incontrati, i due registi hanno raccolto una gran quantità di materiale, anche ricostruendo gli sketch degli esordi in strada dei due comici palermitani, collezionando testimonianze e interviste e cercando di rivalutare la loro comicità mai pienamente apprezzata dai critici[14].

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