L’anno di Enrico Letta,
che non è Babbo Natale
ma si è scoperto leader
“Non sono Babbo Natale”
scandisce Enrico Letta da Bruxelles replicando
Alle polemiche sulla
crescita innescate da Confindustria. “Ci vuole un buon
Padre di famiglia”
asserisce il premier evocando a suo uso e consumo
Il mondo degli affetti, del focolare domestico e delle
favole. Nessuna sorpresa, insomma, basta leggende, non siete bambini e non
avrete colpi di scena; a voi italiani ci penso io, Enrico Letta, portandovi in
dono un bastimento carico di buon senso, quello di chi sa cosa serve alla
famiglia e più in generale al Paese, reale o meno che sia.
Che a due passi dal Natale un uomo di sano e robusto
radicamento nelle tradizioni più antiche come Letta arrivi ad un amen dal dirci
che Babbo Natale non esiste, a suo modo è una notizia.
Anche perché il rischio che non sia il compagno di banco,
stronzo a rivelare a tua figlia il clamoroso falso, ma addirittura il
presidente del Consiglio, noi genitori non l’avevamo contemplato. E però, se
non ora quando?, in questo momento Letta potrebbe azzardare anche questo.
Perché ormai, alle soglie del nuovo anno, si può tranquillamente ammettere di
aver sbagliato pronostico, di aver puntato su tutti i cavalli possibili tranne
che su quello attualmente più in salute, l’unico che continua a puntare dritto
il traguardo senza perdere la bussola.
E non c’è più bisogno di farsi contagiare dall’ipocrisia
dell’atmosfera natalizia per assopirsi ad ascoltarlo e scoprirsi ormai
assuefatti a seguire chissà per quanto le gesta di questo giovane vecchio uomo
di prestigiosa famiglia, che governa e potrebbe governare l’Italia per chissà
ancora quanto. Con buona pace dei successi elettorali di Grillo e della
discutibile capitalizzazione degli stessi, nonostante il trionfo alle primarie
di Renzi e la relativa cura ricostituente di cui potrebbe beneficiare il Pd
(almeno nelle intenzioni del 70 per cento che ha votato il nuovo segretario) e
al netto delle battaglie per la sopravvivenza politica del condannato e
decaduto Berlusconi, il personaggio dell’anno è lui: Enrico Letta.
Emerso con il sostegno di Napolitano dal fumo delle macerie
causate dalla gestione della non vittoria bersaniana. Letta si è fatto garante
di tutti i leader ufficialmente tali, che lo hanno mandato avanti senza vedere
in lui un reale concorrente. In poco tempo, demo cristianamente e senza
scontentare mai troppo qualcuno. Letta è diventato più leader di quanto lui
stesso avrebbe creduto mai. La sua precarietà è la sua forza.
Cadesse lui, toccherebbe ad altri. Aspettando Babbo Natale.
Diego Bianchi – Venerdì di Repubblica 3 gennaio 2014
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