La libertà non può essere quella di fare ognuno
come gli pare, altrimenti si finirebbe per minare la libertà degli altri.
Giusto. Per esempio io non posso fumare in un locale pubblico, pisciare dalla
finestra o fare sesso all’aperto, anche se magari mi piacerebbe. Allo stesso
modo, io credo, non può considerarsi libertà quella di imporre agli altri certe
scelte anche se io, magari, le reputo giuste. Per esempio CI ordina la castità
alle persone omosessuali e predica la castità prematrimoniale per tutti. Io
invece sono contrario, ma se un ciellino non vuol fare sesso prima del
matrimonio può stare sicuro che non sarò io a intrufolarmi in camera sua per
convincerlo a spogliarsi e abbracciare la sua ragazza (o il suo ragazzo).
L’esempio si può estendere al testamento fine vita, passando per il matrimonio
gay. Tu sei contrario? Bene, io non ti obbligo a redigere un testamento in cui
dichiari la tua volontà di staccare la spina alla macchina che in modo
meccanico ti terrà in vita, se ma ti capitasse, ma tu non dovresti obbligarmi a
restare attaccato e incosciente a quella
macchina perché, secondo l’interpretazione che tu dai della tua religione,
sarebbe peccato farmi scegliere di salutare il mio corpo nel momento in cui non
sento più di appartenergli.
“Ma non sei tu che puoi disporre della tua vita”
mi ha detto un ragazzo.
“Ah, sei tu?”
“E’ solo Dio che può disporre della tua vita”.
“Ci hai mai pensato che potrei non credere al tuo
Dio? Oppure credere al tuo Dio ma pensare che tu gli stia mettendo in bocca una
castroneria sociale? Oppure potrei essere ateo, non credente, buddista,
islamico, animalista, vaschista (quelli che credono nel Dio Vasco Rossi), avere
dubbi, essere in cerca o strabattermi le palle di tutto quanto? In definitiva,
perché la tua morale dovrebbe influire sulle mie scelte di vita?”
Insomma, mi sono sfogato un po’.
Per certe libertà mancate, invece, i volontari si
appellano direttamente alla libertà personale. Mi spiego meglio: ho chiesto a
tanti volontari cosa pensassero del voto di povertà (mancata) di Formigoni, e
le risposte (decine), erano più o meno uguali: “Io non conosco come Formigoni
spenda i suoi soldi e se effettivamente sia povero, ma in ogni caso non sono io
a doverlo giudicare, ognuno risponde delle sue scelte di fronte a Dio, non
certo di fronte a me” Insomma, indicano la “libertà personale” di trasgredire
le regole del Movimento appellandosi al giudizio divino. Non potrebbero fare la
stessa cosa, per esempio, con il matrimonio gay? Continuino pure a pensare che
è peccato e che Dio li condannerà, ma intanto si dichiarino favorevoli a una
legge che consenta anche alle coppie dello stesso sesso di godere degli stessi
diritti delle coppie eterosessuali (dalla reversibilità della pensione
all’ereditò, alla casa, alle visite durante le cure ospedaliere).
“Dimmi, ciellino, è forse chiedere troppo?”
“Le tue domande nascondono la tua sofferenza”
“E un bel vaffanculo cosa nasconde?”
Saverio Tommasi – Gesù era Ricco – Contro Comunione
E Liberazione
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