(…)
Il mio babbo è morto a ottatun anni, nel sonno.
Quando dovesse capitare
a me credo che poter disporre del mio corpo sia un mio diritto, come
dovrebbe esserlo il rifiutare ogni accanimento terapeutico e il poter chiedere
e ottenere la sospensione di ogni trattamento medico-sanitario. Voglio anche
poter rifiutare il sacro dono della vita, quando dovessi giungere a ritenerla
un peso insostenibile. Per queste ragioni, chiedo venga creato uno strumento
adeguato per poter dare disposizioni anticipate nel caso di una malattia
terminale o in fase avanzata o inguaribile o invalidante che mi rendesse
incapace di esprimere queste mie volontà. E l’assenza di un tale strumento può
influenzare le scelte dei malati, timorosi ad esempio di intraprendere un
percorso senza poi poter ritirare il proprio consenso, costretti così al
trattamento e alle sue conseguenze.
In Italia, esiste già il consenso informatico, un primo
strumento col quale il paziente si dice consapevole e ben informato appunto di
quanto sta accadendo. Un tempo era il medico, che agisce “in scienza e
coscienza”, a prendere tutte le decisioni per il malato. Il rapporto tra i due
è ora cambiato e il consenso informato restituisce al paziente un ruolo attivo
nel processo decisionale che riguarda la sua salute. Infatti non dimentichiamo
che le origini lontane risalgono al processo di Norimberga quando, memori delle
atroci sperimentazioni dei medici nazisti sugli esseri umani, si ritenne
necessario adottare uno strumento per limitare lo strapotere del medico sul
paziente. Il codice di deontologia medica dice che “il medico deve fornire al
paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle
prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle
prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà
tener conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la
massima adesione alle proposte diagnostico terapeutiche. Ogni ulteriore
richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta”
(art30). (…)
Margherita Hack con Nicla Panciera – In Piena Libertà e Consapevolezza
Nessun commento:
Posta un commento