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mercoledì 22 gennaio 2014

Lo Sapevate che: In piena Libertà e Consapevolezza...


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Il mio babbo è morto a ottatun anni, nel sonno.
Quando dovesse capitare  a me credo che poter disporre del mio corpo sia un mio diritto, come dovrebbe esserlo il rifiutare ogni accanimento terapeutico e il poter chiedere e ottenere la sospensione di ogni trattamento medico-sanitario. Voglio anche poter rifiutare il sacro dono della vita, quando dovessi giungere a ritenerla un peso insostenibile. Per queste ragioni, chiedo venga creato uno strumento adeguato per poter dare disposizioni anticipate nel caso di una malattia terminale o in fase avanzata o inguaribile o invalidante che mi rendesse incapace di esprimere queste mie volontà. E l’assenza di un tale strumento può influenzare le scelte dei malati, timorosi ad esempio di intraprendere un percorso senza poi poter ritirare il proprio consenso, costretti così al trattamento e alle sue conseguenze.
In Italia, esiste già il consenso informatico, un primo strumento col quale il paziente si dice consapevole e ben informato appunto di quanto sta accadendo. Un tempo era il medico, che agisce “in scienza e coscienza”, a prendere tutte le decisioni per il malato. Il rapporto tra i due è ora cambiato e il consenso informato restituisce al paziente un ruolo attivo nel processo decisionale che riguarda la sua salute. Infatti non dimentichiamo che le origini lontane risalgono al processo di Norimberga quando, memori delle atroci sperimentazioni dei medici nazisti sugli esseri umani, si ritenne necessario adottare uno strumento per limitare lo strapotere del medico sul paziente. Il codice di deontologia medica dice che “il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà tener conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta” (art30). (…)
Margherita Hack con Nicla Panciera – In Piena Libertà e Consapevolezza


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