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lunedì 13 gennaio 2014

Lo Sapevate Che: Pantheon...


Dove c’è Francesco c’è sempre Ignazio

E’ un asse che viene da lontano. Dove c’è il papa c’è Marino. Quando non è per destini istituzionali, ci sono gli appuntamenti provvidenziali.
All’Ombra di Pietro. Più o meno periodicamente, Sua Santità e il primo bici-cittadino della Capitale si incontrano in forma privata, lontano da occhi ufficiali. I colloqui tra i due all’ombra di San Pietro, sono lunghi. E’ il filo di un dialogo profondo e immortale, si sussurra tra le logge dei palazzi. Profondo quanto le mortali buche romane?
Gesuiti Si Nasce. Un asse che viene da lontano, si diceva. Bergoglio è il primo papa gesuita. E Marino è stato cresciuto dai gesuiti. Poi c’è il segno, forse divino, del nome lo stesso di Ignazio Loyola, fondatore della Compagnia. E’ vero che per il papa è sempre stato così: quando era arcivescovo di Buenos Aires, aveva un rapporto molto stretto con l’alcalde della città. Ma nessuno poteva immaginare un asse così formidabile con un sindaco di sinistra. Uno che, nella corsa elettorale al Comune di Roma, era stato guardato dai notabili dell’Oltretevere con secolare preoccupazione, ceri e preghiere, orazioni e raccomandazioni. Nell’ottica di San Pietro, impersonava l’anti-sindaco per eccellenza.
Modello Papa. Ma appena eletto il primo pensiero di  Marino è incontrare il Santo Padre, l’uomo più popolare del pianeta, il papa cool. Il 4 luglio l’evento si consuma e non è che il debutto. Ovunque arrivi Bergoglio, Te deum, Angelus, Ognissanti, 8 dicembre, Marino si materializza, a volte miracolosamente. Succede che nella follia di una Roma intasata di traffico e smog, passino un sindaco ciclista e un pontefice in utilitaria e che quando la Provvidenza li fa incrociare, i due siano al settimo cielo, baci, abbracci, risate. Non sia mai che il papa avvisti Marino tra la folla di San Pietro: fa inchiodare la papa mobile per poterlo salutare. In questi casi, il sindaco, per non dare nell’occhio, indossa prudentemente la sobria fascia tricolore. Ma tanto entra ed esce dalla Santa Sede. Dal modello Roma al modello Vaticano? Lo voglia il cielo, la città è davvero sofferente: al contrario dietro le Mura leonine, avanza la civiltà. C’è la raccolta differenziata da un pezzo. Per ridurre l’inquinamento, stanno arrivando le ecologiche vetture elettriche.
Icona Laica. Chi è dotato di memoria lunga ricorda un Marino icona laica. Giusto. Ma, prima, nel 2006, passato dalla chirurgia alla politica da candidato senatore Ds, era stato presentato da Goffredo Bettini come fervido credente, quasi un cattolico di destra. Negli anni, la conversione, al contrario: il sostegno al testamento biologico e nel mezzo delle elezioni per il Campidoglio, quello alle adozioni gay, tanto da essere considerato un faro del laicismo di sinistra.
Non Solo Fori. Adesso, non c’è frase detta dal pontefice che non provochi l’inno di Marino di totale condivisione. Per carità, impossibile dargli torto. Francesco finirà nel Guinness dei Guinness per il numero di folgorazioni che è riuscito a provocare. Per non parlare del turismo capitolino in costante aumento: altro che pedonalizzazione dei fori imperiali, come hanno provato a pavoneggiarsi dal Campidoglio. A Roma c’è Sua Santità superstar. Marino, in questo, ha tutte le ragioni. Più del Colosseo, oggi può il papa: è lui il monumento più importante della città.

Denise Pardo – L’Espresso – 16 gennaio 2014

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