Quattro Mesi Per Capire
Il Datagate
Era il 17 giugno scorso
quando “l’Espresso” ha saputo da
Greenwald che anche l’Italia era spiata dagli Usa. Silenzio di Letta. Poi sono
insorte Francia e Germania. Ancora silenzio.
Ora qualcosa si muove:
ma riusciremo a sapere la verità?
Questa che segue è la cronistoria di uno scandalo che in
Italia, a differenza che altrove, tale non è mai diventato, almeno finora.
Vicenda amara, che, comincia l’estate scorsa e ancora non si è conclusa.
Giugno 201317 “L’Espresso” riesce a contattare
Glenn Greenwald, il giornalista che ha ricevuto direttamente da Edward Snowden,
l’ex tecnico della Cia-Nsa, l’immenso materiale top secret che prova lo
spionaggio americano sui governi di mezzo mondo: a WikiLeaks e che ora è sulle
piste del Datagate, conferma che anche il nostro paese è stato spiato,
quotidianamente, pesantemente, da anni.
2 Luglio Il Copasir convoca il capo dei
servizi segreti, Giampiero Massolo: la sua relazione, riferiscono le agenzie,
“fuga ogni dubbio”. Acqua sul fuoco.
10 Luglio Se il governo tace, tocca a un
militare, il generale Leonardo Tricarico, ex capo dell’Aereonatica e
consigliere militare di tre premier, dire ciò che il governo non dice, cioè che
tra Usa e Italia collaborazione non vuol dire sottomissione.
30 Luglio Vito Crimi, deputato del movimento 5
Stelle, chiede al governo una parola definitiva.
28 Agosto “L’espresso” rivela che nelle carte
di Snowden c’è un cospicuo file che riguarda l’Italia, migliaia di documenti
che provano intercettazioni di massa. Ma ormai è estate, tutti al mare.
21 Ottobre Il tam tam del Datagate è sempre più
forte, “Le Monde” conferma che anche Parigi è sotto l’occhio attento del Nsa.
Il ministro degli Esteri Laurent Fabius convoca l’ambasciatore Usa al Quai d’Orsay.
Enrico Letta, appena rientrato da Washington, non dice una parola; Claudio
Fava, deputato Sel nel Copasir, ripete invece che “ i nostri servizi segreti
sanno tutto”; qui battono i pugni le
opposizioni, oltrecortina i governi.
22 Ottobre
François Hollande è durissimo, le intercettazioni “debbono finire”.
Letta ancora tace, in compenso spande miele il presidente del Copasir Giacomo
Stucchi, Lega: “ I servizi segreti non sapevano niente”. Menzogna o
dichiarazione di inefficienza? Il suo predecessore Massimo D’Alema,
insolitamente prudente, chiede chiarezza, e vabbè, poi si affretta a mettere le
mani avanti: non sono mai state autorizzate intercettazioni. Non ci sono state
o non le ha autorizzate lui?
23 Ottobre Il governo federale tedesco dà
notizia delle intrusioni Usa-Nsa in un comunicato ufficiale. Angela Merkel è su
tutte le furie, Obama le telefona per metterci una pezza. Letta si sveglia e,
più prudentemente, “pone la questione” al segretario di Stato americano John
Kerry in visita a Roma. Però il sottosegretario ai servizi Marco Minniti si
affretta a dichiarare che “mai è stata violata la privacy degli italiani”. E
chi gliel’ha detto, i servizi? Ma non dicevano di non saperne nulla? Mah.
24 Ottobre “L’Espresso” rivela che, in
un’intervista esclusiva a Stefania Maurizi, Greenwald ha confermato, sulla
base dei documenti in suo possesso, che
la Nsa spia molti governi europei, compreso quello italiano. Letta non può più
tirarsi indietro: “ Non possiamo tollerare zone d’ombra”, esclama. Però subito
si modera: “Vogliamo tutta la verità”. E vorrei vedere.
25 ttobre Il premier spagnolo Rajoy convoca
l’ambasciatore Usa. Contro gli Usa Berlino fa asse in Europa con la Francia e
all’assemblea dell’Onu con il Brasile.
26 Ottobre Il “New York Times” bacchetta Obama,
migliaia di persone sfilano a Washington in difesa della privacy.
28 Ottobre In Germania sarà istituita una
commissione parlamentare d’inchiesta sul Datagate; i servizi segreti italiani
ancora una volta smentiscono tutto e garantiscono che non è stato violato il
diritto dei cittadini alla privacy: ma allora, sanno o non sanno che cosa è
successo?
29 Ottobre Letta finalmente convoca il Cisr, il
comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica: “Andrò fino in
fondo”. E poi sarà ascoltato dal Copasir. Bene, finalmente, era ora. Ma sono
passati quattro mesi duranti i quali siamo riusciti a non protestare con gli
Usa né, a quanto pare, a sapere una verità ufficiale. Almeno dal governo,
perché dalle carte di Snowden e dalle rivelazioni dell’Espresso” (tutti gli aggiornamenti sono nel servizio
che segue) ciò che è successo è fin troppo chiaro. Amen
Twitter@bmanfellotto
Bruno Manfellotto – L’Espresso – 7 Novembre 2013
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