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domenica 3 novembre 2013

Lo Sapevate Che: L'Ultima Chiamata....



Ultima Chiamata Per Renzi, Che Rischia Di Diventare
Il Rottamatore In Stallo

Le stagioni dell’amore nella politica italiana, di questi tempi, passano molto in fretta. E’ passato meno di un anno da quando il professor Monti era il salvatore della patria, federatore del grande centro, ago della bilancia di qualsiasi maggioranza possibile, candidato al Quirinale a furor di stampa. Ora guida la fronda di minoranza di Scelta Civica. Si sono spaccati anche i centristi e non era semplice. Come dice Fiorello, la scissione del partitino è stata studiata al Cern di Ginevra. E’ l’ultimo e più grottesco segnale dell’impazzimento dei partiti italiani, vecchi e nuovi. In poche settimane si sono divisi tutti in due. Il Pd e il Pdl si sono spaccati fra governativi e non, renziani e lettiani a sinistra, falchi e colombe a destra. Perfino i Cinque Stelle si sono divisi fra gillini osservanti e liberi pensatori e in fondo anche loro rispetto al governo delle larghe intese. Nel senso che, se fosse per Grillo e gli ortodossi, le larghe intese durerebbero nei secoli dei secoli, lasciando al M5S il monopolio dell’opposizione, che rimane pur sempre un bel segmento di mercato.
Il governo intanto va avanti per forza d’inerzia e per mancanza di alternative, appeso al progetto politico di un presidente assai lucido ma ormai quasi novantenne. La manovra economica serve a tirare a campare e non certo a risolvere i problemi del Paese. Nell’arte del rinvio il governo Letta ricorda certi esecutivi democristiani e forse questa è l’intenzione.
Se è così, si tratta di un equivoco. La Democrazia cristiana è durata a lungo non perché rinviasse i problemi,ma perché aveva molti soldi da distribuire alle clientele. Questi di soldi non ne hanno e i quattro o otto euro in busta paga sono un’offesa all’intelligenza dei lavoratori.
Eppure niente e nessuno sembra in grado di rompere lo Stallo italiano. Se non Matteo Renzi, il quale però dovrebbe meditare sulla parabola di Mario Monti. Le stagioni volano e il disamore arriva in fretta. Il rottamatore è in pista ormai da un bel
po’ di tempo e finora non ha rottamato nulla.
Fra poche settimane diventerà segretario del Partito Democratico e avrà pochissimo tempo per mostrarsi il grande innovatore che tanti invocano. Il timore è che alla fine non  riesca a cambiare nulla. Sarà ingabbiato nello stallo, imbarcherà anche lui come Monti un bel gruppo di opportunisti dell’ultima ora, che alla fine lo tradiranno. Ancora un anno a ripetere che bisogna cambiare tutto e la gente comincerà a cambiare canale.

Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 25 Ottobre 2013

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