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venerdì 10 maggio 2013

Lo Sapevate Che: La Rivoluzione della Decrescita...


(…)
Il distacco nei confronti degli oggetti che osserviamo in molti
Nostri contemporanei sfortunatamente non è quello del saggio, quello del monaco buddhista zen che medita sulla caducità delle cose, essendo compenetrato dal rispetto per ogni creatura. Non nasce dalla padronanza dei propri desideri, ma tutto al contrario, perché la pubblicità esacerba i desideri e ci rende sempre più avidi di possedere l’ultimo gadget effimero. Questo distacco è piuttosto l’indifferenza dello snob, del bambino viziato e capriccioso che vuole tutto e subito, e non si affeziona a nulla, passata l’eccitazione del momento e la gioia fugace.
Ricordo ancora il giorno in cui ho trovato per la prima volta un’arancia nella mia scarpa la sera di Natale, subito dopo la fine della guerra, e il mio grido di estasi davanti a quel pomo d’oro del giardino delle Esperidi. E ricordo anche, qualche anno dopo, i cubetti di ghiaccio che un vicino più ricco, che aveva un frigorifero, ci portava le sere d’estate e che noi sgranocchiavamo come delle leccornie, Una falsa abbondanza mercificata ha distrutto in noi la capacità di meravigliarci di fronte ai doni meravigliosi della natura (o dell’ingegno umano che trasforma quei doni). Ritrovare la facoltà della meraviglia, che consente un atteggiamento di fedeltà e di riconoscenza nei confronti della Terra-madre, nonché una certa nostalgia, è la condizione per realizzare il progetto di costruzione di una società della decrescita serena, per sfuggire al destino funesto di una obsolescenza programmata dall’umanità.
Serge Latouche – Usa e Getta

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