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mercoledì 15 maggio 2013

Lo Sapevate Che: La Crisi? Chi Ci Rimette?....


La Crisi? A Rimetterci Sono Sempre
I Soliti Si Diceva Un Secolo Fa

Ho scovato una raccolta di articoli dell’altro secolo,
il capitalismo italiano del Novecento . citerò
qualche  brano scelto qua e là. Ecco i fratelli Perrone, molto arrabbiati (scrivevano nel 1932) perché gli avevano portato via la loro amata creatura, l’Ansaldo. Ecco Antonio Gramsci, che dichiara (1919): “La soluzione di questo nodo gordiano?L’espulsione del capitalista della fabbrica, la conquista dello Stato da parte dei proletari”. Ed ecco Franco Marinotti, creatore della Snia-Viscosa, che termina le sue note autobiografiche affermando che le ha scritte “ per soddisfare a un preciso dovere nei confronti del capo supremo e giudice infallibile degli italiani – il Duce”.
E c’è anche Krynes, tanto citato nei nostri giorni, a torto e a ragione: qualcuno crede addirittura che fosse un socialista. Siamo nel 1933: una grande crisi infieriva anche allora (ma è dunque vero che la storia umana altro non è che una crisi continua, un disastro dopo l’altro?). Con l’eleganza intellettuale di un professore di Cambridge, che frequentava il raffinato circolo di Bloomsbury, Keynes attribuiva la depressione degli anni Trenta a un malinteso: come se due autocarri, diceva, fossero fermi in seguito a un errore di manovra. Possibile?
Luigi Einaudi è di tutt’altro parere, e non resiste: prende penna e calamaio e risponde (la Riforma sociale,marzo-aprile 1933). “Il mio piano – dichiara – non è quello di Keynes”. E confuta, con garbo ma con rigore, il brillante collega.
Basta citare una sua frase per riconoscere alla perfezione il rigore del nostro personaggio: “Lo espediente monetario – scrive Einaudi – val come tentare la fortuna a Montecarlo. Può andar bene: ma può rinnovare il disordine del 1918-1920…Come sempre accadde nella storia. I lestofanti, i procacciatori, gli arricchiti saprebbero porsi in salvo per tempo. Cadrebbero gli innocenti gli industriali, gli agricoltori, i commercianti probi e sensati…”. Vedete? Plus ça change c’est la meme chose… Il mondo non cambia mai.
Piero Ottone – Venerdì 10-05-13                      

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