Per Fernanda Pivano
Se andate sul sito ufficiale della Fernanda, vedrete che l’11 settembre scriveva: “Con molto dolore per i morti e per la tragedia, devo dichiararmi perdente e sconfitta, perché ho lavorato senttant’anni scrivendo esclusivamente in onore e in amore della nonviolenza e vedo il pianeta cosparso di sangue”.
Cara Fernanda, non sei né perdente nè sconfitta. Intanto, come tu desideravi, sono qui come povero prete a portarti le rose bianche, i tuoi fiori preferiti. I ragazzi della mia comunità li hanno cercati per tutto il giorno.
Quando Dori Ghezzi mi ha comunicato la notizia della morte di Fernanda, a ottatun anni, mi sono sentito “smarrito”. Mi son detto: “Ho perso un altro punto di riferimento”.
Nel luglio scorso, in occasione del compleanno, ho letto il suo ultimo articolo, in cui si rammaricava della scomparsa di Aeìrthr Miller. Diceva: “Un genio come lui se n’è andato troppo presto”, e di anni ne aveva ottantanove.
Forse il segreto di Nanda è lo stesso del vecchio suonatore Jines di Spoon River, che “giocò con la vita per tutti i novant’anno”.
Siamo nella stessa chiesa dove abbiamo salutato e abbracciato Fabrizio. C’era don Antonio Balletto, un’altra mancanza, che diceva: “Grazie Fabrizio, ci hai insegnato l’alfabeto dell’amore”.
La Fernanda possiamo definirla un’”antologia dell’amore”.
(…)
Don Andrea Gallo – In Cammino Con Francesco
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