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venerdì 31 maggio 2013

Lo Sapevate Che: Il Paese dei Furbi.....


Saviano Ed Eco
“Questo Paese In Mano Ai Furbi”

Torino
Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Da “I dialoghi de L’Espresso
E dalla “Agenda per il futuro”, che hanno coronato al Salone del Libro il tour  per l’Italia, una riflessione amara, tuttavia non senza speranza. In un Auditorium pienissimo Eugenio Scalfari, Roberto Saviano (che aveva firmato le copie del suo ultimo libro all’affollatissino stand della Feltrinelli, Bill Emmott e Umberto Eco, coordinati da Bruno Monfellotto e da Lirio Abbate, hanno affrontato temi cruciali: la lotta alla corruzione, la criminalità organizzata, lo Stato della cultura e della politica.
A Scalfari il compito di denunciare le lacerazioni di un paese di “furbi” che “non ama lo Stato”. Ricordando l’intervista del 1981 a Berlinguer sulla questione morale, e la denuncia sull’occupazione delle istituzioni da parte dei partiti, il fondatore di Repubblica ha sostenuto che “quando diciamo che la classe dirigente fa schifo, dobbiamo aggiungere che anche noi facciamo schifo”. Noi, cioè quelli italiani che l’hanno votata; e che ora, stando ai sondaggi, credono di nuovo alle promesse del Cavaliere.
I “furbi” di Scalfari, che dicono “noi siamo furbi ed evadiamo le tasse”, sono una componente rilevante della criminalità organizzata indagata da Saviano. Questa “furbizia” presuppone “che le leggi debbano essere subite solo sulla parte più debole della popolazione”. La logica mafiosa “assomiglia sempre di più a quella delle imprese che non vogliono regole” e i politici, come i boss, “non hanno timore di andare in carcere perché sanno che non saranno abbandonati dalla loro comunità”.
Saviano considera inoltre “incredibile” l’affidamento di un incarico di governo a Gianfranco Micciché, è “ricattabile”. E aggiunge: è possibile “che questo governo, quando è entrato in carica, non ha pronunciato la parola mafia?”.
Da un osservatore come Emmott, che dà un giudizio positivo di 5 Stelle, un messaggio di speranza, seppure condizionata: “L’Italia si è svegliata dal coma e chiede il cambiamento. Ma le porte della stanza d’ospedale sono chiuse”. E la cultura? Per Eco non c’è dubbio quelli che “come l’ex ministro Tremonti dicono che con la cultura non si mangia, forse sono intelligenti, ma non furbi”. Morale, in forma di idrocarburi: “Siamo un Paese con molto metano, ma senza Enrico Mattei”.
Massimo Novelli – La Repubblica – 19-05-13

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