Seduti sull’asse Roma-Berlino nel gabinetto di qualche ministero, noi tutti, uomini che non siamo altro, potremmo fare un discorso alla nazione o meglio alla discrimi-nazione, che dai tempi di Adamen und Eva arriverebbe fino ai giorni nostri. Come se i giorni fossero di qualcuno: il tempo è di tutti e di nessuno e tra quei nessuno ci saranno sempre omosessuali, zingari, disabili, minoranze religiose, donne, bambini, ebrei. Il nostro essere sempre e solo umani sì che è stato un “genocidio”, sterminio dell’intelligenza somma e profonda che, come il filo di ariana memoria, lega che razza di uomini siamo stati alla razza pura follia. Siamo stati Stati che hanno aderito in modo mondiale a scrivere un’Etneide, un olocausto da connivenza, una tirannide coi baffi, che erano sulla bocca di tutti, pure la nostra apparentemente glabra. Si dice: “…ma molti si sono ribellati…”. E’ bastato? No, milioni di no: unità dismisura di quel male, anche “male nostrum”.
Alessandri Bergonzoni – Aprimicielo – Venerdì di Repubblica -17-05-13
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