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venerdì 24 maggio 2013

Lo Sapevate che: La Felicità....

E’ Vero: Felicità Non E’ Quel Che Capita,
Sta Nel Carattere

Adesso potete leggerlo nel libro di una professoressa
Importante, Sonia Lyubomirsky, nata a  Mosca , e
Titolare di cattedra all’università di California. Ma francamente, alle conclusioni da lei esposte nell’ultimo suo libro, sui Miti della Felicità, c’ero arrivato per conto mio, pur non essendo professore, già da molto tempo. A giudicare dalle recensioni che ho letto, l’affermazione di base della sua teoria, ridotta ai minimi termini, è questa: che il livello di felicità di ciascuno di noi è innato.
Non dipende, quindi, dagli eventi che si susseguono nella nostra vita, ma è questione, a dirla in linguaggio da profani, di carattere. Se hai un carattere predisposto alla felicità, anche se la sorte ti maltratta ritroverai ben presto il tuo equilibrio, e tornerai a essere felice. E tutto sommato mi sembra che ciò sia consolante. E’ però anche vero il contrario: se sei nato con la tendenza a essere infelice, non c’è scampo. Sarai infelice anche se vinci la lotteria. Così si spiega una frase ricorrente nelle nostre conversazioni, quando parliamo di una persona fortunata che però impreca contro la sorte: “Non gli mancherebbe nulla per essere felice, ma non è mai contento…”.
Non ho avuto occasione di leggere il libro della dottoressa Lybomirsky, e ignoro se mai la avrò. Ma il tema mi affascina; e può sconfinare, mi sembra, nelle antiche dispute fra cattolici e protestanti sulla grazia divina. Siamo predestinati alla felicità eterna fin dalla nascita? Buoni si nasce o si diventa? Già nella culla abbiamo il lasciapassare per il paradiso? Dotte disquisizioni, che non sono pane per i miei denti. Ma cercherò di finire al meglio queste divagazioni, con una citazione che mi è cara. La pronuncia Giulio Cesare, quando dice a Bruto: “Non è nelle stelle in nostro destino, ma in noi stessi”. (Shakespeare: Giulio Cesare, primo atto, seconda scena) Vedete? E’ Basata una frase, al poeta, per riassumere il libro da cui ho preso oggi lo spunto per scrivere queste righe.
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 17-05-13

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