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venerdì 3 maggio 2013

Delizia del Palato: Amico e Nemico...


LO  ZUCCHERO  

Zucchero (Saccarosio 

E’ composto dal 50 % da glucosio e dal 50% da fruttosio.
Quello estratto dalla barbabietola è di 392 calorie per 100 grammi.
Quello di canna 360 calorie.


Glucosio

Carboidrato sempre presente in naturale, prodotto anche dalla fotosintesi ed è metabolizzabile da ogni organo del corpo di ogni essere vivente.


Fruttosio

Presente nei frutti di mare e nel miele. Usato dovunque dall’industria alimentare,per la sua economicità ed anche perché col suo potere di dolcificare copre l’amaro (cioccolato fondente), il salato (in bibite come la Coca- Cola), l’acido (nel vino).

Sciroppo di Mais

Sintetizzato in laboratorio, contiene il 55% di fruttosio e il 42% di glucosio.
Negli Stati Uniti è impiegato in cibi e bevande. Qui da noi si trova nei dolci, cereali, Snack, e Ketchup.
L’Italia è tra i maggiori importatori europei.

Nemico seducente e irresistibile, dicono gli scienziati, crea dipendenza.
Quando mangiamo zucchero il nucleus accumbens, nel nostro cervello emette un segnale per il rilascio della dopamina, provando in quel momento piacere.   
Se la dopamina arriva ad un’alta concentrazione, ha bisogno di meno sensori per individuarla e siamo obbligati in quel caso, a consumare sempre più zucchero.
Infatti, quando i ricettori sono meno sensibili, per provare lo stesso piacere, la dopamina circolo nell’organismo deve aumentare. Come avviene nella droga.


La dipendenza è solo il primo danno dello zucchero.
Sovraccaricando il fegato, lo zucchero produce grasso locale e il grasso nel fegato provoca la cosiddetta sindrome metabolica, obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, disturbi cardiovascolari.

Il Saccarosio è composto da una molecola di glucosio e da una molecola di fruttosio, indispensabile per dargli un buon sapore.
Il glucosio da solo, sarebbe inoffensivo. Lo troviamo in ogni carboidrato:pane, pasta, riso,grano, patate. Ha tre caratteristiche positive: ogni organismo del corpo può metabolizzarlo e stimola la produzione di insulina, che aiuta a ripulire il corpo dal glucosio stesso. Ad un certo punto ci sazia è non desideriamo mangiarne più.

Invece il Fruttosio  può essere metabolizzato solo dal fegato, e va ad aumentare i
Grassi, le lipoproteine a bassa densità (il colesterolo cattivo) ei trigliceridi. Il suo consumo stimola a volerne altro, perché non fa produrre insulina e non sopprime la grelina , ormone dell’appetito. Mentre diventa grasso solo una minima percentuale del glucosio che ingeriamo, per il fruttosio la percentuale sale al 30.


L’impulso a consumare più zucchero, ha una base biochimica. Gli impulsi biochimici sono attivi 24 ore su 24. Ecco perché è difficile resistere e il tasso di recidività dell’obesità è tanto alta.
Il fruttosio, che si lega alle proteine nei reni e nel fegato, provoca una reazione di invecchiamento sette volte più veloce rispetto al glucosio.

Per restare in salute non dovremmo assumere più del 10-15 per cento del nostro consumo calorico giornaliero in zuccheri: per un adulto circa 240-350 calorie, cioè 60-90 grammi di zucchero, pari  8-13 cucchiaini.

Una cosa sconcertante: il 50% dello zucchero che ingeriamo, lo assumiamo attraverso bibite, infatti quando siamo assetati e non affamati, saltano i meccanismi autoregolatori che l’organismo usa per le calorie che arrivano da dove dovrebbero arrivare in natura, ossia dal cibo.

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