Il ritrovamento
della Venere di Milo l’8 aprile 1820 grazie
all’ufficiale francese Olivier Voutier
La Venere di Milo è una tra le sculture di epoca
classica più conosciute e apprezzate nel mondo. Si deve il suo ritrovamento a Olivier Voutier, 25 anni, ufficiale, in viaggio
per conto del governo francese nell’isola greca di Milo, nell’aprile 1820.
Ricevuto l’incarico di monitorare la campagna di scavi archeologici, ne
approfitta per guidare lui stesso qualche operazione di scoperta con l’aiuto di
due marinai.
Venere di Milo, l’influenza sul neoclassicismo
Siamo in pieno neoclassicismo, in cui gli scritti di Winkelmann valorizzano l’arte dei greci come apice
del genio umano, insuperabile e a cui ogni artista deve ispirarsi per definirsi
tale. In tutta Europa si moltiplicano quindi anche le campagne di scavo
nell’area della Magna Grecia, a cui prende parte
anche la Francia. Il giovane ufficiale, arrivato nell’isola, fa perlustrare la
zona vicino a un teatro antico, poi in un campo dove, l’8 aprile, viene
rinvenuta la preziosa statua.
È il
busto in marmo di una donna svestita, in buono stato ma senza le braccia.
Proseguendo con gli scavi emergono le gambe velate, una parte laterale del
busto e infine una mano che porge una mela. È Afrodite, realizzata nel secondo secolo a.
C. Il governo francese, non potendosi permettere né di comprarla né di
trasportarla sulla loro nave, già carica, è costretto a lasciare che la statua
rimanga in Grecia . Nel frattempo si era sparsa la voce del ritrovamento e
tutti, dagli ottomani al prete ortodosso ai ricchi proprietari terrieri
vorrebbero metterci le mani.
Alle fine, tuttavia, la
Francia riesce a far valere il diritto di appropriarsene con l’arrivo
dell’ammiraglio Jules
Dumont d’Urville. Dopo una serie di abili azioni
diplomatiche l’ufficiale riesce ad ottenere il permesso di portare via la
statua di marmo che dalla Grecia arriva
a Costantinopoli e
da qui, il 29
ottobre 1820 parte per Tolone. Arriva
a Parigi solo
nel febbraio del 1821. Pare che re Luigi
XVIII, ormai malato di gotta e vicino alla morte, non
l’abbia neanche mai vista. Appena arrivata la dona immediatamente al Museo del Louvre e
tre anni dopo muore. (Anna Cavallo)
https://metropolitanmagazine.it/venere-di-milo-la-scoperta-della-statua-l8-aprile-1820/
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