Pazze idee
Divina, anticipatrice di mode, sofisticata,
eccentrica, elegante, trasgressiva, imprevedibile. Ma soprattutto unica. Sempre
bellissima, sempre intrigante, il volto malinconico ma ancora luminoso di
Nicoletta Strambelli, poi diventata nota con il nome di Patty Pravo, non può
che indurre ad una certa nostalgia. Nostalgia di un tempo aureo che non tornerà
più, di una stagione indimenticabile in cui le speranze di milioni di giovani
si riversavano per le strade e i tabù venivano infranti, le libertà conquistate
a dura forza e i dogmi rimessi in discussione. Erano i tempi del
"Piper", il mitico locale notturno in cui si condensava la bella vita
mondana di Roma, di cui Patty Pravo è stata per anni campionessa imbattibile.
Nata nella decadente e lunare Venezia il 9 aprile del
1948, trascorre un'infanzia particolarmente tranquilla. Si iscrive dapprima al
Conservatorio della sua città; frequenta corsi di composizione e pianoforte.
Qualche anno più tardi (sono i primi anni '60) l'ondata della nuova musica,
rock e beat che arriva dagli USA e dalla più vicina Inghilterra, la portano a
lasciare Venezia per raggiungere Londra entrando così in contatto diretto con
una nuova realtà.
Di ritorno dalla Gran Bretagna finisce per stabilirsi
a Roma dove nel frattempo era nato il già citato "Piper". Ed è
proprio lì che tra chitarre,
minigonne e capelloni, Patty Pravo diventa una star. In particolare è Alberigo
Crocetta, avvocato romano, talent-scout per l'occasione e (guarda caso)
fondatore del "Piper", che intuisce le sue potenzialità. Qualche
settimana dopo la giovane ragazza è negli studi della RCA dove registra il suo
primo disco: "Ragazzo triste", versione italiana di "But you're
mine" (tradotta per l'occasione dal sempiterno Gianni Boncompagni).
Il successo è travolgente, la gente impara subito ad
associare il volto dolce di PAtty Pravo a quella voce personalissima e
prepotente che ne fa subito un personaggio singolare, nuovo, drammatico.
La sua voce apre una vera nuova strada al rinnovamento
della canzone italiana, all'introduzione nei patri confini nazionali del beat
genuino, diventando così automaticamente la portavoce di migliaia di ragazze,
di colpo desiderose di imitarla.
Bastano poche apparizioni in TV per confermare il
successo discografico.
La riconferma arriva con le successive registrazioni:
il nuovo 45 giri "Sto
con te" e "Qui e là" vanno a ruba, così come qualche anno dopo
(saranno già i '70 inoltrati) "Tu mi fai girar" o "Pazza
idea" (quest'ultima è forse ancora oggi la canzone che più la
rappresenta).
Carica di impegni Patty Pravo partecipa a numerose
serate in tutte le città d'Italia, a vari spettacoli televisivi e
all'immancabile "Cantagiro". Non mancano le proposte
cinematografiche, fra cui è da annoverare una pellicola ispirata alla sua
storia e al clima di quegli anni intitolato sapientemente "L'immensità (La
ragazza del Piper)".
Vi figurano anche altri eroi del tempo, come Don Backy
e Caterina Caselli.
Da questo momento in poi non si contano più gli album
che ha inciso con varie etichette discografiche. Donna libera e indipendente
non ha mai voluto (o saputo) restare legata ad una sola casa discografica.
Dopo un breve periodo di appannamento coinciso con la
fine degli anni '80 Patty Pravo è tornata in auge nel 1990 vincendo la
manifestazione canora "Una rotonda sul mare" e incidendo un nuovo
disco con i suoi successi reinterpretati in chiave moderna.
Ancora vogliosa di sperimentare, nel 1994 incide a
Pechino un nuovo lavoro: "Ideogrammi", cantato in italiano, cinese,
francese e con l'utilizzo di "slang" inventati, traendo ispirazioni
dai dialetti locali.
Il disco purtroppo non entra nelle classifiche e
nemmeno un nuovo festival di Sanremo serve a rivitalizzare le vendite
dell'album.
E' quindi di nuovo pausa per Nicoletta fino al 1997
dove ottiene un risultato esplosivo proprio al Festival di Sanremo, grazie alla
splendida interpretazione della canzone "Dimmi che non vuoi morire",
firmata dal grande Vasco Rossi,
e grazie al successivo album "Notte, guai e libertà" che riconquista
un pubblico che non l'aveva mai davvero dimenticata.
Dopo un'ulteriore collaborazione con Vasco Rossi nell'album
"Una donna da sognare", nel 2002 torna a Sanremo con
"L'immenso" e un nuovo album: "Radio station".
Numerosi i suoi nuovi e già avviati progetti: due
colonne sonore (una per un film di Roberto Faenza, l'altra per una pellicola di
cui lei stessa sarà protagonista), un film autobiografico, un disco live con la
Piccola Orchestra Avion Travel (che sarà registrato in un concerto a Napoli) e
per finire uno show, "The fool", a quanto pare già pronto per Rai
Uno.
Il suo lavoro, uscito a fine marzo 2004, si intitola
"Nic-Unic". Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro "Bla,
bla, bla...", autobiografia scritta con Massimo Cotto.
Viene pubblicato a novembre 2007 l'album Spero che ti
piaccia...Pour toi..., un omaggio dell'artista veneziana alla cantante
italo-francese Dalida a
vent'anni dalla sua morte. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio classico
di Dalida in
francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti. L'album è prodotto
dall'etichetta francese Kyrone Gp Music.
Nel 2008 esce il singolo "La bambola" per
celebrare i quarant'anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata
per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un
video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso
il suo inconfondibile look.
Nel mese di febbraio dell'anno seguente partecipa
al Festival di Sanremo 2009 con
il brano "E io un giorno verrò là", composto dal giovane Andrea
Cutri. L'inedito sanremese viene inserito nel doppio album Live. Torna a Sanremo 2011 con
il brano "Il vento e le rose" e nel 2016 (per la decima volta) con il
brano "Cieli immensi".
https://biografieonline.it/biografia-patty-pravo
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