Aprile,
il mese della rinascita della natura dopo il lungo letargo invernale
Aprile, secondo alcune interpretazioni,
deriva il suo nome dall’etrusco “Apro”, a sua volta dal greco “Afrodite”, dea
dell’amore, cui questo mese era dedicato. Secondo altre teorie, invece, il
nome deriva dal latino “aperire” (aprire) per indicare il mese
in cui le piante e i fiori si schiudono. Nell’antico calendario romano,
prima della riforma di Numa Pompilio, aprile era il secondo di dieci mesi e
raccoglieva tre importanti festività: i Veneralia, legati al
culto della dea dell’amore e della fertilità femminile; i Cerealia,
in onore di Cerere, dea della fertilità della terra e della coltivazione
dei campi; i Floralia, dedicati a Flora, divinità italica delle
piante utili all’alimentazione, identificata, in seguito, come “dea della
primavera“.
Fin dall’antichità, dunque,
aprile era visto come il mese della rinascita della natura dopo il lungo
letargo invernale, durante il quale la terra presenta le prime preziose
fioriture, mettendosi nelle condizioni migliori per essere arata e seminata.
Non è un caso, dunque, che secondo la leggenda proprio in questo
periodo Romolo tracciasse
con l’aratro i confini della “città eterna”, Roma, la quale prenderà da lui il
nome.
Il clima di aprile si
presenta, di solito più mite, con giornate più lunghe ed esposte alla luce
solare, ma con un’elevata pioviosità, tanto che un antico proverbio recita: “Quando tuona d’aprile buon segno
per il barile”. Nella civiltà contadina un aprile abbastanza piovoso
significava ottenere un abbondante raccolto.
I proverbi, frutto della
saggezza popolare, soprattutto contadina, sono davvero numerosi e ruotano
spesso sulle condizioni meteorologiche che tanto influenzano il lavoro nei
campi e la vita in essi. Eccone alcuni: “la prim’acqua d’aprile vale un carro d’oro con tutto
l’assile”, “la
neve di gennaio diventa sale, e quella d’aprile farina”, “la nebbia di marzo
non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino”, “D’aprile piove per
gli uomini e di maggio per le bestie”,”Aprile temperato non è mai ingrato”,
“Marzo alido, aprile umido”, “April, apriletto, un dì freddo un dì caldetto”,
“Aprile freddo gentile”.
Riguardo al famoso “pesce d’aprile”
un simpatico proverbio recita:”Al
primo aprile, una burla si può dire”, mentre altri due detti
affermano: “D’aprile non
ti scoprire” e “Aprile, non t’alleggerire”. Un proverbio molto
famoso dice ”Aprile,
dolce dormire” ed un altro, relativo al lavoro nei campi,
consiglia: “Se vuoi cocomeri
grossi come un barile,piantali il primo giovedì d’Aprile”. Proseguendo: “Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio”,
“San Marco (25 aprile) bagnato porta il fieno sul selciato” e “Per Santa
Caterina (29 aprile) le vacche alla cascina”. Un detto molto
diffuso che ha numerose rivisitazioni regionali, in italiano è: “Aprile ogni goccia un barile”,
segnalando la forza vivificatrice della pioggia, abbondante nel corso del
mese. Un proverbio brianzolo dice: “April
piöva piöva ch’el vê gross la cöva”(aprile piova, piova, che si
ingrossa il covone), un proverbio veneto “la
piova di april, impianta el fenil” (la pioggia di aprile
riempie il fienile), mentre,nella zona di Bordighera si recita: “Se nu ceuve in ru mese d’arvì, loche, è
nasciuu u turna a meuiri” (Se non piove ad aprile, quello che è nato torna a
morire”.
Per sottolineare che il mese d’aprile è
rigoglioso al punto che potrebbe fiorire qualsiasi cosa, anche il manico del
barile, si sostiene che “ I fiori vanno piantati ad aprile, perché
fiorisce anche il manico del badile”. Di questa fioritura testimone è
il proverbio veneto “Aprìl, aprileto, ogni dì un raméto”. Legato,
in parte, anche alla Pasqua, festa tipica di aprile, il proverbio che
dice: “Se piove il giorno di Pasqua, più uva che fronde”ed un altro
detto meteorologico recita: “Sole sugli ulivi (la Domenica delle palme),
acqua sulle uova sode (Pasqua)”; confermato anche dall’adagio diffuso
nell’Italia centrale “Il sole sulle palme tagliate chiama l’acqua sulle
uova lessate Sulla Pasqua bagnata”, troviamo nel Salentino “Cu bbete na
bbona annata, Natale ssuttu e Pasca muggiata”, che significa: “Per
essere una buona annata Natale asciutto e Pasqua ammollata”. (Caterina Lenti)
https://www.meteoweb.eu/2015/04/aprile/428290/
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