Sabato 3 marzo 1923 (90 anni fa)
Nell’America degli anni Venti la
stampa fu investita dal boom dei periodici illustrati e d’attualità che
guardavano agli esempi della vecchia Inghilterra. Il TIME inaugurò questa
stagione parlando dei fatti attraverso i volti dei protagonisti, arrivando così
a fare la storia del XX secolo fino ai giorni nostri.
L’attenzione verso le fasce più deboli della
popolazione fu un principio cardine del giornalismo d’inizio Novecento,
ispirato dalle teorie sociologiche della celebre Scuola di Chicago. Da qui
infatti derivarono l’approccio giornalistico di raccontare la realtà
partecipandovi in prima persona e il cosiddetto muckraking, la
tecnica di “battere i marciapiedi” alla ricerca della vita marginale e nascosta
della metropoli.
La fase tra le due guerre vide fiorire due
nuovi tipi di stampa periodica, ripresi dalla tradizione britannica, dove,
rispetto al testo, assumevano un ruolo prioritario le fotografie e le
illustrazioni. Uno era rappresentato dai tabloid, l’altro dai newsmagazine,
i settimanali d’attualità di cui il TIME fu il primo esempio
negli USA.
La rivista, lanciata nelle edicole il 3 marzo
1923, venne fondata quasi per gioco da due studenti di Yale, Henry Luce e
Briton Hadden. Intenzionati a chiamarla inizialmente Facts, i due,
già colleghi al Yale Daily News, non nutrivano grandi aspettative
dal loro progetto. Tuttavia già dal primo numero avevano conferito al giornale
alcuni aspetti identitari, su tutti l’immagine di copertina riservata
a un personaggio pubblico.
Sul numero d’esordio toccò a Joseph G.
Cannon (presidente della Camera dei rappresentanti degli USA dal 1903
al 1911 e tra i politici più influenti della storia americana) inaugurare la
serie di volti noti, locali e non, che aprivano le notizie della settimana.
Sfruttando la risonanza che offrivano altri media come la radio e il
cinema, TIME aumentò la sua popolarità toccando gli altri
continenti.
https://raimondorizzo.wordpress.com/2013/11/17/primo-numero-della-rivista-time/
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