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martedì 23 gennaio 2018

Lo Sapevate Che: Anche la matematica si può raccontare. Come una bella storia...

In apparenza era una missione impossibile: appassionare il pubblico a temi come algoritmi, numeri e infinito, caos. Poi invece il ciclo di conferenze Dialoghi matematici, organizzate dall’editore Il Mulino a Roma nel 2017, è stato un successo. “Quattrocento spettatori paganti in media per conferenza” dice Alessia Graziano, curatrice con Pino Donghi dell’iniziativa. “E così quest’anno si replica, con altre sei conferenze all’Auditorium della Musica di Roma, dal 21 gennaio al 13 maggio”. E se possibile la sfida sarà ancora più difficile: tema degli incontri sei formule matematiche e, come si sa, poche cose impensieriscono quanto l’apparente impenetrabilità del mondo dei numeri. “Ma anche quest’anno a parlare saranno autorevoli scienziati-divulgatori, che evitando il linguaggio da addetti ai lavori, punteranno sul contesto storico, i problemi che quelle formule hanno risolto e il retroterra umano di aneddoti, errori, conflitti, fallimenti e passioni che si nascondono dietro ai loro freddi termini”. Si comincia il 21 gennaio con Remo Bodei e Umberto Bottazzini e il teorema di Pitagora, quell’ a2+b2=c2, che definisce il rapporto fra i lati di un triangolo rettangolo. “Elementare, certo, ma intrigante nel modo in cui può essere dimostrato, partendo da semplici ragionamenti su triangoli e quadrati. Socrate, per esempio, riuscì a farlo dimostrare a uno schiavo ignorante, portandolo con le domande fuori dai vicoli ciechi del suo ragionamento. La grazia del teorema di Pitagora, del resto, è il fondamento del pensiero scientifico occidentale, secondo cui armonia e bellezza sono la chiave per comprendere l’Universo”. Altrettanto nota la formula di cui parlerannol’11 febbraio, Vincenzo Barone e Arnaldo Benini: l’einsteiniana   E=mc2. “È l’esempio perfetto di come, inseguendo problemi “esoterici” per le persone comuni, in questo caso le conseguenze dell’avere una velocità della luce finita e insuperabile, si possa arrivare a rivoluzionare la visione del mondo. Trovando la relazione fra massa ed energia Einstein ha infatti anche aperto la strada a bombe ed energia nucleare”. Nelle altre conferenze, si parlerà di calcolo infinitesimale di Isaac Newton, teorema di Fermat, geometria degli spazi curvi di Friedrich Gauss. L’ultima, il 13 maggio, è dedicata al teorema di incompletezza di Kurt Godel, che per la prima volta dimostrava come “non si possa conoscere tutto”: un concetto poi esteso al mondo fisico da Werner Heisenberg con il suo “principio di indeterminazione”. La conferenza sarà tenuta da Claudio Bartocci, Edoardo Boncinelli e Gabriele Lolli. Di quest’ultimo, logico e filosofo matematico, attiva il 25 in libreria Matematica come narrazione (Il Mulino, pp. 224. 15 euro). “La matematica, imprigionata nei suoi simboli e nelle sue figure, non dice nulla, né a chi la inventa né a chi la ascolta, se il suo senso non è raccontato in una storia” dice Lolli. “Se si studia l’evoluzione della civiltà occidentale, si riconosce che tra la letteratura e la matematica esiste un’influenza diretta. Un esempio? Dai miti cosmologici all’epica omerica, alla tragedia greca, alla retorica e alla storia i greci hanno raffinato e perfezionato linguaggio e ragionamento, fino a codificare la logica. Le tracce di questo percorso portano diritte alle dimostrazioni di Euclide”.

Alex Saragosa – Scienze – Il Venerdì di La Repubblica – 19 gennaio 2018 -

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