Nicola Mendelsohn È originaria di Manchester, ha 46 anni
e il Daily Telegraph l’ha definita la
donna più influente d’Inghilterra nel mondo dell’industria hi-tech. Non
potrebbe essere altrimenti: Mrs. Mendelsohn è il vicepresidente dei paesi Emea
(Europa, Africa e Medio Oriente) di Facebook, social dai 2 miliardi di iscritti
nel mondo. È a Milano per il lancio di #SheMeansBusiness, progetto con cui
Zuckerberg vuole sostenere 3.500 donne italiane e farne imprenditrici digitali
di successo nel 2018. Funzionerà? Nicola sembra non avere dubbi. Magari perché,
per una come lei, devota solo alla carriera, tutto sembra semplice) “Veramente
ho quattro figli, tre maschi e una femmina che va già all’università, dice
spiazzante. E come fa? “Con il sorriso”, e con “un marito con cui c’è molto share”, condivisione, parola
facebookiana e figlia dell’era digitale. Forse abbiamo qualcosa da imparare da
questa donna che coltiva parecchie conoscenze nel mondo della politica e della
tecnologia. È lei a svelarci la nuova mission di Facebook: “Per i primi dieci
anni l’obiettivo è stato quello di rendere le persone più aperte e connesse.
Nei prossimi sarà fornire strumenti con cui creare community, avvicinando
persone che non si conoscono ma che hanno un problema comune da risolvere,
creando reti e team di lavoro o di sostegno reciproco”. Oggi su Facebook ci
sono un miliardo di persone che fanno parte di almeno un gruppo, l’obiettivo è
raddoppiare quel numero. Ma il vero motivo della visita di Nicola in Italia è
il gender gap: “In Italia c’è un fenomeno strano. Le donne sono più istruite
degli uomini, ma più si avanza nella carriera è più svaniscono. Ma invertire ka
tendenza non è difficile Abbiamo calcolato che 300mila donne in più sul mercato
del lavoro farebbero crescere la ricchezza nazionale di 43 milioni di euro”. Il
piano #SheMeansBusiness offre programmi di training in tutta Italia, realizzati
da Facebook con Fondazione Mondo Digitale. I coach forniranno alle
imprenditrici strumenti e moduli formativi, lezioni online e pratiche su come
realizzare al meglio le piattaforme social per migliorare il proprio business.
E anche lezioni di autostima per le partecipanti. A loro sarà messo a
disposizione il sito Shemeansbusiness.fb.com,
per dare voce alle storie di successo italiane, consultare i materiali ed
entrare in contatto con altre future imprenditrici. “Sul sito inoltre”,
aggiunge Chiara Burberi, ideatrice di Redooc, che ha saputo utilizzare Facebook
e Instagram per creare tecnologia, ingegneria e matematica), “abbiamo sfruttato
i social media per avvicinare i ragazzi, dialogare con genitori, professori e
studenti”. Anche Betta Maggio, fondatrice di UEarth, prima azienda biotech ad occuparsi
di purificazione dell’aria negli ambienti professionali, ha trovato nei social
“il fulcro di una rivoluzione culturale per sensibilizzare l’opinione
pubblica”. E così è riuscita Enrica Arena, siciliana fondatrice della startup
Orange Fiber, azienda che crea tessuti di qualità dagli scarti degli agrumi:
grazie a Facebook e al digitale, ha potuto mantenere i piedi ben piantati in
Sicilia, pur lavorando con brand di moda con sede a Milano. “Molte
business-woman hanno avviato la loro attività su Facebook e stanno aumentando i
profitti”, dice Mendelsohn. “Vorremmo dedicare questo progetto a tutte quelle
che hanno un’idea imprenditoriale in testa, ma non hanno abbastanza fiducia in
se stesse per realizzarla. Oggi si può lavorare da casa, dal telefono e creare
un’impresa su Facebook è gratis”. L’altro grande timore è come riuscire a
trovare clienti. “Ma ci sono tanti piccoli trucchi che possiamo insegnare e
condividere”.
Gloria Riva – Lavoro – Donna di La Repubblica – 16 dicembre
2017 -
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