Indignatevi per Kiev e
Caracas
In Venezuela si
protesta contro un governo di sinistra.
In Ucraina è scesa in
piazza anche l’estrema destra.
Per questo noi italiani
siamo rimasti tiepidi.
Sbagliando.
Ciò che accade in quei
Paesi infatti ci riguarda…
Sappiamo meglio di quanto non sapessero i nostri genitori che
essere di sinistra o di destra, nei casi virtuosi, vuol dire aderire,
accettare, desiderare o auspicare l’applicazione di categorie economiche che
non sono più categorie morali, categorie dello spirito. Che non hanno a che
fare con il benessere e la felicità delle persone.
Quindi, forse, è inutile mantenere fuori dai nostri confini
nazionali quelle battaglie di principio che rendono fumosa ogni possibile
comprensione degli avvenimenti e continuare a osservare quel che invece accade
in Italia con un cinismo che quasi non lascia speranza. Possibile che in casa
tutto sia marcio e fuori si riesca a riscattare e non condannare aspramente ciò
che da noi sarebbe visto come il male assoluto?
In Italia Sappiamo cosa sia la guerriglia urbana. In
Italia sappiamo cosa siano le repressioni da parte dei governi e delle forze
dell’ordine. In Italia sappiamo cosa siano gli omicidi di Stato. E sappiamo che
tutto questo è l’esatto opposto della democrazia. Ma non possiamo pensare che
se a reprimere le manifestazioni sia un ministro di ferro come Cossiga o se a
chiamare fuorilegge i manifestanti sia il governo Berlusconi, in quel caso, e
solo in quel caso, la nostra rabbia e la nostra indignazione sono giustificate.
Non possiamo pensare che se in piazza manifestano i collettivi di sinistra, i
centri sociali, le opposizioni di sinistra, allora, e solo allora, la protesta
è giusta. Giusta sul piano sociale e giusta sul piano morale. Dobbiamo cercare
di astrarci da tutto questo e comprendere che un governo corrotto, un governo
che non contrasta la criminalità organizzata, un governo che vieta le
manifestazioni, che le reprime con la violenza, un governo durante il quale l’inflazione
arriva al 50 per cento, è un governo contro cui è legittimo manifestare,
anche se è un governo di sinistra. E
dobbiamo comprendere che le istanze della piazza vanno ascoltate anche se la piazza solidarizza con gruppi di estrema
destra.
Credo sia evidente che questa mia riflessione prenda spunto
dalle repressioni delle manifestazioni in Venezuela contro il successore di
Hugo Chavez, Nicolas Maduro e da quelle avvenute nelle stesse settimane in
Ucraina. Due piazze differenti, due Paesi lontanissimi, due regimi differenti nella
loro genesi, nel colore politico, nelle loro afflizioni, che però hanno in
comune moltissimo. Intanto in comune hanno un’arma che è stata tanto abusata
quanto svuotata di ogni reale significato che è l’odio verso gli Sati Uniti. Un
odio strumentale. In comune hanno il grado di corruzione delle istituzioni che
è altissimo, e noi italiani possiamo comprendere quanto male si viva in un
paese dove non esiste meritocrazia e tutto vada avanti grazie agli amici e agli
amici degli amici.
In ultimo la mancanza totale di contrasto allo strapotere
delle organizzazioni criminali che hanno eroso dall’interno l’Ucraina e il
Venezuela.
Anche questo è un aspetto su cui noi italiani dovremmo
provare empatia per queste piazze in rivolta, dal momento che mai il contrasto
alle organizzazioni criminali è stato una priorità nel nostro Paese che è
totalmente egemonizzato dalle tre più potenti organizzazioni criminali del
mondo. Ecco perché non mi spiego tanta diffidenza. Ecco perché non comprendo
quando mi si dice: “Attento per, perché molte immagini delle violenze sono
fasulle”.
Non Discuto Sul Singolo episodio, ma su ciò che è accaduto
in Ucraina e su ciò che sta accadendo in Venezuela. Discuto sulla sacralità che
qui in Italia continuano ad avere determinate categorie politiche se applicate
a ciò che accade lontano da noi. In Ucraina e in Venezuela manifestanti sono
scesi in piazza perché sono venuti a mancare i generi di prima necessità e non
hanno avuto la nostra immediata empatia perché in ucraina si protestava insieme
a gruppi di estrema destra e in Venezuela si protesta contro un governo di
sinistra. Se continuiamo a dividere il mondo in buoni e cattivi continuiamo a
utilizzare categorie inattuali, ci sfuggirà ciò che è fondamentale, ovvero i
fatti.
Roberto Saviano – L’Espresso – 6 marzo 2014
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