2.
I Giudici E Il Diritto Alla Salute
3. A Novara il giudice del lavoro ha
dato ragione ad un paziente indigente: la Asl dovrà fornire a sue spese, al
malato, farmaci cannabinoidi. Il Tribunale ha riaffermato che la Costituzione,
tutelando la salute dell’individuo, enuncia anche il diritto
all’assistenza sanitaria e farmaceutica,
e riconosce che “nei casi in cui sussista pericolo di vita, di aggravamento
della patologia o di non adeguata
guarigione, gli organi sanitari pubblici sono tenuti, senza possibilità
di valutazione discrezionale, a provvedere al riguardo…”. Queste sono le stesse
motivazioni di alcune sentenze in favore di chi ha fatto ricorso sul metodo
Stamina, che hanno ribadito il diritto alla continuità delle cure. Ma chi
decide pro cannibis riceve applausi (ad esempio dai radicali). Invece gli altri giudici del lavoro vengono
attaccati duramente anche da una parte della comunità scientifica. Eppure in
Commissione Sanità del Senato, Amedeo Bianco, presidente Fnomceo, ha ricordato
che i magistrati “non hanno validato alcuna terapia”, e, solo imposto il
proseguimento delle cure già applicate dai medici di Brescia. Pro cannabis o
pro Stamina che sia.
g.pepe@repubblica.it
– Guglielmo Pepe – La Repubblica – 11 febbraio
2014
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