Se dovessi sintetizzare l’anno appena
trascorso, in una sola parola,
quella che sceglierei è senz’altro
“dimissioni”. Tre su tutte.
!) Quelle di Benedetto XVI che cede
il pontificato a Bergoglio. Un Papa talmente moderno da diffondere la parola di
Dio telefonando a chiunque. E fregando così sul tempo i testimoni di Geova,
rimasti ancora fermi ai vecchi citofoni. 2) Quelle di Bersani da segretario Pd,
che hanno spianato di fatto la strada a Matteo Renzi. Il quale, qualche mese
dopo, ha stravinto le Primarie con lo slogan “Cambiamo verso”. Seriamo solo che
non intendesse spostare il Partito da sinistra a destra. 3) Quelle del fedele
delfino Alfano, che tradisce e lascia Berlusconi. Silvio, però, non si è per
niente perso d’animo, e lo ha prontamente rimpiazzato con Dudù. Barboncino che,
tra l’altro, fino a oggi ha dimostrato di possedere straordinarie capacità,
persino in campo diplomatico: Angelino non sarebbe mai riuscito a convincere
Putin a lanciargli una palla.
Dario Vergassola – Venerdì di
Repubblica – 3 gennaio 2014
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