Tutti a cena da Johnny
Politici, ministri,
calciatori e attricette accanto ai tavoli dei boss. Succede da “Assunta Madre”.
Dove malavita e potere si sfiorano.
Tutti insieme appassionatamente. Come nel film “Roma” di
Federico Fellini, la tavolata diventa inno alla trasversalità: la grande
abbuffata dove si annullano le distanze di censo, di rango e spesso pure la
fedina penale. Se volete vedere fianco a fianco (a loro insaputa) criminali,
riciclatori, magistrati, politici, attori e calciatori famosi, potete cercare
di prenotare un tavolo da “Assunta madre”, uno dei ristoranti più in voga della
capitale, situato in via Giulia, a pochi metri dalla sede della Procura
nazionale antimafia. I vip che ogni sera lo affollano vengono accolti con
grande familiarità da un omone che si presenta come il padrone di casa. Si fa
chiamare Johnny, all’anagrafe è Gianni Micalusi, 51 anni, imprenditore ittico
di Terracina, amico di alcuni ex componenti della banda della Magliana che gli
hanno procurato guai giudiziari dai quali è stato assolto, e persino un
sequestro di beni poi revocato.
In questo ristorante, fino alla vigilia dell’arresto per
omicidio, trovava quasi ogni giorno un tavolo riservato per lui e i suoi amici
il camorrista Michele Senese, conosciuto come “ ‘o pazzo’ “: uno degli ultimi “re di Roma” cenava a
gamberoni, aragoste e ostriche. L’ingresso di Senese ricordava le scene del “Padrino”: il boss veniva
salutato con rispetto da Johnny, mentre c’era sempre qualche cliente che
scattava in piedi per ossequiarlo. E con grande rispetto salutavano “don
Michele” anche i figli di Enrico Nicoletti, l’ex cassiere della Magliana, pure
loro affezionati alla cucina di Assunta madre. Chissà se questi omaggi sono
stati notati da altri clienti famosi come Gianni Letta, Massimo D’Alema, Fausto
Bertinotti, Gianni Alemanno, Beppe Grillo, Denis Verdini, tanto per citarne
alcuni. Tutti i commensali vip sono fotografati abbracciati a Johnny. Fanno
bella mostra anche due foto di Silvio Berlusconi con dedica autografata che
porta la data del 15 maggio 2012: “A
Johnny con gli auguri più affettuosi”. In questo libro d’oro c’è pure
Sabina Began, l’ape regina del Cavaliere ritratta mentre balla sui tavoli del
locale. E qui sembra aver conosciuto nel 2011 l’allora deputato Italo Bocchino,
con il quale trascorse un fine settimana a Capri che ha dominato il gossip
politico per mesi.
Le storie che portano all’Assunta madre sono tante. Pochi
anni fa gli investigatori che indagavano sul tentato omicidio di un armeno
avvenuto in un ristorante di via Veneto, seguendo i sospettati sono poi
arrivati a Gianni Micalusi. Il fatto di sangue er scaturito in un contesto
criminale di matrice russo-armena. Venne perquisita una villa di lusso in via
della Pisana a Roma di proprietà di un importante armeno, Artur Asatryan,
ritenuto il capo di una banda di criminali: vi furono trovate armi, soldi e
gioielli. E pure una collezione di film sulla mafia siciliana e libri in
cirillico su Cosa nostra. Indagando sul gruppo gli investigatori hanno
accertato che nel 2009, in coincidenza con l’apertura di Assunta madre, gli
stranieri avevano stretto “significative” relazioni proprio con Gianni
Micalusi, con suo fratello Giuliano e con Pasquale De Martino.
De Martino è una figura che torna più volte nelle ultime
inchieste romane: è coinvolto in indagini su traffici di droga,
nell’istruttoria P4 con Flavio Carboni e Dell’Utri, ed è socio di un ristorante
sulla Circonvallazione Trionfale. Ci sono intercettazioni telefoniche degli
armeni che fanno riferimento a “Pasquale” e ai fratelli Micalusi. De Martino,
amico di attrici famose e di manager dello spettacolo, è u assiduo cliente di
Assunta madre: lì spesso cenava insieme
a Senese. Entrambi risultano al centro di “molteplici attività criminali”, in
collegamento anche con Massimo Carminati, l’ex dei Nar e della Magliana.
Analizzando la proprietà del ristorante di via Giulia si
scopre che Johnny non compare nella compagine societaria. I titolari sono i
suoi figli ventenni. L’amministratore unico è un calabrese, socio in un’impresa
ittica di un armatore di Mazara del Vallo coinvolto in passato in un’inchiesta
su traffici di droga organizzati dalla cosca trapanese e dalla ‘ndrangheta. Ora
Johnny punta a Londra, per aprire una succursale di Assunta madre.
Lirio Abbate – L’Espresso – 12 dicembre 2013
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