Il
governatore di New York paladino di un emendamento costituzionale per la parità
tra i sessi
Sono passati esattamente 50 anni dall’Equal Pay Act e
le donne in America guadagnano ancora molto meno degli uomini: in media circa
77 cents per ogni dollaro intascato dai maschi (ovviamente per lo stesso
lavoro). Per questo anniversario il governatore Andrew Cuomo ha voluto proporre
nello stato di New York un emendamento (rivoluzionario) alla Costituzione, il
Women Equality Act, che propone una serie di riforme in nome di una vera parità
fra i sessi: uguaglianza nei salari, fine alle molestie sessuali sul posto di
lavoro, fine alla discriminazione delle impiegate incinta, protezione delle
vittime di violenze domestiche, proibizione ai proprietari di case di
discriminare negli affitti le vittime di violenza sessuale, protezione del
diritto di scelta in caso di aborto. Oggi è statisticamente provato che quando
le donne vengono discriminate e pagate meno degli uomini, il Paese e la sua
economia ne risentono. Negli States oggi una donna guadagna, nel corso della
propria vita lavorativa, mezzo milione di dollari in meno di un uomo. A questo
Cuomo (pare con l’approvazione di Hillary Clinton) ha pensato. Il problema del
suo emendamento semmai è che per entrare in vigore dovrà essere recepito nella
sua interezza, compreso l’indigesto – per gli americani – punto sull’aborto:
perché qui c’è ancora chi pensa che sia giusto pagare le donne 1 dollaro contro
1 dollaro (degli uomini), ma non che sia consentito loro liberamente di
abortire. Per arrivare poi alla parità completa all’interno degli interi Stati
Uniti, la strada è ancora lunga. Woman is the nigger of the world cantava in
modo provocatorio John Lennon nel 1972, e, nonostante gli sforzi erculei di alcuni
politici come Andrew Cuomo, per molte donne negli USA questa è ancora una
verità.
M. Goren – Venerdì di Repubblica 29-7-13
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