E’ una moda, un oggetto degno di attenzione medica,
mediatica, giudiziaria. La sigaretta elettronica è la “star” del momento.
Eppure i “messaggi” che arrivano ai fumatori sono incerti, contrastanti. Alcuni
oncologi sostengono che l’elettronica con nicotina è meno pericolosa della
normale sigaretta. Invece l’Istituto dei Tumori di Milano non si pronuncerà
prima della fine dell’anno, quando sarà completato uno studio internazionale.
Intanto il procuratore di Torino, il famoso Guariniello, ha aperto una nuoca
indagine dopo la denuncia del settimanale Il Salvagente, secondo il quale le “ e-cig” contengono vari metalli
pesanti (cancerogeni). E mentre in Francia come in Italia si tende a proibire
nelle scuole e nei luoghi pubblici, in Inghilterra, ha deciso l’Agenzia
britannica del farmaco: dal 2016 diventeranno prodotti medicinali in base alla
nicotina presente, quindi potranno essere sottoposte a prescrizione medica.
Diversamente una direttiva Ue, in discussione a Bruxelles, non le equipara ai
farmaci. Un fumatore che vuole smettere ora come fa a scegliere? Consiglio di
affidarsi al testa o croce. O di smettere di fumare, senza se e ma. E quindi
“e-cig”.
g.pepe@repubblica.it - La
Repubblica – 18-6-13
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