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lunedì 22 luglio 2013

Lo Sapevate Che: Un Governo Diverso...


Silvio Vada In Pensione: Un Governo Diverso
(Probabilmente) Già Esiste

Forse soltanto uno psichiatra ,ma uno molto bravo, potrebbe spiegare le ragioni per cui un Paese sull’orlo della bancarotta di Stato riesce ancora ad appassionarsi alle vicende personali di un Berlusconi. Deve essere un meccanismo di rimozione. Si continua a interrogarsi sul futuro di un quasi ottuagenario straricco per non vedere che ci siamo giocati l’avvenire dei figli. Ci si immerge in dibattiti sul bunga bunga e l’evasione fiscale di un miliardario per non guardare le vite disperate di tanti piccoli onesti imprenditori che si impiccano nel capannone perché non riescono più a pagare le tasse e stipendi. Siamo nel 2013 e ancora l’Italia non è entrata nel Ventunesimo secolo e nemmeno ha finito il precedente. Il dibattito pubblico, facce comprese, è fermo alla fine degli anni Ottanta.
Dove eravamo rimasti? Ah, già, l’ineleggibilità e il conflitto d’interessi.
Il peggior effetto di un ventennio di mala politica è questa perenne regressione. Molti anzi sono convinti che se il governo Letta crollasse sotto il peso delle condanne a Berlusconi, quello rivincerebbe le elezioni. Una prospettiva alla quale, per rispetto dell’intelligenza dei miei concittadini, non riesco a credere. In ogni caso è già svanita l’illusione che in Italia si potesse fare un governo di grande coalizione alla tedesca. Alla tedesca? In Germania l’opinione pubblica non ha esitato un momento a mandare in pensione Helmut Kohl non appena si è saputo degli scandali dei fondi neri, e delle mazzette ricevute da Leo Kirch, il loro Berlusconi. E si trattava appunto di Kohl, uno che aveva governato bene vent’anni, unificato le due Germanie e costruito la nuova Unione europea.
E’ ormai chiaro o dovrebbe esserlo a tutti che se non si volta la pagina del berlusconismo non si va da nessuna parte. Mandiamolo in pensione, dimentichiamo cosa è stato il delirio di questi due decenni buttati al vento e proviamo a ricominciare da un’altra parte. Se non sulla base del ragionamento, visti i risultati, almeno per stanchezza. Non è detto che Berlusconi possa davvero minacciare la crisi di governo. Potrebbe uscire e accorgersi che non tutti lo seguono. In Parlamento forse c’è già una maggioranza alternativa a questa. Qualunque altra maggioranza sarebbe migliore.
Non è detto neppure che lo stesso Cavaliere creda davvero di poter rivincere elezioni anticipate. Gli elettori in realtà l’avrebbero già mandato in pensione, fra la batosta dei referendum e i dieci milioni di voti persi a febbraio. E’ il sistema politico che ci ha riconsegnato all’eterna stagione del berlusconismo. Ma quando finiranno gli anni Ottanta in questo benedetto Paese?

Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 19-7-13

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