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venerdì 26 luglio 2013

Lo Sapevate Che: Elogio delle Acciughe...


Come L’Artusi Breve Elogio Del Consumo
Delle Acciughe

La moderna dietetica si è umanizzata, almeno in termini di prevenzione, e consiglia quasi a volontà verdure e frutta ma anche il pescato o i prodotti di acquacoltura.
Gli italiani sono stati fra i più modesti consumatori di pesce in Europa ma la situazione è migliorata e i nutrizionisti propongono ai loro pazienti di consumare pesce “almeno” due volte a settimana.
Le difficoltà economiche del momento contribuiscono poi ad orientarsi verso il cosiddetto “pesce povero”, peraltro gustoso e nutriente rispetto ad altri pesci più costosi ma meno ricchi di quegli acidi grassi (in particolare gli “omega 3” ) che ormai affollano gli stigli delle farmacie come integratori di lusso.
Al riguardo, ricorderò come l’Artusi ne presagisse i meriti, quando gli omega 3 erano ancora sconosciuti, con un elogio alle “acciughe alla marinara” (…”più appetitose in umido con un battutino d’aglio, prezzemolo, sale, pepe e olio; quando sono cotte si aggiunge anche un po’ d’acqua mista a aceto”). Per i patiti delle calorie va precisato che la parte commestibile delle acciughe fornisce un numero di calorie davvero modesto, meno di 100 kcal per 100 grammi di prodotto, quindi un antipasto o un “secondo” raccomandabili per chiunque abbia dei problemi di sovrappeso. Vista la descrizione del battutino non c’è da preoccuparsi neppure delle calorie del poco olio necessario, dato che sarà poi l’aceto a caratterizzare il piatto.
Questo è solo un esempio di come prevenzione dietetica e gastronomia potrebbero andare più spesso a braccetto, mitigando l’insofferenza causata dall’eccesso di proibizioni.
Non per stupire ma per informare i lettori, concluderei dicendo che anche un fritto di pesce, fatto a regola d’arte, non oltre il punto di fumo, può allietare qualche pranzo particolare senza ingiustificati timori per il fegato.
edeltoma@gmail.com  - La Repubblica-Salute-9-7-13


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