Se del gemito primordiale
t’hanno elargito carica,
altresì
concedi a tutte le creature
Il diritto al loro arbitrio,
poiché
di giungere non chiesero.
Sacro è il fine che non
imposero.
Preservi tepore il grembo
pregno.
Non s’avvinghi gelido
strumento,
di fauci ineludibili, ad
estirpare.
Nell’accolto seno, giunse
tempesta,
abnegazione fu pretesa e
imposta.
Chiediti qual diritto, quale
ragione
può esorcizzare il suo grido
all’essere.
Non bendar l’occhio: guarda.
Tenero corallo, lo scomodo
fardello.
Non occludere l’udito:
ascolta.
Non s’ode del fuscello un sol
lamento.
Fermi la pietà, gli alibi
illusori.
Domini l’amore su aberranti
ragioni
e, a quel vagito, indulto sia
concesso.
Rita Veloce – I Colori Del
Vento
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