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giovedì 18 luglio 2013

Lo Sapevate Che: Rifiuti Elettronici...

Rifiuti elettronici: La Raccolta Cala
( E Non Per La Crisi)

Oltre il dieci per cento in meno in due anni colpa dell’incuria, ma anche del traffico illegale

Che fine fanno le oltre 700 mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche  ed elettroniche (Raee). Che, invece di essere riciclati, spariscono ogni anno nel nostro Paese? “Noi intercettiamo solo 240 mila tonnellate di questi rifiuti, un quarto del totale” dice Giorgio Arienti, direttore di Ecodom, uno dei consorzi che si occupano del riciclo dei Raee. A fine giugno ha lanciato l’allarme. “In Italia siamo ad appena 4 chili di Raee riciclati per abitante, contro i 12 che la Ue vorrebbe entro il 2019, e ora la raccolta sta addirittura diminuendo, -8,5 per cento fra 2011 e 2012. e un altro -5 per cento nei primi mesi 2013, un dato che la crisi dei consumi spiega solo, forse, per un terzo”.
Nel Raee si raggruppano categorie molto diverse di rifiuti: grandi e piccoli elettrodomestici, tv, cellulari e altri dispositivi portatili, lampadine fluorescenti e computer: “Una parte di questi viene abbandonata nell’ambiente o, soprattutto i piccoli elettrodomestici e le lampadine, buttata nei rifiuti generici, mentre i Raee andrebbero sempre portati ai centri di raccolta comunali o ai negozi che vendono questo tipo di prodotti”.
Un altro fattore di dispersione è la “raccolta parallela”, esplosa per l’alto prezzo delle materie prime recuperabili. “Il Centro di coordinamento Raee ha certificato come idonei 70 impianti di riciclo in tutta Italia. Altri 130 impianti hanno però autorizzazioni provinciali o regionali, anche se non hanno superato le nostre verifiche di qualità: sospettiamo siano solo dei demolitori, interessati a recuperare acciaio, rame e alluminio al minor costo possibile. Per citare solo un problema, nel trattamento dei frigoriferi occorre effettuare un costoso recupero dei gas refrigeranti, dannosi per l’ozonosfera. Temiamo che molti dei centri non certificati semplicemente li scarichino in aria. Grazie a questo modo di lavorare possono permettersi addirittura di “compare” i Raee dai Comuni, invece di ritirarli gratis come noi”.
Terzo fattore di dispersione, il nebuloso mercato dell’usato: fra i dispositivi qualificati come ancora funzionanti e inviati per la vendita nei Paesi poveri, si nasconde, secondo un rapporto Ue, almeno un 30 per cento di rifiuti destinati a essere smaltiti nel modo peggiore possibile. “Ho visitato Agbogbloshie, i Ghana, la più grande discarica di rifiuti elettronici del mondo” dice la giornalista Ilaria Sesana, che ha seguito, come premio per aver vinto il concorso Raeeporter Social organizzato da Ecodom e Legambiente, il milione di tonnellate di e-waste che il mondo ricco scarica ogni anno in Africa. “Ho visto ragazzi e bambini smontare a colpi di mazza, senza alcuna precauzione, elettrodomestici e computer, e bruciare su roghi di copertoni i fili elettrici per estrarne il rame, a scapito della loro salute e inquinando terra, mare, falde idriche con diossine, mercurio, piombo, Peb”, cittadini, potenziare la raccolta di Raee, far sì che i Comuni li diano solo agli impianti certificati e aumentare i controlli sull’esportazioni di apparecchiature usate”.

Alex Saragosa – Venerdì di Repubblica – 12-7-13

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