Il Truismo? Neologismo Inutile
Quanto Fastidioso
Chi ha la
pazienza di seguire queste mie note sa che non ho nessuna avversione per chi
prende in prestito,
quando parla o scrive, parole e locuzioni da lingue
straniere. Globalizzazione linguistica? Non proprio: direi piuttosto
fratellanza fra i popoli, o, più semplicemente, pratica internazionale. Le
frontiere non sono più quelle di una volta…Tuttavia, se vi imbattete, leggendo
un articolo, nella parola “truismo”, diffidate. Tanto per cominciare: più di un
lettore si chiederà che cosa vuol dire, truismo. Soltanto coloro che hanno
familiarità con l’inglese conoscono l’origine del vocabolo: deriva da true, che
in inglese significa “vero”. Quindi un truismo è un affermazione vera, talmente vera e ovvia che tutti ne conoscono la
verità: incontrovertibile, indubitabile. Ma che bisogno c’è di ricorrere a una
parolina così ricercata, e così rara nell’uso nostrano, quando si può dire, più
semplicemente, “ovvietà”? Probabilmente, vi ricorre qualcuno che si dà delle arie,
che vuole far colpo sull’interlocutore o sul lettore, ostentando cultura.
Qualcuno che si prende molto sul serio, che abbottona la giacca fino all’ultimo
bottone…Poco alla mano.
Più in generale: il ricorso a vocaboli stranieri,
quando parliamo o scriviamo nella nostra lingua, è giustificato, in primo
luogo, quando l’italiano equivalente non è altrettanto efficace. Avere aplomb,
per fare un esempio, significa avere doti che è difficile rendere con un solo
vocabolo. E’ anche lecito, secondo me, ricorrere alla parola o all’espressione
di altra lingua, per un pizzico di vanità, per sfoggiare un po’ di cultura: ma
allora è consigliabile il ricorso a espressioni francesi o spagnole, che per
noi italiani sono facili da capire, e si prestano a essere pronunciate in tono
scherzoso. Cento anni fa i francesi erano modello di modernità e di eleganza, è
giusto che si usassero certe loro espressioni per colorire il discorso.
L’inglese è pratico piuttosto che elegante. Giusto servirsene parlando di
affari, di finanza, di operazioni bancarie: spread è insostituibile. Ma
truismo: meglio di no.
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 28-6-13
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